Utente:Francybonan/Sandbox

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Mario Vielmo[modifica | modifica wikitesto]

Mario Vielmo (Lonigo, 24 novembre 1964) è un alpinista e regista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Mario Vielmo è guida alpina e scalatore delle alte vette in Himalaya. Finora Mario Vielmo ha scalato undici Ottomila, di cui dieci senza l'uso di ossigeno.

La sua prima partecipazione a una spedizione hymalaiana è del 1996, quando Mario Vielmo aveva tentato l'ascensione alla cima del Broad Peak (8 047 m s.l.m.), arrivando fino a quota 7 500 m s.l.m. Nel 1998 raggiunge la sua prima vetta tra gli Ottomila, quella del Dhaulagiri (8 167 m s.l.m.); a seguire scala il Manaslu (8163 m s.l.m) nel 2000 e il Cho Oyu (8 201 m s.l.m.) nel 2001, in solitaria. Il 26 maggio 2003, in occasione del 50° anniversario della prima scalata dell'Everest, raggiunge da solo la vetta della montagna più alta del mondo (8 848 m), con l'uso di ossigeno, lungo la parete Nord Est. Nel settembre del 2004, in spedizione con la giovane Cristina Castagna, raggiunge la cima centrale dello Shisha Pangma (8 013 m s.l.m). Nel luglio del 2005 scala il Gasherbrum 2 (8 035 m s.l.m.). Il 24 maggio del 2006 raggiunge la vetta del Makalu (8 463 m s.l.m.), il suo settimo Ottomila, dove porta, per tutto il trekking sino alla vetta, la fiaccola delle Olimpiadi Invernali 2006, recante un messaggio di pace[1] di sua Santità il Dalai Lama, rivolto a tutta l’umanità. Da quell'esperienza inizia un ambizioso progetto di solidarietà rivolto ai bambini profughi tibetani. Nel 2007 partecipa alla spedizione sul K2 (8 611 m s.l.m.), assieme agli alpinisti Daniele Nardi e Michele Fait e Stefano Zavka e ai giornalisti Claudio Tessarolo e Marco Mazzocchi. Il 21 luglio 2007 Mario Vielmo raggiunge la vetta della seconda montagna più alta della terra, ma perde il suo compagno Stefano Zavka, esperienza che lo tocca profondamente.

Nella primavera del 2008 tenta la scalata dell'Everest senza ossigeno, dal versante sud, ma deve rinunciare alla vetta a soli 200 metri, a causa di un'improvvisa bufera di neve. Deve rinunciare anche alla vetta del Gasherbrum 1 (8 068 m s.l.m.) nel luglio del 2011, dove era parte di una spedizione internazionale, a causa dell'arrivo improvviso di una bufera a soli 120 metri dalla vetta. Mario Vielmo aveva anche contribuito al salvataggio di Sadik, un portatore pakistano.

Il 20 maggio 2013 raggiunge la vetta del Kangchenjunga (8 586 m s.l.m), la terza montagna più alta della terra. Durante la discesa il suo amico nepalese Gurung Bibash scivola accidentalmente e precipita lungo la parete sud, perdendo la vita. Nella primavera del 2015 tenta la salita del Lhotse (8 516 m s.l.m.) assieme all'alpinista Annalisa Fioretti, ma nella giornata del 25 aprile si trova al campo base, dove assiste al drammatico terremoto e alla conseguente valanga staccatasi dalla piramide del Pumori, che ha ucciso più di venti alpinisti. Le vicende precedenti e successive al terremoto sono raccontate nel suo film Himalayan Last Day e nel libro Sette punto otto di Luca Trevisan.

Nella primavera del 2016 ritorna in Nepal e raggiunge la vetta dell''Annapurna (8 091 m s.l.m.) nella giornata del primo maggio, in condizioni estreme con venti a 60 km/h e un freddo percepito per effetto del wind chill di – 45°/-50°[2].

Il 26 Maggio 2017, assieme a Nicola Bonaiti e con condizioni meteo avverse, raggiunge la vetta del Lhotse (8 516 m s.l.m.) senza ossigeno, coronando il suo undicesimo Ottomila[3]

Altre scalate[modifica | modifica wikitesto]

Altre cime raggiunte: il Kilimanjaro, vetta di quasi seimila metri in Africa; Illiniza, Cotopaxi e Chimborazo in Ecuador; Alpamayo, Quitaraju e Huascaran Sud in Perù[4], tutte cime attorno ai seimila metri.

Dal Pik Lenin (7 134 m s.l.m.) in Pamir ha effettuato la discesa integrale con gli sci da telemark. In Canada, nel 1994, ha scalato 14 difficili cascate di ghiaccio lunghe fino a 500-600 metri. Fra le sue esperienze numerose discese estreme con gli sci e con lo snowboard, come la Nord della Marmolada, il canale est del Carè Alto Adamello e il Vajo Mosca nel Gruppo del Carega, e l'Hanibal couloir al monte Velan.

Lo sci alpinismo è la sua più grande passione, sin dalla gioventù. Al Manaslu ha ricoperto il percorso tra i primi campi con gli sci da telemark, mentre al Dhaulagiri Mario Vielmo ha realizzato la discesa dal campo 2, da 6 600 metri s.l.m., fino al campo base, con lo snowboard. Dallo Shisha Pangma è sceso con gli sci da 7 400 m s.l.m. sino al campo base.

Mario Vielmo con i suoi film partecipa da anni a numerose conferenze e serate culturali sia in Veneto sia in altre Regioni d’Italia.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Everest 50 anni dopo (anno 2003), docufilm, regista, produttore e interprete.
  • Cresta sui pascoli sulla scalata allo Shisha Pangma (anno 2004), docufilm, regista, produttore e interprete.
  • La piramide di luce sulla scalata al Ghasherbrum 2 (anno 2005), docufilm, regista, produttore e interprete[5].
  • I cembali del Makalu (anno 2006), docufilm che l’ha visto partecipare al noto programma televisivo Alle falde del Kilimangiaro[6].
  • K2, il sogno, l’incubo (anno 2007). Mario Vielmo ha contribuito alla realizzazione del docufilm[7] RAI presentato in due puntate su RAI 2 e diretto dal noto giornalista sportivo Marco Mazzocchi.
  • Himalayan Blackout (anno 2008), regista, produttore, interprete. Il film documenta le toccanti proteste dei tibetani in esilio a Kathmandu ed emozionanti immagini della spedizione Everest 2008. Il film è stato proiettato durante la rassegna del film festival di Zakopane (Polonia)[8].
  • Kangchenjunga I cinque tesori della grande neve (anno 2013), regista, produttore e interprete. Il film è stato proiettato al Trento Film Festival[9] e prodotto anche in dvd per la collana Il grande alpinismo. Storie d'alta quota del Corriere della Sera nel 2018[10].
  • Himalayan Last Day, regista, produttore e interprete. Il film documenta la valanga avvenuta al campo base dell'Everest e il terremoto che ha colpito il Nepal nel 2015. Il film è stato proiettato al Trento Film Festival[11] ed è stato premiato come migliore opera filmica alla rassegna di Verona Mountain Film Festival 2017[12].
  • Blue Ice Compact – Annapurna 8091, regista, produttore e interprete. Il film documentario racconta la difficile salita di una delle montagne più temute e pericolose del mondo[13].
  • Lhotse Through The Storm, regista, produttore e interprete. Il film documenta la spedizione con i compagni Sebastiano Valentini e Nicola Bonaiti e la scalata alla vetta del Lhotse, raggiunta il 26 maggio 2017[14][15].

Solidarietà[modifica | modifica wikitesto]

Mario Vielmo è da sempre impegnato nella solidarietà verso il popolo tibetano e nepalese. Nel 2008/2009, ha contribuito attivamente al “Progetto fiaccola Olimpica Makalu” con la raccolta fondi e la costruzione di una scuola per i bambini tibetani a Dharamsala (India)[16][17].

Dal 2015 è impegnato come promotore, assieme all'associazione Sidare Onlus[18], del progetto “Una scuola per il Nepal", per la ricostruzione della scuola di Arugath (Nepal), dopo la distruzione causata dal terribile terremoto del 2015. Mario Vielmo ha partecipato all'inaugurazione della nuova scuola il 30 maggio 2017, assieme a Luca Trevisan, pochi giorni dopo aver scalato la cima del Lhotse[19].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Makalu: la scalata della fiaccola olimpica, in Montagna.tv, 20 marzo 2007.
  2. ^ Annapurna: vetta anche per Mario Vielmo, in Montagna.tv, 1º maggio 2016.
  3. ^ Vetta del Lhotse Vielmo conquista il suo 11° ottomila, in Il Giornale di Vicenza, 28 maggio 2017.
  4. ^ K2 La vetta infranta, Idea montagna edizioni, p. quarta di copertina.
  5. ^ Mario Vielmo, regista, Himalayan Last Day, su trentofestival.it.
  6. ^ Vielmo e Perry portano il Tibet in Italia, in Montagna.tv, 12 dicembre 2006.
  7. ^ K2 Il sogno l'incubo, Trento Film Festival, su trentofestival.it.
  8. ^ Spotkania z Filmem Gorskim, su spotkania.zakopane.pl.
  9. ^ Kangchenjunga I cinque tesori della grande neve, su trentofestival.it.
  10. ^ Il Grande alpinismo, Storie d'alta quota, Kangchenjunga. I cinque tesori della grande neve, su store.corriere.it.
  11. ^ Himalayan Last Day, su trentofestival.it.
  12. ^ Verona Mountain Film Festival, vincitori e menzioni della seconda edizione, su veronasera.it.
  13. ^ “Blue Ice Compact” Annapurna 8091, in Trentino Cultura.
  14. ^ Lhotse Through The Storm, su youtube.com.
  15. ^ LHOTSE THROUGH THE STORM- Serata con l'alpinista Mario Vielmo con proiezione documentario ad Asiago - 3 gennaio 2018, su asiago.it.
  16. ^ «Progetto Pro Tibet», con Mario Vielmo, in Grillo news, 11 ottobre 2008.
  17. ^ Roberto Luciani, All’asta fiaccola del Dalai Lama per beneficenza, in Il Giornale di Vicenza, 18 Febbraio 2018.
  18. ^ Sidare Onlus, su sidare.it.
  19. ^ Sidare nella piazze e Viaggio in Nepal & India, su sidare.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Claudio Tessarolo, I cembali del Makalu, 2006, ISBN 8889770058.
  • Claudio Tessarolo, con la testimonianza di Mario Vielmo, K2 La vetta infranta, Idea montagna edizioni, 2007, ISBN 9788890327506.
  • Luca Trevisan, Sette punto otto, Cierre edizioni, 2015, ISBN 9788883148507.