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Le mie prove

Prova realizzazione voce Amelie Posse Brazdova

Amelie Posse nel 1948

Amelie Posse Posse (Stoccolma, 11 febbraio 1884Stoccolma, 3 marzo 1957) è stata una scrittrice, pittrice e attivista svedese. È nota anche per il suo lavoro contro il nazismo durante la seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Amelie Posse era la figlia del conte Fredrik Arvidsson Posse e Auda Gunhild Wennerberg, e nipote di Arvide Frederik Posse, primo ministro svedese (1880-1883) la famiglia si è poi trasferita in Scania, nella villa Maryhill a Glumslöv tra Helsingborg e Landskrona, ora castello di Orenas. Dopo la morte del padre nel 1897, la famiglia si trasferì a Lund, dipendendo finanziariamente dal nonno.

Ha studiato ed imparato diverse lingue e dimostrava inclinazione per l'arte. Già dalla giovane età voleva dedicarsi a qualcosa in cui avrebbe potuto esprimere il suo talento artistico: musica, arte o letteratura. Aveva immaginato un futuro come pianista, ma soffrendo di reumatismi alle mani la cosa non fu possibile. Studiò pittura a Khvn e musica fino al suo primo matrimonio nel 1904 con lo psicologo criminale Andreas Bjerre, dal quale ebbe un figlio, Sören Christer Bjerre (1905-1967), che fu dichiarato insano di mente nel 1921, ma poi guarito da adulto divenne giornalista. In seguito divorziò da Bjerre nel 1912.

Dalla fine degli anni '20 lavorò come scrittrice su giornali e riviste, si rese conto così che la scrittura sarebbe diventata il suo mezzo di espressione. La sua produzione letteraria si è caratterizzata, oltre che da articoli su vari argomenti di attualità, quasi esclusivamente dalle sue memorie. Nei libri, non solo descrive le sue varie e drammatiche esperienze ma anche le riflessioni della la storia europea della prima metà del XX secolo.

Periodo italiano[modifica | modifica wikitesto]

Avendo studiato anche la lingua italiana, attratta quindi dalle note caratteristiche artistiche e culturali dell’Italia, si recò a Roma prendendo in affitto un appartamento. Frequentando gli ambienti artistici tra cui la celebre Villa Strohl Fern, che all’epoca ospitava moltissimi artisti stranieri, conobbe e sposò nel 1915 il pittore boemo Oskar Brázda (soprannominato Oki) (1887–1977), andando quindi a vivere presso la villa, dove ottennero dal proprietario, Alfred Wilhelm Strohl un piccolo appartamento che restaurarono e dove trasferirono il mobilio dalla sua precedente abitazione.

Essendo in quell’anno scoppiata la Prima guerra mondiale contro l’Impero Austro-Ungarico, ed essendo la Boemia occupata e parte dallo stesso, lei e il marito Oki furono costretti all'esilio a causa del fatto che Oki, nato a Pardubice, quindi di origine boema, all’epoca di nazionalità austro-ungarica, era considerato nemico dell'Italia e così anche sua moglie Amelie, per cui furono costretti ad essere internati in Sardegna, con la possibilità di scegliere in quale località passare tale periodo di internamento. Quindi avendo la Posse nel frattempo instaurato rapporti con eminenti personaggi dell’arte, ma anche della politica e della cultura Romana, divenne amica della scrittrice premio Nobel Grazia Deledda a cui si rivolse per chiedere consiglio e per cui la Deledda le suggerì di scegliere Alghero, essendo questa secondo la Deledda, ben conoscendo la realtà dell'epoca dell'Isola, la città più adatta a loro. E così vennero trasferiti in Sardegna, dove infine risiedettero per circa 9 mesi nella cittadina catalana, ed in seguito una volta dimostrata la loro estraneità al rapporto con l’Austria e non più considerati nemici, venne concesso di tornare a Roma, ma affascinati dall'Isola, le sue tradizioni e cultura, decisero di passare altri 3 mesi presso Sassari, con l’interesse di conoscere quella città e gli ulteriori luoghi e tradizioni sarde, per cui la coppia strinse una particolare amicizia con Gavino Clemente famoso mobiliere con particolari tendenze artistiche, con cui poterono apprezzare i preziosi manufatti e lavori che il Clemente amava collezionare e faceva da guida negli altri paesi limitrofi.

Da questa esperienza Amelie P. pubblicò il suo primo libro nel 1931, 'Den oförlikneliga fångenskapen', (Incomparabile prigionia) che la rese famosa a livello internazionale nel 1932 con la successiva pubblicazione in inglese col titolo 'Sardinian Sideshow', edito sia in Inghilterra che negli Stati Uniti in molteplici edizioni, e che dopo 66 anni fu tradotto e pubblicato anche in italiano nel 1998 con il titolo Interludio di Sardegna dalla Tema edizioni di Aldo Brigaglia, con prefazioni della biografa Eva Stromberg Kranz e dello storico e docente dell’università di Sassari Manlio Brigaglia. All’epoca non potè essere pubblicato in Italia perché la Posse era considerata una attivista antinazista e antifascista, essendosi prodigata dalla Svezia per salvare numerosi profughi Cechi ed Ebrei.

Tornati a Roma,Amelie incinta del primo figlio, ripresero a vivere presso Villa Strohl Fern. Ebbero così due bambini, Bohuslav (Slavo) (1916-1991), diventato pilota nella legione straniera della RAF inquadrato nella speciale squadriglia di piloti cecoslovacchi creata in Inghilterra per contrastare l’occupazione nazista, e l'artista Jan Brazda (1917-2012) che come il padre segui la carriera artistica distinguendosi particolarmente nella realizzazione di vetrate colorate per edifici e luoghi di culto.

Non potendo più vivere con i due figli nell’angusto appartamento di villa Strohl, decisero di cercare e trasferirsi in una abitazione più confacente e così riuscirono ad ottenere in affitto quella che allora era la specola abbandonata dell’astronomo Gaspare Stanislao Ferrari, a pochi passi da piazza San Pietro, e di proprietà dell’ordine dei Gesuiti, dotata di un ampio parco con frutteti e ambienti sotterranei di carattere archeologico dell’epoca romana, quindi ideale per quello che era l’aspirazione della coppia di artisti con i due bambini, quella di avere un luogo dove poter vivere a contatto della natura ma nel centro di Roma. E così dopo un ampia attività di ristrutturazione dei locali e di sistemazione del frutteto e del parco, la creazione dell'orto, il luogo divenne centro di aggregazione e di ospitalità per numerosi altri e artisti, amici italiani e stranieri nonché di celebri personaggi, compresa una visita dell’allora papa. Il racconto di questa parte di esperienza di vita è raccontata in quello che puo’ essere considerata la continuazione dei racconti del libro "Sardinian Sideshow" ovvero “Roman Roundabout” traducibile come “Soggiorni Romani” Era amica del futuro presidente Tomáš Garrigue Masaryk e di Edvard Beneš con cui si prodigò in favore della causa Cecoslovacca.

Periodo Cecoslovacco[modifica | modifica wikitesto]

Dopo questo periodo vissuto in Italia nel 1925 si traferirono in Boemia nel castello di Líčkov, che acquistarono diroccato e quindi a prezzo simbolico, dalle autorità locali con l’accordo di restaurarlo e ripristinarne l’antico splendore. Dopo aver restaurato e reso abitabile il castello, con tanto di ripristino delle colture agricole della tenuta, con la ricostruzione degli elementi architettonici pregiati, ridipinto e creato vari affreschi per abbellire pareti e volte, passando qui un periodo di circa 18 anni di relativa tranquillità.

Ingresso e portale Castello di Líčkov

Essendo questo ubicato al confine con la Germania ed abitato in maggioranza da etnie germanofone non era stato facile convivere con gli abitanti della zona, fino a che nel 1938 la Cecoslovacchia, e quindi la Boemia venne invasa dalle truppe di Hitler e così Amelie dovette scappare con i figli in Svezia, dopo che la Gestapo aveva emesso un ordine di arresto per lei. L’esperienza travagliata di questo periodo viene descritta nel libro “Further”

Ritorno in Svezia[modifica | modifica wikitesto]

La Posse divenne quindi nota come democratica e pacifista per le sue attività e pubblicazioni in favore dei rifugiati cechi ed ebrei. Nel 1940 fu una dei fondatori del club di discussione Tisdagsklubben ("Il club del martedì") a Stoccolma. Formalmente era un club di discussione sulla cultura, ma il suo vero scopo era quello di contrastare l'espansione del nazismo in Svezia. Il club venne infatti inaugurato lo stesso giorno in cui la Germania nazista occupò la Norvegia, il 9 aprile 1940. Tisdagsklubben doveva essere utilizzato come centro del movimento di resistenza svedese nel caso in cui la Svezia fosse stata occupata dalla Germania nazista. Amelie Posse era, come gli altri membri del club, elencata nei registri tedeschi come "svedesi inaffidabili".

Dopo la fuga dalla allora poi Repubblica indipendente della Cecoslovacchia, non vide più il marito Oskar Brazda, mantenendone però il cognome in tradizione slava Brazdova, e con cui firmava i suoi libri.

Amelie Posse-Bràzdovà con Poul Carl Bjerre e Arnulf Øverland

Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il marito Oskar Brazda, dopo la confisca da parte del governo tedesco con l'invasione della Cecoslovacchia, venne arrestato, e poi liberato ed alla fine della guerra il castello gli venne restituito di nuovo devastato e successivamente di nuovo confiscato dalle truppe di liberazione Russe/Comuniste e di nuovo devastato. Alla fine il castello venne restituito dal governo cecoslovacco, e venne ancora una volta restaurato dal Brazda. Infine Oki sposò una sua modella, Maria Marenka Brázdová, molto più giovane di lui e che alla morte di Brazda, fece diventare il castello una meta di visite turistiche con molte opere e dipinti di Brazda in esposizione.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Un piccolo museo con cimeli di Amelie Posse si trova a Örenäs slott, vicino alla casa d'infanzia di Posse, vicino a Landskrona, nel sud della Svezia.[1]
  • Il 13/09/2021 E' stata è stata posizionata una targa ricordo presso l'ultima abitazione della Posse a Stoccolma, e per cui è stato realizzato un documentario dal in ricordo del suo impegno per salvare Jakub Grossman, un rifugiato Ceco, dall'arresto della Gestapo.[2][3]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Den oförlikneliga fångenskapen, 1931.
  • Den Brokiga Friheten, 1932.
  • Sardinian Sideshow, 1932.
  • Roman Roundabout, 1933.
  • Ned con vapnen! En kampsignal mot krige, 1935.
  • Vidare, 1936.
  • Further, 1938.
  • I begynnelsen var ljuset, 1940.
  • Bygga upp, ej riva neder, 1942.
  • In the beginning was the light, 1942.
  • Mellan Slagen, 1946.
  • Kring kunskapens träd, 1946.
  • Kunskapens träd i blom, 1946.
  • Åtskilligt kan nu sägas, 1949.
  • Minnenas park, 1954.
  • När järnridån föll över Prag, un libro pubblicato postumo nel 1968. Barbro Alving ha curato il libro prima della sua pubblicazione.
  • Interludio di Sardegna, traduzione di Sardinian Sideshow con diverse foto non pubblicate nella prima edizione, Tema, Cagliari, 1998.
  • Allegro Caprese, Edizioni La Conchiglia, Capri, 2000. Estratto dal libro Vidare, pubblicato poi in inglese col titolo Further, capitolo estratto e relativo alla vacanza fatta a Capri assieme al presidente della Cecoslovacchia Tomáš Masaryk.

Pubblicazioni di altri autori sulla vita della Posse

  • Bokholm, Rune, Tisdagsklubben. Om glömda antinazistiska sanningssägare i svenskt 30-40-tal, Atlantis förlag, (Club del martedì. Sui narratori della verità antinazisti dimenticati negli anni '30 e '40 in Svezia, casa editrice Atlantis), Stoccolma, 2001.
  • Strömberg Krantz, Eva, En ande som hör jorden till: en bok om Amelie Posse, Carlsson, Stoccolma, 2010. (Corposa biografia della Posse)

Collegamenti Esterni[modifica | modifica wikitesto]

Riferimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Levander, Hans, "Posse-Brázdová, Amelie",
  • Svenska män och kvinnor 6, Albert Bonniers Förlag, Stoccolma, 1949.
  • Lövgren, Britta, "Posse, Amelie" ,
  • Svenskt Biografiskt Lexikon 143, rosso Göran Nilzén, Stoccolma 1996.