Un'ombra su Maigret

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Un'ombra su Maigret
Titolo originaleCécile est morte
Altri titoliCécile è morta
AutoreGeorges Simenon
1ª ed. originale1942
1ª ed. italiana1960
GenereRomanzo
SottogenereGiallo
Lingua originalefrancese
AmbientazioneParigi
Protagonisticommissario Maigret
CoprotagonistiLucas, Janvier, signora Maigret
AntagonistiCharles Dandurand
Altri personaggiJuliette Boynet, Cécile Pardon, Émilie Pardon, Berthe Pardon
SerieRomanzi con Maigret protagonista
Preceduto daMaigret e la casa del giudice
Seguito daMaigret e la chiromante

Un'ombra su Maigret (titolo originale francese Cécile est morte, pubblicato in traduzione italiana anche col titolo Cécile è morta) è un romanzo poliziesco di Georges Simenon con protagonista il commissario Maigret.

È il ventiduesimo romanzo dedicato al celebre commissario e, a detta del biografo di Simenon Stanley G. Eskin, è uno dei migliori Maigret. Da ricordare i dialoghi tra il commissario e Spencer Oats, criminologo dell'Institute of Criminology of Philadelphia, inviato dagli Stati Uniti per studiare l'ormai famoso "metodo" del commissario Maigret. Ma anche per il modo in cui viene risolto l'apparentemente inesplicabile duplice omicidio, fuori dalle convenzioni e dalle "leggi" che fino ad allora avevano regolato i romanzi polizieschi[1].

Secondo Patrick Marnham, Simenon scrisse questo e altri Maigret per poter sostenere la famiglia, dato che dopo il momentaneo abbandono del personaggio da parte del suo autore, le vendite dei suoi romanzi "non-Maigret" non erano per niente brillanti[2].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Quando Maigret una mattina si reca al lavoro trova ad attenderlo, per l'ennesima volta, Cécile Pardon, una ragazza bruttina e insignificante che già in passato ha voluto parlare al commissario per segnalare che qualcuno ogni tanto entra di notte nell'appartamento dove ella vive con una vecchia zia inferma e proprietaria dell'intero stabile. Il commissario fa osservare la casa da un poliziotto, ma senza nessun risultato. A un certo punto Cécile sparisce. Maigret, stupito per la scomparsa della ragazza, che ha lasciato un messaggio in cui scrive che "è avvenuta una tragedia", si reca subito a casa delle due donne e trova la vecchia zia morta strangolata. In serata verrà poi scoperto anche il cadavere di Cécile, uccisa addirittura negli uffici della centrale di polizia giudiziaria.

Il commissario comincia l'indagine sul duplice omicidio concentrandosi sulla figura della zia, nata povera ma sposatasi con un ricco imprenditore edile e poi rimasta vedova, donna molto avara e morbosamente attaccata al denaro. Questa però ha accolto a casa sua anni prima i tre figli della sorella rimasti orfani, ma due di loro hanno abbandonato la casa appena possibile. Rimane in casa a servire la zia solo Cécile. Nello stesso stabile, proprio al piano di sotto, abita anche l'avvocato della proprietaria, che il commissario scoprirà essere anche un suo vecchio amante. Ricostruendo i movimenti di Cécile dalla notte precedente, Maigret scopre come i due delitti non siano stati commessi dalla stessa persona: autrice del primo è Cécile, che ha ucciso la zia in un eccesso d'ira, dopo aver scoperto come questa si arricchisse con investimenti in case d'appuntamento per poi negare aiuto ai suoi parenti in difficoltà; la ragazza invece è stata a sua volta strangolata dall'avvocato, perché voleva confessare e consegnare a Maigret delle lettere che aveva scoperto, dalle quali si capiva che questi, in combutta con la zia, aveva avvelenato il marito imprenditore per appropriarsi dell'eredità .

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Il romanzo è stato scritto tra Nieul-sur-Mer e Fontenay-le-Comte in Francia nel dicembre del 1940 e pubblicato per la prima volta presso Gallimard il 15 ottobre 1942, all'interno della raccolta Maigret revient... contenente anche altri due romanzi su Maigret, Maigret e la casa del giudice e Maigret e il sergente maggiore[3]. In precedenza era apparso come feullietton sul quotidiano "Paris-Soir", dal 18 febbraio al 5 aprile 1941, in 45 puntate.

In Italia è apparso per la prima volta nel 1960, tradotto da Bruno Just Lazzari con il titolo Un'ombra su Maigret e pubblicato da Mondadori nella collana "I romanzi di Simenon" (n° 151)[4]. Sempre per lo stesso editore è stato ripubblicato in altre collane o raccolte[5] tra gli anni sessanta e ottanta[6] (dal 1990 nella traduzione di Eileen Romano). Nel 2000 il romanzo è stato pubblicato presso Adelphi con il titolo Cécile è morta, tradotto da Germana Cantoni de Rossi, nella collana dedicata al commissario (parte de "gli Adelphi", al n° 175).

Film e televisione[modifica | modifica wikitesto]

Due le pellicole cinematografiche ispirate da questo romanzo:

Almeno quattro sono stati invece gli adattamenti del romanzo per la televisione:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Eskin, Op. cit., pp. 191-192
  2. ^ (EN) Maigret of the Month: Cécile est morte, su trussel.com. URL consultato il 4 gennaio 2010.
  3. ^ (FR) Maigret revient... - Recueil de romans, Notice bibliographique, su simenon.ch. URL consultato il 4 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2007).
  4. ^ Eskin, Op. cit., p. 405
  5. ^ Nel 1982 è stato incluso nella raccolta Il metodo di Maigret, insieme a Maigret e una vita in gioco e a Il mio amico Maigret.
  6. ^ Le edizioni dei "Maigret"

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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