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Cinema Italia
Esterno del cinema
Ubicazione
StatoIta
LocalitàDolo (VE)
IndirizzoVia Comunetto, 12
Dati tecnici
TipoSala rettangolare con galleria
Capienza240+2 in platea, 106 in galleria posti
Realizzazione
Costruzione2001
Inaugurazione2023
IngegnereArch. Michele Carlin
ProprietarioParrocchia di Dolo
Sito ufficiale

Il Teatro cinema Italia, è un teatro di proprietà della Parrocchia di Dolo, situato a Dolo (VE) in Via Comunetto 12.

Parrocchia di Dolo e il cinema[modifica | modifica wikitesto]

La Parrocchia San Rocco di Dolo è un Ente Ecclesiastico civilmente riconosciuto che non dispone di soci specifici come una società vera e propria. L’unico rappresentante legale è il parroco Don Francesco Mascotto nominato in data 7 novembre 2018 con decreto vescovile della Curia di Padova. Il ruolo di Parroco, inteso come soggetto in grado di gestire una comunità sia dal punto di vista spirituale che sociale e culturale, è svolto dal 1982. anno della sua prima assegnazione. Nel tempo ha coordinato più comunità parrocchiali ed assunto altri ruoli afferenti alla formazione dei giovani e la gestione di altri cinema.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Gli esordi[modifica | modifica wikitesto]

Venne inaugurato il 26 aprile 1949 dopo grandi lavori di ristrutturazione con una sala di 303 posti a gestione privata di Angelo Levorato. Venne proiettato il film in bianco e nero Bernadette del 1943, dove fu narrata la vicenda della veggente Bernadette Soubirous, interpretata dall'attrice Jennifer Jones. A Lourdes, nella Francia meridionale, Bernadette avrebbe visto la figura della Vergine Maria in svariate apparizioni e avrebbe combattuto contro le autorità giudiziarie e la Chiesa per farsi credere. Nel tempo «il Cinema Italia divenne sempre più popolare e le continue innovazioni dell'epoca lo portarono ad essere una delle sale più evolute dal punto di vista tecnico-cinematografico. Furono proiettati film a grande schermo come Ben Hur, vincitore di ben undici premi Oscar.[1]

Dagli anni '40 alla chiusura del 1983[modifica | modifica wikitesto]

"Nel campo ricreativo ha molta parte nei nostri tempi il cinematografo. Non doveva mancare, secondo l'espresso disegno del Vescovo, anche a Dolo, importante centro, un bel cinema parrocchiale. Dopo gli ultimi lavori il Cinema Italia dà una intonazione nuova nel campo ricreativo: Dolo ha visto una rinnovazione radicale in questo ambiente e certamente desidera che molte altre belle innovazioni vengano a dare una vitalità di edilizia e di sviluppo che certamente compete ad un centro di grande importanza per la sua ubicazione fra due grandi città, Venezia e Padova, e fra un numero grande di grosse e piccole borgate di campagna».[2] Così recitò un brano ricavato a ricordo del venticinquesimo anno di ministero pastorale di Mons. Vincenzo Fares datato 26 aprile 1949 riguardo al Cinema Italia. Da una testimonianza del tempo si lesse che: "Molte persone si ricorderanno di quando entravamo alle 3 per uscire alle 8 e forse anche più tardi alla sera: e chi ci dava il biglietto per entrare? La sig.na Pina Moretti (ea Pineta)".[3]

Un ulteriore attestazione di quel tempo narrò: "Ma chi si ricorda poi del Sig. Gino con il carretto di frutta? Proprio vicino tra la villa e la fontana, di giorno, alla sera e nei giorni festivi andava davanti al Cinema Italia, questo lo ricordate? e quante seme, bagigi, (noccioline americane) stracaganasse, (castagne secche) ci compravamo con 10 lire!"[4]

Il primo settembre del 1963 il teatro passò alla gestione della Parrocchia di Dolo con l'arciprete Mons. Luigi Rimano fino al 1968 per ritornare a gestione privata. Nel 1976, a causa della progressiva penuria di spettatori per la concorrenza dei nuovi sistemi audiovisivi, venne temporaneamente chiuso. Non passarono molti anni che di nuovo la Parrocchia di Dolo, ritornò a gestire il cinema grazie alla volontà di Don Tobia Bano, cappellano in quel periodo, aprendolo con una risistemazione della sala proiettando perlopiù spettacoli domenicali di film d'animazione come Biancaneve e i sette nani, "Pomi d'ottone e manici di scopa, Gli Aristogatti tutti di Walt Disney e film celebri come 2001 Odissea nello spazio diretto da Stanley Kubrick, Incontri ravvicinati del terzo tipo diretto da Steven Spielberg, Un Maggiolino tutto matto di Robert Stevenson e L'inferno di cristallo di John Guillermin. Il 23 marzo 1983, per l'inasprimento delle norme di sicurezza riguardanti sia le attrezzature sia gli arredi, venne definitivamente chiuso.[5]

Dalla riapertura del 2001 ai giorni nostri[modifica | modifica wikitesto]

Entrata

Il 23 marzo 2001, in occasione della visita pastorale di S.E. Mons. Antonio Mattiazzo, Vescovo della Diocesi di Padova, il Teatro Cinema Italia grazie alla volontà del parroco Mons. Giuseppe Torresan e dell'Arch. Michele Carlin, progettista e direttore dei lavori, venne riaperto dopo 18 anni di inattività. Fu completamente rimodernato secondo le direttive e l’autorizzazione della Commissione per i pubblici spettacoli e ottenne il nulla osta da parte dei Vigili del Fuoco. Grazie ad un gruppo di volontari particolarmente legati al territorio e amanti del cinema, prese forma l'attività vera e propria della sala cinematografica nella sua accezione più profonda: un luogo a disposizione della comunità e delle realtà collegate (Comuni, Scuole, Associazioni), impegnato su due livelli che coesistessero ed s'influenzassero a vicenda, ossia il singolo individuo e la collettività che con il suo assetto culturale, attraverso valori condivisi, influenzasse il comportamento dell'individuo e ne condizionasse le tendenze naturali.

Sempre il parroco della diocesi di Dolo affermò che: "Abbiamo dovuto ricostruire la sala come 'Cinema', perché questo era lo scopo e le disposizioni del prestito ministeriale, ma fin dall'inizio abbiamo detto che alla Parrocchia non interessava tanto il cinema in se stesso e tanto meno a scopo commerciale, perché a Dolo c'è già una sala cinema più che sufficiente, data anche la crisi o le difficoltà del cinema oggi. Quindi è vera sala cinema, ma per la Parrocchia è soprattutto sala polivalente o poli uso a servizio soprattutto della Parrocchia, ma anche del Comune o di Società o gruppi che ne avessero bisogno".[6]

Uscita

Fu poi costretto a chiudere per l'arrivo della pandemia Covid-19 come tutti i cinema in Italia, ma nel corso degli anni 2020, 2021, 2022, l'attività nei social network si intensificò proprio grazie al senso di appartenenza che la comunità sentì verso questa struttura che offrì un servizio unico sul territorio (fu anche istituita una partnership con Mio Cinema). Proprio approfittando della chiusura forzata e forti della spinta emotiva dimostrata dal pubblico ormai fidelizzato, si decise di dare nuova vita ad un ambiente ormai vecchio, per poterlo rendere maggiormente accogliente ed incentivare la partecipazione di un pubblico sempre più giovane.

Il 29 ottobre 2023, alla presenza del parroco Don Francesco Mascotto e del sindaco Gianluigi Naletto venne, per un ulteriore volta riaperto ristrutturato e riqualificato, con una proiezione di filmati effettuati dai giovani durante le attività estive della parrocchia.[7]

Affiliazioni[modifica | modifica wikitesto]

Il Cinema Italia dal 2015 è affiliato ad Europa Cinema ovvero una rete europea globale di cinema che si impegnano a programmare un numero significativo di film europei non-nazionali e ad organizzare attività promozionali relative a film europei per un pubblico giovane. Il Progetto Europa Cinema, prima rete di cinema con una programmazione prevalentemente europea, è sostenuto dalla Commissione Europea (Programma Europa Creativa / MEDIA) e dal Centro Nazionale per il Cinema e l'Immagine in Movimento (CNC, Francia). Nata nel 1992 su iniziativa di un gruppo di una trentina di operatori cinematografici, è diventata in 29 anni una rete che riunisce quasi 1.217 cinema (3.059 schermi) in 42 paesi. I suoi obiettivi principali sono fornire un sostegno operativo e finanziario alle sale che promuovono iniziative volte al dialogo interculturale, interreligioso e all’etica del confronto, attraverso gruppi di ricerca, percorsi formativi, convegni, cinema e molte altre attività culturali.

Dal 2015 il Cinema Italia è anche membro della Federazione Italiana dei Cinema d'Essai: è l’associazione di categoria dei cinema consacrati alla programmazione di qualità, istituita nel 1980. Trattasi di un gruppo di sale molto eterogeneo, di provenienza sia ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema) che ACEC (Associazione Cattolica Esercenti Cinema), che abbraccia tanto i cinema d'essai delle grandi città quanto i cinema di piccoli centri, spesso gli unici schermi in attività sul territorio, tanto le mono sale quanto le multisale consacrate al cinema d’autore. La FICE è membro dell' AGIS e della CICAE (la Confederazione Internazionale dei Cinema d‘Essai), collabora con i più importanti festival del cinema e con organismi per la promozione del cinema di qualità. Buona parte delle sale associate fa parte del circuito internazionale EUROPA CINEMAS.

Schermo cinematografico

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Al piano terra sono situate: la sala d’ingresso con la biglietteria, i servizi igienici, la platea con 316 poltroncine disposte in due settori distinti da dieci file e quattro posti per persone disabili e dietro il grande schermo per le proiezioni cinematografiche un palcoscenico di circa 60 mq ed un ripostiglio. Al primo piano sia trova la galleria con 112 poltroncine della stessa conformazione di quelle al piano inferiore su un piano discendente, con servizi igienici e la cabina di proiezione. L’esterno della struttura è circondato da un’area, in passato usata per le proiezioni estive all’aperto, dove si vengono a raccogliere gli spettatori in caso di evacuazione di emergenza.[8]

Interventi di modifica[modifica | modifica wikitesto]

  • Schermo cinematografico
  • La modifica dell’atrio e della biglietteria;
  • Il rifacimento dei pavimenti della platea e della galleria in pendenza con un’adeguata curva parabolica, al fine di migliorare la visibilità dello schermo
  • La modifica dell’uscita di sicurezza dell’atrio al piano primo
  • La sostituzione dei serramenti esistenti con nuovi di maggiore tenuta termica
  • La coibentazione dell’involucro perimetrale con la realizzazione di contro pareti e controsoffitti in cartongesso accoppiati a pannelli isolanti in lana minerale
  • Il rifacimento degli impianti di climatizzazione
  • L’adeguamento dell’impianto elettrico e di illuminazione

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Petrin L., Berno G.F., Il Nuovo Cinema Italia, Il Cinema di ieri...e di oggi, Parrocchia di Dolo, 2001, pp. 10,11.
  2. ^ Ricordo delle onoranze pel venticinquennio di ministero pastorale in Dolo di Mons. Vincenzo Fares Arciprete- Vicario Foraneo Dolo 26 aprile 1949, Padova, Tipografia del Seminario, 1949, pp. 10,11.
  3. ^ Badin Giuseppe Vincenzo, Storia di Dolo, Documenti, Immagini e Aneddoti parte seconda dal 1940 a oggi, Tipoprafia ITE, 2006, p. 76.
  4. ^ Badin Giuseppe Vincenzo, Storia di Dolo, Documenti, Immagini e Aneddoti parte seconda dal 1940 a oggi, Tipografia ITE, 2006, p. 71.
  5. ^ Petrin L., Berno G.F., Il Nuovo Cinema Italia, Il Cinema di ieri...e di oggi, Parrocchia di Dolo, 2001, p. 13.
  6. ^ Petrin L., Berno G.F., Il Nuovo Cinema Italia, Il Cinema di ieri...e di oggi, Parrocchia di Dolo, 2001, p. 4.
  7. ^ Lino Perini, Cinema Italia riaperto dopo la ristrutturazione, in Il Gazzettino di Venezia, 31 ottobre 2023, p. XIV.
  8. ^ Petrin L., Berno G.F., Il Nuovo Cinema Italia, Il Cinema di ieri...e di oggi, Parrocchia di Dolo, 2001, pp. 15,16.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Badin, Storia di Dolo Documenti ed Immagini, Copyright dell'autore Giuseppe Badin 1977 Grafiche Editoriali La Press, Fiesso d'Artico, Venezia, 1997, ISBN 88-85673-28-7.
  • Giuseppe Vincenzo Badin, Storia di Dolo Documenti, Immagini e Aneddoti parte seconda dal 1940 a oggi, Copyright dell'Autore Giuseppe Vicenzo Badin 2006, 2006.
  • Mario Poppi, Dolo 1406-1581, Comune di Dolo, 2010.
  • Ricordo delle onoranze pel venticinquennio di ministero pastorale in Dolo di Mons. Vincenzo Fares Arciprete- Vicario Foraneo Dolo 26 aprile 1949, Tipografia del Seminario, Padova, 1949.
  • Petrin Luigi, Berno Gianfranco, Il Nuovo Cinema Italia, Il Cinema di ieri...e di oggi, Parrocchia di Dolo, 2001.
  • Enrico Moro, Cronaca della Riviera del Brenta: dal 1800 alla Prima guerra mondiale, Mazzanti libri, Venezia Marghera, 2017, ISBN 978-889999227-9.

Voci Correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri Progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sito del cinema, su cinemaitaliadolo.it.
  • Sito della Parrocchia di Dolo, su parrocchiadolo.it.
  • Sito della Diocesi di Padova, su diocesipadova.it.
  • Cinema Italia, su facebook.com.
  • Cinema Italia, su instagram.com.
  • Cinema Italia su telegram, su t.me.
  • Cinema Italia su Difesa del Popolo, su difesapopolo.it.