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I Liberali
PresidenteEdoardo Croci
SegretarioMaurizio Irti
StatoBandiera dell'Italia Italia
SedeVia della Maddalena, 42 - Roma
Fondazione22 febbraio 2014
IdeologiaLiberalismo
CollocazioneCentro[senza fonte]
Testata[www.i-liberali.it Liberali.it]
Coloriblu, giallo, tricolore italiano
Sito webwww.i-liberali.it

I Liberali è un movimento politico italiano fondato il 22 febbraio 2014 da Renato Altissimo[1] (già ministro della Sanità e dell'Industria e segretario del Pli), Carlo Scognamiglio Pasini[2] (Presidente del Senato dal 1994 al 1996 e ministro della Difesa nel Governo D'Alema I), Enrico Musso, Attilio Bastianini, Alfredo Biondi (ministro della Giustizia nel Governo Berlusconi I), Alessandro Ortis (Presidente dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas), Giuliano Urbani (ministro dei Beni e delle attività culturali dal 2001 al 2005 nel Governo Berlusconi II) e dal prof. Edoardo Croci (già assessore al traffico al Comune di Milano con la giunta Moratti) che è stato anche eletto Presidente del movimento[3].

Come si apprende dal comunicato che dà notizia della sua costituzione il movimento si propone di rilanciare l'iniziativa politica del mondo liberale e di riunire le varie componenti liberali divise oggi tra i vari schieramenti e partiti politici.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La quasi totalità dei fondatori e degli aderenti proviene dal Pli. Dopo lo svolgimento del XXVIII congresso nazionale (2012) che ha visto la rielezione del segretario Stefano De Luca molti esponenti della minoranza (che avevano proposto Enrico Musso come segretario) hanno deciso di non rinnovare la tessera (come Altissimo) o di fuoruscire dal partito (come Scognamiglio e Biondi) per dare vita alla "Costituente Liberale" la quale ha portato poi alla nascita de "I Liberali"[4]. Tra i non provenienti dal Pli vi è Giuliano Urbani, già tra i fondatori di Forza Italia e ministro dei Beni culturali nel secondo governo Berlusconi.

"I Liberali" aderiscono all'Alde nonostante non abbia ancora appoggiato ufficialmente la lista unitaria Scelta europeal[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]



Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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