Ugo Sacerdote

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Ugo Sacerdote (Torino, 25 ottobre 1924Torino, 1º luglio 2016) è stato un partigiano e ingegnere italiano di origine ebraica, combattente della Resistenza.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque in una famiglia della borghesia ebraica torinese, figlio di Anselmo e di Emma Nizza[1].

Nel 1943 aderì al Partito d'Azione e dopo l'8 settembre partecipò alla lotta di liberazione all'interno della Banda Chiaves, delle formazioni di "Giustizia e Libertà" operanti in Val Pellice e della formazione partigiana "Val Chisone", diventando comandante di distaccamento della Brigata Valle Maira della 2ª Divisione[2].

Il 25 marzo 1944 Sacerdote, che si trovava in compagnia di Emanuele Artom, Franco Momigliano, Gustavo Malan e Ruggero Levi, fu raggiunto da una pattuglia di SS italiane: insieme ad altri riuscì a fuggire mentre Artom, sfinito, si lasciò prendere insieme a Ruggero Levi[3].

Nel dopoguerra Sacerdote completò i suoi studi laureandosi in ingegneria.

Dal 1946 al 1950 fu segretario generale dell'Unione Studenti Ebrei Italiani (USEI)[1].

Sposò Alice Tedeschi e la coppia ebbe tre figlie: Laura, Luisa e Franca[1].

In tutto il dopoguerra Ugo Sacerdote si spese per tenere viva la memoria della resistenza e in particolare del suo amico Emanuele Artom, catturato e ucciso dopo terribili torture dai nazisti[2].

Fu capo dell’Ufficio Tecnico Studi Speciali della Fiat Aviazione e in questa veste lavorò agli scudi termici dei razzi Europa-1 e Europa-2, nonché allo sviluppo dei satelliti che sarebbero diventati ESRO e Cos-B[4].

Nel 1973 Fiat Aviazione costituì una joint venture con due aziende dell'IRI, Aerfer e Salmoiraghi, dando vita così ad Aeritalia: Sacerdote diventò direttore del settore spaziale della nuova azienda. In questa veste ebbe tra l'altro la responsabilità del controllo termico del satellite italiano Sirio[5].

Dal 1993 al 1997 Sacerdote fu Consigliere della Comunità Ebraica di Torino[1].

Morì a Torino il primo luglio 2016[2].

Alla sua morte, il presidente della giunta regionale Sergio Chiamparino formulò questo messaggio di condoglianze: «Desidero esprimere il mio cordoglio per la scomparsa dell'ing. Sacerdote, autorevole protagonista e testimone della nostra Resistenza, di cui, negli anni, ha saputo trasferire con tenacia e costanza i valori fondanti alle giovani generazioni. Alla famiglia, ai suoi cari, e a quanti hanno condiviso il suo impegno, va il mio abbraccio assieme a quello di tutti i piemontesi»[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Sacerdote, Ugo, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 21 aprile 2021.
  2. ^ a b c d "Torino, è morto Ugo Sacerdote uno dei grandi protagonisti della Resistenza", su torino.repubblica.it.
  3. ^ Renzo De Felice, Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo, Torino, Einaudi, 1993, p. 485, ISBN 88-06-13257-1.
  4. ^ Il primo aviogetto italiano, su aeroclubtorino.it. URL consultato il 21 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2021).
  5. ^ 1973 – Nasce l’Aeritalia, su aeroclubtorino.it. URL consultato il 21 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2021).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]