Utente:Anna Chiara Carlet/Paloma Pedrero

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Paloma Pedrero Díaz-Caneja (Madrid, 3 luglio 1957) è una drammaturga, attrice e regista spagnola. E' attualmente l'autrice spagnola più rappresentata e una delle figure della drammaturgia spagnola contemporanea più studiate e riconosciute internazionalmente[1].

Madrid, luogo di nascita di Paloma Pedrero il 3 luglio 1957

La sua voce ha guadagnato preminenza quando, agli inizi degli anni ottanta, si è unita ad altre drammaturghe nel sostenere un nuovo modo di fare teatro[2]. Dal momento in cui sorge una drammaturgia femminile slegata dai preconcetti imposti dal canone tradizionale di tipo patriarcale, varia il punto di vista della scena verso lo spettatore: lo scopo era quello di promuovere il ruolo della donna in ambito scenico e quindi contribuire alla sua integrazione nella vita culturale e sociale spagnola[3].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Genesi artistica[modifica | modifica wikitesto]

Stemma dell' Universidad Complutense di Madrid, dove l'autrice ha studiato sociologia e teatro

Paloma Pedrero Díaz-Caneja nacque il 3 luglio 1957 a Madrid. Si definisce una donna dedicata al teatro da quando ha uso della ragione, infatti la sua carriera di attrice iniziò a 14 anni recitando in opere teatrali di una scuola maschile[4]. Paloma Pedrero ha studiato sociologia all'Università Complutense di Madrid e, contemporaneamente, si è dedicata all'arte drammatica e alla regia con professori come Zulema Katz, Alberto Wainer, John Strasberg e Dominic de Fazio. La Pedrero continuò con i suoi studi umanistici e al contempo come attrice amatoriale nei fine settimana mentre studiava Sociologia e Arte Drammatica all'Università e lavorava in un ospedale[5].

Nel 1978 fondò la compagnia Cachivache, per la quale, fino all'anno 1981,scrisse e interpretò opere teatrali che trattavano principalmente temi infantili e di teatro sperimentale. Inoltre, frequentò l'Istituto Internazionale di Firenze, diplomandosi in Psicologia della Gestalt e applicando le conoscenze acquisite alla direzione di scena. Conobbe il suo ex-marito, il drammaturgo Fermín Cabal, mentre studiava Scrittura Drammatica.

Nel 1984 Pedrero scrisse l'opera "Imagen doble", che l'anno seguente andò in scena, rivisitata, come "Besos de Lobo".  Lo stesso anno "La llamada de Lauren...", opera di un solo atto, sarà finalista al Premio de Teatro Breve di Valladolid. L'esito ottenuto grazie a quest'opera la portò a dedicarsi a pieno a scrivere e dirigere[6].

All'interno del panorama della drammaturgia femminile spagnola, il teatro della Pedrero è stato il primo ad essere riconosciuto da parte della critica letteraria e ad essere messo in scena in vari paesi dell'Europa e dell'America Latina e tradotto in varie lingue quali inglese, tedesco, polacco, portoghese, italiano e francese[7]. Nell'intervallo di tempo tra il 1983 e il 1988, l'autrice assiste all'integrazione delle drammaturghe all'interno del contesto nazionale, definendo la scrittura di testi teatrali un esercizio di audacia, soprattutto per la donna[8]. Nel 1987 vinse il premio Tirso de Molina con "Invierno de luna alegre".

Poco a poco, negli anni novanta, lascia il suo lavoro di attrice per focalizzarsi sulla scrittura e sulla direzione scenica[9]. La drammaturga sostiene di concepire il teatro per aiutare gli altri, per cambiare il mondo, per conoscere l'essere umano, per conoscersi e per conoscere l'Altro, per spiegare ciò che non si comprende[10]. Alla fine, iniziò la sua fase come direttrice principalmente per esigenza, nonostante le sarebbe piaciuto che fosse un'altra persona a dirigere le sue opere per dedicarsi unicamente alla scrittura[11].

Contesto storico e culturale[modifica | modifica wikitesto]

Il panorama storico in cui Paloma Pedrero realizza le sue opere comprende gli anni che vanno dalla morte di Francisco Franco all'epoca contemporanea. La fase iniziale prende il nome di Transizione, ovvero il passaggio dal regime franchista alla democrazia promosso dal re e capo del governo Adolfo Suárez. La transizione ha rappresentato una fase di entusiasmo durante il quale sono affiorati con impeto vari ambiti secolarmente oppressi. Le altre fasi fondamentali sono state le prime elezioni generali libere nel 1977, l'approvazione della Costituzione nel 1978, la riorganizzazione dello Stato in comunità autonome, il ritorno ad un governo socialista (elezioni del 1982) dalla scomparsa della II Repubblica e l'entrata della Spagna nella Comunità economica europea (CEE) nel 1986[12]. Nonostante l'evoluzione politica e sociale, il periodo è segnato dal tentativo di un colpo di stato militare nel febbraio del 1981 e la cruenta violenza terrorista dell'ETA. Il primo franchismo provocò l'esilio della maggioranza degli autori spagnoli. La conseguenza fu uno squarcio sociale brutale perché la rottura fisica generata dall'esilio fece perdere molto alla Spagna dell'epoca, che si trovava in uno stadio di continuità segreta di un passato che non si poteva estirpare. Per questo, la cultura consisteva nella vita ideologica e esisteva grazie alla memoria. Inoltre, la censura cambiava ed era molto diversa per ogni genere letterario: si manifestò fortemente nel cinema e nel teatro, ma molto meno nella poesia. Per questa ragione, la continuità culturale si generò grazie a questo genere, mentre nella narrativa e nel teatro spagnolo si trovavano temi di realtà mascherata, isolamento nazionale, reclusione del Casticismo e l'ossessione per la tradizione[13].

Mentre molti autori degli anni quaranta, come Gonzalo Torrente Ballester e Luis Rosales, hanno vissuto la Guerra civile spagnola (19361939) e sono entrati in pieno conflitto con il franchismo, la visione del mondo di quelli degli anni cinquanta era totalmente differente: questi hanno vissuto la guerra civile durante la loro infanzia e, perciò, sono stati chiamati "i bambini della guerra"[14]. La letteratura di questo periodo be sociale come discorso dominante. Gabriel Celaya, Blas de Otero, Jaime Gil de Biedma y Carmen Martín Gaite testimoniano questo cambiamento che trova la propria voce nell'esperienza e non nell'ideologia, nello stesso modo in cui funziona la logica di un bambino[15]. Questo sguardo che sta preparando la transizione politica, dove si colloca la letteratura di Paloma Pedrero, prende ispirazione dal racconto breve tipico di questa "Generación de medio siglo", che, grazie alla figura retorica della reticenza, si dimostra il genere più efficace in un tempo di silenzio per suggerire, per presentare un flash della vita, per captare un pezzo di esistenza[16]. Si utilizzano l'estetica dell'implicito ed uno sguardo collettivo carico di emozioni, gesti, ellissi, che non sempre vedrà brillare la giustizia.

Durante gli anni sessanta questo stesso sguardo si evolve grazie allo sviluppo del paese dovuto ad un forte consolidamento politico ed economico: la Spagna si apre a una fase di forte sviluppo. Inoltre, tutte le potenze occidentali riconoscono il regime franchista come un possibile alleato contro il Comunismo. In questo modo, il franchismo inizia ad essere più aperto e provoca modernizzazione: la società passa dall'essere agricola all'essere industriale e, per questo motivo, inizia un movimento migratorio non solo dalla campagna alla città, ma anche dalla Spagna ad altri paesi europei, come la Germania, la Francia e la Svizzera, rappresentanti di una fonte preziosa di prosperità economica[12]. Inoltre, gli anni sessanta incarnano anche il boom turistico che ha rappresentato un importante cambio culturale nella società spagnola. Tutto ciò portò all'uscita dall'isolamento, alla flessibilizzazione della censura e del regime e all'espansione editoriale, come per esempio la nascita della casa editrice catalana Seix Barral, che cresceranno con la fine del governo franchista e l'inizio della transizione politica.

Caratteristiche e stile[modifica | modifica wikitesto]

La notte come filo conduttore[modifica | modifica wikitesto]

La notte: il filo conduttore delle opere di Paloma Pedrero

Paloma Pedrero afferma che ogni essere umano nasce da una catena genetica che già nasce malata[4]. Per questo sottolinea l'importanza del dialogo e del monologo in una società che vede come disumanizzata. Lei crede che il teatro debba essere conflitto per fare in modo di includere chi sta ascoltando, per attrarlo e farlo riflettere. I conflitti dei personaggi e le loro frustrazioni si presentano sempre durante la notte. L'autrice si focalizza molto nel conflitto tra uomo e donna, affermando che non bisogna discriminare l'uomo, ma piuttosto compensare la donna[17].

L'essere umano nei suoi momenti di inquietudine e la donna in particolare hanno una grande importanza nelle opere dell'autrice. Paloma Pedrero racconta un mondo così com'è, non lo costruisce, ma lo descrive[18]. Cerca la verosimiglianza e scrive per lasciare qualcosa di concreto al mondo. I tre nuclei tematici della sua drammaturgia sono amore-disinnamoramento, trionfo-sconfitta e cecità, ovvero il contrasto luce-oscurità e come sinonimo di sensibilità e perspicacia[19].

Metateatro[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Teatro nel teatro.

L'origine del fenomeno metateatrale risale al mondo degli antichi greci, ma non è stato studiato finché nel 1963 Lionel Abel intitolò "Metateatro" il suo libro più famoso[20]. A partire dagli anni settanta il teatro nel teatro si inizia ad identificare come la possibilità di una conoscenza migliore dello stesso teatro, che nega, rivela ed offre una continuità drammatica con la vita. Infatti, tutte le diverse manifestazioni del metateatro presentano una caratteristica ricorrente: l'intenzione artistica di andare oltre la finzione teatrale. I limiti del metateatro si possono porre nella presenza necessaria della duplicità dell'azione di almeno di un guardato e un guardante, che è persuaso di essere spettatore di qualcosa che sta uscendo alla luce davanti ai suoi occhi. Nel metateatro la vita si mostra come già teatralizzata e i personaggi dell'opera sono coscienti della propria teatralità[21].

Per Paloma Pedrero, il metateatro gioca un ruolo fondamentale perchè lo considera un modo per raccontare la verità. I suoi personaggi attraverso maschere, disturbi mentali, consumo di droga e alcool, perdono la censura sociale e arrivano al segreto più intimo del proprio essere e anche di chi li sta guardando[22].

Le opere[modifica | modifica wikitesto]

Opere drammatiche[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiature cinematografiche[modifica | modifica wikitesto]

Narrativa[modifica | modifica wikitesto]

Poesia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cabal, Teatro español de los 80, p. 95
  2. ^ Pedrero, Juego de noches, pp. 11-16
  3. ^ Pedrero, Juego de noches, p.12
  4. ^ a b (ES) Pepe Murrieta, Entrevista a Paloma Pedrero, su web.archive.org, 10 gennaio 2004 (archiviato il 5 luglio 2020).
  5. ^ (ES) Paloma Pedrero, su escritoras.com, 6 aprile 2003 (archiviato il 5 luglio 2020).
  6. ^ Pedrero, Juego de noches, p.23
  7. ^ Pedrero, Juego de noches, pp. 30-31
  8. ^ Gonzalez, La dramaturgia de Paloma Pedrero, pp. 45-47
  9. ^ (ES) Mi Seon Hwang, El teatro de Paloma Pedrero: de la mirada femenina a la crítica social (PDF), in Universidad Complutense de Madrid, Madrid, 2005 (archiviato il 5 luglio 2020).
  10. ^ Pedrero, Juego de noches, p. 42
  11. ^ Pedrero, Juego de noches, p. 27
  12. ^ a b Guy Hermet, Storia della Spagna nel Novecento, Bologna, Il mulino, 1999, ISBN 978-8815072078.
  13. ^ Morelli, Letteratura spagnola, pp.90-120
  14. ^ Bou, Enclaves de la transiciòn, pp. 112-115
  15. ^ Francisco Morente, La historia de los intelectuales durante el franquismo: un ensayo bibliográfico, in Bullettin d'Histoire Contemporaine de L'Espagne, vol. 50, 2016, pp. 163-194, DOI:https://doi.org/10.4000/bhce.583.
  16. ^ Bou, Enclaves de la transiciòn, pp. 35-37
  17. ^ (ES) Alberto Ojeda, Paloma Pedrero: “No hay que discriminar al hombre sino compensar a la mujer”, su elcultural.com, 22 luglio 2016 (archiviato il 5 luglio 2020).
  18. ^ Pedrero, Juego de noches, p.23
  19. ^ AA. VV., Conversaciones con el teatro alternativo, in Primer Acto, vol. 220, settembre 1987, pp. 14-15.
  20. ^ (ES) María del Pilar Jódar Peinado, Metateatro español: estudio del concepto y de su presencia en cien textos teatrales de los siglos XX y XXI (PDF), in Universidad de Slamanca, pp. 10-12 (archiviato il 5 luglio 2020).
  21. ^ (ES) Alfredo Hermenegildo, Javier Rubiera e Ricardo Serrano, Más allá de la ficción teatral (PDF), in Teatro de palabras: revista sobre teatro áureo, n. 5, 2011, pp. 9-16, DOI:non trovato (archiviato il 5 luglio 2020).
  22. ^ Gonzalez, La dramaturgia de Paloma Pedrero, p.60

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (ES) Enric Bou e Elide Pittarello, (En)claves de la transición: una visión de los novísimos; prosa, poesía, ensayo, Madrid, Iberoamerica, 2009, ISBN 978-8484894728.
  • (ES) Fermín Cabal e José Luis Alonso de Santos, Teatro español de los 80, Madrid, Fundamentos, 1985, ISBN 978-8424504137.
  • Gabriele Morelli e Danilo Manera, Letteratura spagnola del Novecento. Dal modernismo al postmoderno, Milano, Mondadori, 2007, ISBN 978-8842492283.
  • (ES) Paloma Pedrero, Juego de noches. Nueve obras en un acto, a cura di Virtudes Serrano, Madrid, Catedra, 2009, ISBN 9788437617459.
  • (ES) Jose Luis González Castro, La dramaturgia de Paloma Pedrero (1895-1999), Vigo, Academia del Hispanismo, 2011, ISBN 978-8415175100.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


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