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Giulio Santoro

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Chirurgo ortopedico, medico sportivo e paracadutista (Palermo, 04 Ottobre 1931 - Messina, 27 maggio 2021)

Fondatore della Clinica Ortopedica Universitaria del Policlinico di Messina e della Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia di Messina

Giulio Santoro è stato un chirurgo ortopedico, Professore Universitario, Medico Sportivo e Paracadutista. Fondatore della Clinica Ortopedica dell'Università di Messina e della Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia, che ha diretto fino al 2003.

Prof. Giulio Santoro


Socio della Società italiana di Chirurgia della Mano-SICM fin dal suo nascere come Società Scientifica, ha avuto sempre una grande considerazione per l’insegnamento della Chirurgia della Mano e della Microchirurgia sia nel campo della ricerca che della pratica clinica. Si é distinto in diverse operazioni chirurgiche d'avanguardia, tra le quali in particolare, presso il Policlinico di Messina, la ricostruzione di un intero avambraccio di un giovane diciottenne tranciato da un incidente domestico, al quale sono stati ricuciti nervi, tendini, vene e arterie.

Medico senza frontiere, ha preso parte ha molteplici missioni umanitarie in Africa (in particolare in Etiopia), nonché in Cambogia ed in Sud America.

Conclude la carriera presso l’Istituto Ortopedico del Mezzogiorno d’Italia “IOMI”, dapprima come Direttore Scientifico e poi come Coordinatore Scientifico curando in particolare la Rivista “Acta Orthopaedica Italica”, alla cui redazione ha dedicato fino agli ultimi istanti di vita[1].

Medico personale di Enzo Maiorca, che ha seguito e preparato per diversi record di immersione, rianimandolo in particolare quanto riemerse in stato di sincope nel record del 1974 a Sorrento[2], si é dedicato tra l'altro alla divulgazione dell'antichissima tradizione della pesca del pesce spada nello Stretto di Messina, argomento sul quale é stato chiamato come relatore in svariati eventi e ottenendo anche il riconoscimento di studioso di etno antropologia da parte della Soprintendenza del mare[3].

E’ stato inoltre fondatore e socio benemerito della Polisportiva Messina, ricevendo nel 2016 targa onoraria dalla campionessa olimpica Silvia Bosurgi.

Uomo e atleta poliedrico, si è dilettato anche come trapezista al Circo di Moira Orfei, il 19 agosto 1960 fu tra i tedofori messinesi per il “passaggio” della fiaccola olimpica proveniente da Atene e diretta a Roma, ed è stato paracadutista e socio benemerito ANPI sezione paracadutisti di Messina[4].

Autore, tra l’altro, di un “Diario di Guerra”, in corso di pubblicazione, dove ha raccolto con testi e accurati disegni le diverse incursioni aeree su Messina dal 10 Luglio del 1943 al 27 settembre 1943, che, allora bambino, osservava dalle colline di Castanea, riportandone orari e dettagli con frequenza giornaliera[5].

Formazione e attività medico-scientifica

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Diplomatosi presso il Liceo Classico “F. Maurolico” di Messina, si laurea in Medicina e Chirurgia a 22 anni presso l’Università di Messina, e abbraccia sin dalla Laurea la carriera universitaria, dapprima come Assistente volontario, quindi come supplente ordinario ed incaricato presso la Clinica Chirurgica di Messina, e poi come Professore incaricato di Ortopedia e Traumatologia con responsabilità apicale ufficiale dal 1969, e con continuità di servizio sino al pensionamento nel 2003.

Fondamentale nel suo sviluppo professionale e accademico la specializzazione in ortopedia presso la scuola fiorentina dell’illustre Prof. Scaglietti, che gli porse spesso pubblici attestati di stima, nonché nel 56, il perfezionamento a Vienna presso la clinica del Prof. Böhler, che gli affidò la responsabilità di reparto.

Ha seguito ulteriori corsi di perfezionamento in Ortopedia e Traumatologia presso l’Unfallkrankenhausen di Vienna , la Clinica Ortopedica dell’Università di Heidelberg (1961), ed in chirurgia specialistica del ginocchio a Barcellona con l’illustre ortopedico J.M. Vilarrubias (Barcellona 1975/1976).

Ha seguito inoltre corsi di Chirurgia Vascolare e dei trapianti d’organo presso Istituti specialistici dell’Unione Sovietica (Mosca 1957-1963), anche in qualità di incaricato  dal Ministero della Pubblica Istruzione, dal quale ha ricevuto nel 1965 ufficiale incarico di missione per coordinare in qualità di collaboratore scientifico  un ciclo di conferenze dimostrative a Roma nella clinica del noto chirurgo Prof. Valdoni in ordine agli strumenti innovativi messi a punto dalla Russia per la realizzazione di suture automatiche di organi e tessuti. Dall’allora Unione Sovietica ha importato in particolare il metodo della suturatrice vasale.

Ha condotto inoltre studi clinici e approfondimenti che lo hanno portato a curare con eccellenti risultati i traumi tendinei e articolari della “mano dello sportivo” (tra cui in particolare la totale riabilitazione della mano di un rugbista il cui tendine era gravemente danneggiato), così pervenendo tra l’altro, insieme all’amico e collega Filippo Cavallaro[1], alla ricostruzione della vicenda relativa alla mano sinistra di Miguel de Cervantes, resa paralitica da un colpo subito nella battaglia di Lepanto, con un contributo poi confluito nel volume  “Cervantes a Messina al tempo di Lepanto, 1971”[2].

Particolarmente distintivi gli approfondimenti svolti sulla cura del cancro in collaborazione con il medico giapponese Hiroshi Hatanaka [3], Neurochirurgo presso la Clinica Universitaria dell’Ospedale Hongo Bunkio-ko di Tokio, dal quale si reco’ in visita nel 1970 per poi proseguire e divulgare i dettagli relativi alla terapia antiblastica del tumore, all’epoca ancora poco conosciuta, ma che più recentemente ha dato importanti risultati nell’ambito dei vaccini anti-tumorali.

Santoro e Hatanaka

Coordinatore fino al 2021 per l’attività scientifica dell’Istituto Ortopedico IOMI di Ganzirri, ha coordinato per anni e fino a un giorno prima della sua morte la rivista “Acta Orthopedica Italica” fondata dal Prof. Franco Faggiana nel 1956.

E’ stato autore fino alla pensione di circa 123 memorie scientifiche sulla chirurgia sperimentale, traumatologia ed ortopedia, e sulla fisiopatologia dell’organismo umano in condizioni ambientali estreme ed in particolare sulla fisiopatologia dell’immersione.

Attività di medico sportivo esperto in fisiopatologia dell'immersione

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Iscritto alla federazione Medico Sportiva Italiana dal 1959, ha conseguito nel 1962 il diploma di medico sportivo effettivo.

Medico della FIAS Federazione Italiana Attività Subacquee e medico personale del Campione mondiale di immersione subacquea in apnea di profondità Enzo Maiorca, del quale ha studiato e curato allenamenti e prove ufficiali dal 1967 agli Anni 90, in collaborazione con lo staff medico di specialisti otoiatri e rianimatori sistematicamente od occasionalmente coordinati per l’assistenza nella preparazione e nelle immersioni ufficiali.

Record apnea 1969

Particolarmente degno di nota il record dei 72 metri raggiunto nelle acque di Siracusa il 14 Agosto 1969, nel quale il campione mise a punto una specifica metodica di immersione elaborata con il medico messinese[1].

Allievo del Maestro di Medicina Subacquea Gaspare Albano, con il quale ha collaborato per decenni, a partire dagli anni 60, ha seguito la preparazione e le prove di record di immersione oltre che di Maiorca, dei più rinomati Campioni di immersione di profondità in apnea (Jacques Maiol, Francisco Ferreira Pipìn, Gianluca Genoni, Alejandro Ravelo, Gabriele del Bene ed al.), conducendo ricerche sperimentali oggetto di pubblicazioni e comunicazioni in campo nazionale ed internazionale. Molti degli studi elaborati in tale ambito sono stati pubblicati nel volume “Fisiologia delle immersioni in apnea”[1], a cura di G. Santoro e G. Albano, del 1976 dove trovano particolare spazio gli approfondimenti sulle modificazioni dei gas alveolari ed espiratori durante le immersioni in apnea ed il loro rapporto con i diversi quozienti respiratori.

Rapporto gas alveolari e quozienti respiratori

Attività di paracadutista e socio benemerito ANPI

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Socio Benemerito della sezione Paracadutisti di Messina, per la quale ha ricoperto diverse cariche sociali[1], è stato protagonista di svariati lanci molti dei quali al fianco dell’istruttore e campione di paracadutismo Mario Re, cui ha dedicato dei versi per onorarne lo spirito avventuriero e la passione, poi diffusi da un quotidiano locale[2] e ripubblicati da diverse fonti del settore: “Sentiero del cielo-  salivi in alto ed eri fatto di fumo-Folgore silenziosa tra le nubi – che unisce il vallo su con le stelle. Sentiero antico- Icaro indomo tracciò in te il destino – di molteplici vite inquiete-ed al cospetto della tua luce – il grande sole si cruccia d’ombra. Retaggio insoddisfatto di una stella filante – ripercorsi in alto quel cammino – o non, forse, arabesco d’amore- ricamato da un acrobata folle – sul cielo di zaffiro? Ma tu, sentierino del cielo- conducimi lassopra – sulla strada della pace”.

Il campione di paracadutismo Mario Re e Giulio Santoro

Dopo aver iniziato probabilmente per desiderio di approfondire il funzionamento della respirazione e della frequenza cardiache in condizioni non usuali di pressione, è entrato in contatto con i “Falchi” di Comiso, paracadutisti che dopo aver superato il periodo di rotaggio dei lanci vincolati si cimentano in prove impegnative che li selezionano e li qualificano, e ha preso parte allo loro prove ogni qualvolta il lavoro glielo consentiva, raggiungendo un buon livello di attività lancistica.

Premi e riconoscimenti

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-        “Award” 2006 per la Comunicazione visiva etno-antropologica, conferito dalla Commissione Scientifica e dalla giuria della Rassegna Internazionale di Archeologia Subacquea presso il centro Immersioni dell’Isola Lachea

-        Attestato di “Eminente Ortopedico e uomo di grande spessore culturale”, conferito dagli allievi della Scuola di specializzazione in Ortopedia in occasione del Premio per i 50 anni della cattedra

-        Attestato di Benemerenza “per aver esercitato da oltre 50 anni la professione di medico chirurgo con ammirevole dedizione, secondo scienza e coscienza per il sollievo delle sofferenze, per la difesa della vita, nel rispetto della persona umana”, conferito dall’Ordine dei Medici Chirurgi e degli Odontoiatri di Messina

-        Attestato di Benemerenza per “l’alto prestigio personale” conferito dall’Associazione Polisportiva Messina

-        Attestato di Socio Benemerito dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia, sezione di Messina

Principali Pubblicazioni

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-BARRESI G, SANTORO G Studio dell'attività fosfatasica alcalina della ghiandola surrenale di cavia in condizioni normali e sotto trattamento con ACTH, Biologica Latina, VIII: 1441, 1955

-SANTORO G, Trasfusione eterogenea a formolo. Nota I: Tempo di sopravvivenza e modificazioni morfologiche dei globuli rossi di polli iniettati nel circolo normale e pretrattato con il formolo, Med. Sper. XXXV: 45, 1959

- SANTORO G, MARULLO U, Su di un caso di tubercolosi miliare isolata del fegato, Il Fegato, V: fasc. 2, 1959

- SANTORO G, Su di un caso di lussazione dorsale dell’epifisi distale dell’ulna, Archivio ed atti della Società Medico-Chirurgica di Messina, VIII: fasc. III, 1963

- SANTORO G, CUZZOCREA D, Ricerche sperimentali sulla soppressione del circolo metafisario della cartilagine di accrescimento, Acta Othopedica Italica, Volume IX, 1963

- SANTORO G, Su di un caso di frattura completa di quattro coste in un neonato, Archivio ed atti della Società Medico-Chirurgica di Messina, VIII: fasc. III, 1964

- SANTORO G, MARULLO U, Ricerche sperimentali sugli auto ed omoinnesti venosi in arterie di piccolo calibro, Archivio e Atti della Società Medico-Chirugica di Messina, Anno VIII, fasc. III, 1964

- SANTORO G, Su un caso di frattura completa di 4 coste in un neonato, Archivio e Atti della Società Medico-Chirugica di Messina, Anno VIII, fasc. III, 1964

- SANTORO G, Immersioni di profondità in apnea (attualità e prospettive), atti del Convegno di Medicina dello Sport, Messina, 8 Aprile 1995

-  SANTORO G, Ferri e Trucchi del Mestiere: su di un incontro tra vecchi pescatori di Lipari e Ganzirri, in “Atlante dei beni Etno- Antropologici eoliani”, a cura di S. Todesco, ed. A. Sfameni, 1995


[1] Press.it, “Muore Giulio Santoro, i paracadutisti ANPI Messina omaggiano il noto chirurgo ortopedico”, 30 Maggio 2021.

[2] Gazzetta del sud, “Sfidano la sorte lontano dalle cose del mondo”, 5 Dicembre 1972.


[1] “Fisiologia delle immersioni in apnea”, a cura di G. Santoro e G. Albano, 1976, ed. Stato Maggiore della Marina.


[1] Gazzetta del sud, “Immersione Record nel Mare di Siracusa, Maiorca settantadue, la prossima ottanta”, 15 Agosto 1969.


[1] Cfr. Messina Medica 2.0, “Notarelle riabilitativa del padre del libraio”, 20 Dicembre 2021

[2] Cfr. “Cervantes al tempo di Lepanto, 1971”, a cura di Vincenzo Caruso, Di Nicolò Edizioni

[3] Cfr. Gazzetta del Sud del 13 Febbraio 1970, “Dal Giappone con tanta speranza: intervista con il prof. Santoro che fa il punto cancro”


[1] Cfr. “Acta Orthopedica Italia”, Volume n. 43 del 2020, editoriale

[2] Cfr. Ripost “Mimmo Macaluso ricorda Enzo Maiorca”, 14 Novembre 2016

[3] Cfr. “I vecchi ed il Mare”, articolo su La Repubblica, 23 Agosto 2011

[4] Cfr. Paese Italia: “Muore Giulio Santoro, i paracadutisti ANPI Messina omaggiano il noto chirurgo ortopedico”, 30 Maggio 2021, su www.press.it”

[5] Cfr. Gazzetta del Sud, “Messina perde il professor Giulio Santoro, il suo ingegno multiforme e l'animo umile”, 28 Maggio 2021