Utente:Andreajack/sandbox

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Sogni di sangue (Lorenza Ghinelli)

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E' un'opera letteraria realizzata da Lorenza Ghinelli e pubblicata nel 2013 dalla Newton Compton editori. Di genere fantastico ma dai tratti improntati nell'attualità sociale, l'autrice riesce a inserire all'interno di un contesto realistico giovanile ed adolescenziale, elementi mitologici che rimandano all' antica civiltà egizia e alle relative divinità. Originale ed imprevedibile, sa catturare attraverso l'uso di un linguaggio semplice e di una tecnica di scrittura profonda ed ammaliante.

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Enoch, ragazzino affetto da una forma di artrite giovanile, è costretto all'uso di tutori in metallo per contrastare l'avanzamento della malattia. Ciò lo rende un vittima di bullismo da parte dei suoi compagni di classe che lo paragonano al personaggio del film Pixar Wall-e il quale, per onomatopea, riporta al rumore dei tutori quando si sfregano tra loro creando il "clang clang" tanto riconoscitivo. Questo continuo bullismo crea nel ragazzo un forte odio verso i compagni; soprattutto verso un trio che più di altri l'hanno preso di mira. Alex, leader del gruppo, sbruffone e sventato "padrone del mondo", viene seguito dal migliore amico Gino, più attento e giudizioso, e da Francesca che ha una cotta per l'impavido Alex ma che rivedrà le sue mire conoscendo meglio Gino, già suo segreto spasimante. La vicenda inizia quando Enoch, che abitualmente va a sfogare la sua incapacità di correre come gli altri ragazzi vicino ad uno stabilimento abbandonato, durante lo stretching di preparazione alla corsa, si accorge di Alex e gli altri che si trovavano li per scoprire quel vecchio stabilimento e per fumarsi una canna tanto per sentirsi nell'ambito di rischio tipico degli adolescenti. Quando Enoch li scorge cercò la fuga causando rumorosi suoni metallici. Allarmandosi ed incuriosendosi, i tre vanno alla ricerca di cosa avesse prodotto quel suono metallico. Lo sventurato "Wall-e" iniziò a scappare e si nascose all'interno di un'insenatura nell'argilla, una specie di grotta nascosta tra gli arbusti sperando di non essere visto ma appoggiandosi su qualcosa che sembrava una mano umana, emise un grido tale da poter essere localizzato dai tre. La sorpresa di vedere Enoch nascosto fece ridere Alex già pronto con il coltello in mano in cerca di combattimento, ma Enoch distolse l'attenzione sulle cause per cui si trovava in quelle circostanze spiegando ciò che aveva trovato all'interno di quella grotta. Alex incuriosito lo costrinse ad entrarci nuovamente per portarlo dove aveva visto tale mano. A parte la grandezza inaspettata della grotta, i due trovarono un sorprendente tesoro all'interno. Approfittando di un momento di distrazione di Alex, Enoch raccolse una catenina con uno strano pendolo e lo mise in tasca. Subito dopo i due uscirono. Enoch tentò subito la fuga ma non gli fu permesso se non prima di una lavata di capo da parte di Alex. Mentre gli altri pensavano a come organizzarsi per recuperare il tesoro in un secondo momento, lo sventurato tornò a casa dove la madre lo aspettava. Dorotea è una madre risoluta ma molto rigida nell'educazione del figlio il quale non si permetterebbe mai di contraddirla; le fa vedere la strana catenina e Dorotea sembra illuminarsi alla sua vista. Tanto che ne pretende la proprietà. Enoch ubbidisce lasciandoglielo e si dirige verso il letto. Ma non fu una notte come le altre. Strani sogni riempivano la testa di Enoch: troppo reali. Il sogno si incarnava in lui: si vedeva in un condotto fognario e si sentiva forte,veloce e con le squame. Un coccodrillo che si muoveva senza l'uso di tutori, forte e affamato. L'unico pensiero puntava ad Alex e lo sentiva vicinissimo fino a quando, letale lo trovò. L'ultimo ricordo prima del risveglio furono delle fauci spalancate.

A seguito della scoperta del tesoro, Alex,Gino e Francesca mentre pianificavano il suo recupero, si imbatterono in un pozzetto chiuso la cui maniglia sporgeva dall'erba. La curiosità implacabile di Alex, comprendendo che era l'ingresso per un condotto industriale, diede una veloce occhiata ma richiuse subito dimostrando poco interesse per evitare che gli altri volessero darci un'occhiata prima di lui. Decise di tornarci la sera stessa da solo. L'incubo di quella notte aveva denti grandi e passo svelto.

Il giorno dopo Enoch si svegliò confuso e con sorpresa trovò ai piedi del letto una pozza d'acqua. Dorotea, a seguito del racconto del sogno del piccolo Enoch frastornato, lo tranquillizzò assicurandolo che fosse solamente un sogno e giustificò la presenza d'acqua incolpando le blatte che stavano infestando la cittadina. Dopo di ché si recò a scuola sconsolato da ciò che lo aspettava appena passata la soglia di ingresso. Ma Alex stranamente c'era quel giorno e nemmeno Gino e Francesca sapevano il perchè. Finita scuola i due erano pronti ad andare a recuperare il tesoro ma Alex non si fece ancora sentire. dubbiosi e maliziosi, soprattutto Gino che pensava fosse andato senza di loro a intascarsi il bottino da solo, corsero alla grotta e con grande sorpresa non trovarono niente. Adirato, Gino voleva solo trovare l'amico traditore ma Francesca lo calmò o meglio, si prese intimamente la sua attenzione. Era già da un po' che Gino e Francesca si guardavano ma la presenza costante di Alex non aveva mai creato la situazione per potersi parlare e avvicinarsi tra loro. Francesca quieta la rabbia di Gino spiegandogli la mancanza di interesse su quello che aveva fatto Alex e poi, affettuosamente sporco di fango la faccia di Gino. Risero, si guardarono intensamente e si baciarono. La distrazione del momento non permise loro di vedere il pozzetto aperto alle loro spalle. Gino scivolò e dopo un gran tonfo, si ritrovò nel condotto industriale svenuto. Francesca impaurita corse a cercare aiuto. Poco dopo Gino si svegliò e dopo essersi orientato, riprese l'estenuante ricerca di Alex e del bottino. Più si inoltrava, più le tracce non mentivano le sue deduzioni; finché non trovò il sacco pieno di tutta la refurtiva. Strano, pensò, egli non vedeva il senso nel lasciare li un tesoro del genere. Proseguì ora più preoccupato di prima finché non lo vide. Il corpo freddo di Alex era davanti a lui ma non fece in tempo ad affogare nell'angoscia perché dall'orizzonte, in un istante si vide le fauci enormi di una creatura familiare ma inaspettata che lo puntavano. Un attimo passò, e l'enorme creatura svanì. Gino perse i sensi dallo shock.

Enoch si svegliò di colpo in seguito alla caduta dal divano nel quale si era addormentato. E' bagnato il pavimento, di nuovo e la pozzanghera puzzolente conduce dietro la libreria. Inizia così a levare i libri da quest'ultima in cerca di risposte. Dorotea dormiva. Enoch si accorse di una stanza dietro la libreria e con grande stupore trovò lo studio dove sua madre teneva libri sulla magia nera e su anche divinità egizie. Trovò la catenina aperta sopra un tavolo; c'era il simbolo di un coccodrillo. Non fece a tempo a vedere più di tanto in quanto si trovò alle spalle la madre. Spiazzato ed impaurito, chiese perdono ed uscì dopo che Dorotea gli fece promettere di dimenticare ciò che aveva visto. Enoch spiazzato e confuso si diresse verso il fiume per riflettere.

Intanto Francesca aveva raggiunto la polizia locale per informare dell'accaduto. Subito i soccorsi partirono, e con loro due forze dell'ordine: Rebecca e Franco. Arrivati nel luogo indicato da Francesca, i soccorsi si calarono nel condotto alla ricerca del ragazzo. Ma oltre a Gino svenuto, i due soccorritori si trovarono davanti all'agghiacciante corpo di Alex senza vita. Recuperato il corpo, il bottino e salvato Gino, la priorità era di correre in ospedale perchè oltre alle condizioni di Gino, preoccupante era anche la situazione di Francesca che inspiegabilmente svenì.

"Radon" esclamò Rebecca nella sala d'attesa dell'ospedale, Franco subito le chiese chiarimenti e la giovane investigatrice dedusse che la causa dello svenimento dei due ragazzi era un avvelenamento da Radon (un letale gas tossico) in quanto il bottino e quindi i reperti contenuti nel sacco erano di nota origine egiziana e meglio derivanti dalle tombe dei faraoni. Spiegò che nelle antiche tombe egizie le pareti di queste erano fatte usando anche parti di uranio che, con il tempo, rilasciarono gas mortali come il Radon. Il tesoro trafugato era quindi pregno di questo gas tossico e di conseguenza; all'esposizione di tale gas, i malcapitati ragazzi erano rimasti vittime di quest'ultimo. Per quanto riguarda Alex, le cause sono state ricondotte all'intossicazione da Radon anche se ciò non convinceva Rebecca. Voleva parlare con Gino per avere chiarimenti su ciò che successe in quel condotto ma doveva attendere il suo risveglio.

quando Gino si svegliò, Rebecca chiese delle delucidazioni sul caso, ricevendo risposte sconcertanti; Gino rimembrò, nella sua vista, un coccodrillo che spalancando le enormi fauci fece perdere ogni speranza momentanea allo sfortunato ragazzo, ma poi sparì. Era strano però quel coccodrillo, continuava Gino, in quanto gli ricordava tanto un suo compagno di classe. Dopo aver ricevuto l'indirizzo di domicilio di tale ragazzo, Rebecca si diresse verso casa di Enoch. Anche se avesse preparato un discorso, venne spiazzata quando alla porta si presentò sua madre, Dorotea con addosso la catenina egizia subito riconducibile alla refurtiva. Dopo averle spiegato la provenienza di tale oggetto, Rebecca rimase sconcertata quando vide arrivare Enoch in sella ad un enorme coccodrillo. Dorotea elogiava Enoch: " E' lui il re, è lui il sovrano" , spiegando che era grazie alla catenina trovata da egli che la loro casa, ora, era protetta. Gli occhi del ragazzo erano seri e sembrava posseduto ma l'impensabile successe quando la madre gli ordinò di uccidere la giovane investigatrice. Gli occhi di Enoch erano troppo fissi per essere domato; ed erano fissi su Dorotea. In un attimo le grandi fauci sbranarono la madre che, senza rendersene conto, morì. Rebecca svenne dallo shock. Al suo risveglio, Enoch si trovava sulle scale di casa impaurito e i soccorsi portarono tutti e due in ospedale. Anche se Rebecca aveva pensato di assistere ad una morte crudele e sanguinosa, la realtà dei fatti mostrava l'inspiegabile morte di Dorotea per arresto cardiaco. Illusioni. Arrivato in ospedale, Enoch venne visitato dal medico che riscontrò la non necessità dell'uso dei tutori per Enoch. quando glielo disse, il suo sguardo si riempì di speranza anche perchè scopri che la sua malattia poteva essere risolta con delle sessioni di fisioterapia.

Ora solo nella stanza, Enoch pensa a come potesse essere bello essere senza tutori e poter pestare a sangue coloro che lo prendevano in giro. Lo spirito di vendetta è ancora forte nel ragazzo. Egli si mise a dormire. Sognò. Aveva fame.

1ª edizione nel Luglio 2013