Ugo Pizzarelli

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Ugo Pizzarelli
NascitaMortara, 10 gennaio 1918
MorteCagliari, 25 marzo 2008
Luogo di sepolturaParma
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regia Marina
Marina Militare
Bandiera della NATO NATO
CorpoCorpo del genio navale
Specialità
  • Osservatore
  • Radarista
Anni di servizio1940 - 1980
GradoAmmiraglio ispettore capo
Guerreseconda guerra mondiale
Decorazioni
  • Medaglia d'argento al valor militare
  • Croce di Guerra al Valor Militare
  • 2 Croci al "Merito di Guerra"
  • Nastrino della Guerra 1940/43 con 4 stellette
  • Campagne di Guerra per gli anni 1940/1945
  • Medaglia Mauriziana al "Merito di 10 lustri di carriera militare"
  • Medaglia d'Argento per "lunga navigazione nella Marina Militare"(15 anni)
  • Medaglia di Bronzo per "lunga navigazione nella Marina Militare"(10 anni)
  • Croce d'Oro con stelletta per "anzianità di servizio"(40 anni)
  • Distintivo d'onore di 3º grado per l'attività aerea svolta
Studi militariAccademia Navale
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Ugo Pizzarelli (Mortara, 10 gennaio 1918Cagliari, 25 marzo 2008) è stato un militare italiano.

Combatté come ufficiale osservatore della Regia Marina sugli aerei durante la seconda guerra mondiale. Esperto nel campo dei radar, forni consulenze alla NATO e svolse le analisi radaristiche sulla Strage di Ustica per conto della Commissione Pratis, istituita il 23 dicembre 1988 dal presidente del Consiglio dei ministri Ciriaco De Mita[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ugo Pizzarelli è stato un ammiraglio ispettore capo della Marina Militare italiana. Frequentò l'Accademia Navale di Livorno. Si arruolò il 15 giugno 1940 e venne congedato il 22 gennaio 1980. Combatté nella Seconda guerra mondiale. Partecipò alle analisi sulla Strage di Ustica in qualità di membro della commissione Pratis[2]. Era laureato in fisica. Fu alunno nonché grande benefattore dell'Almo Collegio Borromeo di Pavia: grazie al suo contributo è stato possibile ristrutturare la facciata del Collegio e costruire il piano Iperuranio[3].

È cugino di secondo grado di Annibale Pizzarelli, direttore di coro del Teatro Regio di Parma.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Grande Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei ministri»
— Roma, 5 gennaio 1980[4].
Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei ministri»
— Roma, 27 dicembre 1975[5].
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Durante una missione bellica avvistava una formazione navale comprendente una nave portaerei. Benché col velivolo attaccato una prima volta da caccia avversaria, riprendeva contatto col nemico per fornire ulteriori dati. Attaccato una seconda volta da tre caccia, dopo aspro combattimento, veniva costretto ad ammarare con l'apparecchio in fiamme e con un morto a bordo. Con calma e perizia dirigeva la manovra di salvataggio, contribuendo efficacemente a portare in salvo l'equipaggio superstite.»
— Cielo del mediterraneo, 18 ottobre 1941[6].
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale osservatore di brillanti qualità militari e di combattente, effettuava numerose ricognizioni particolarmente rischiose su vari fronti del Mediterraneo Centro-Occidentale e Orientale, totalizzando circa 400 ore di voli di guerra. In ogni contingenza si distingueva sempre per ardimento e noncuranza del pericolo.»
— Cielo del mediterraneo, 1º dicembre 1941 - 19 agosto 1942[7].
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale osservatore su velivolo da ricognizione strategica partecipava alla luminosa vittoria dell'Ala d'Italia nei giorni 14-15 giugno 1942. In ricognizioni anche notturne svolte in eccezionali condizioni atmosferiche, riusciva a mantenere costantemente il contatto col nemico per fornire preziose notizie. Partecipava inoltre ad una azione di bombardamento sull'apparecchio capo formazione, confermando anche in tali circostanze le sue doti di esperto osservatore e di valoroso combattente.»
— Cielo del mediterraneo, 14-15 giugno 1942[7].
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Osservatore a bordo di apparecchio plurimotore da R.M.I. in un volo a grande raggio, avvistava una rilevante formazione navale. Nell'azione brillantemente condotta dimostrava belle doti di osservatore e di combattente.»
— Cieli del mediterraneo, 1943[8].
Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al merito di guerra - seconda concessione - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra 1940–43 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra di liberazione - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia Mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'onore di lunga navigazione marittima (15 anni) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'onore di lunga navigazione marittima (15 anni)
Medaglia d'onore di lunga navigazione marittima (10 anni) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'onore di lunga navigazione marittima (10 anni)
Croce per anzianità di servizio militare (40 anni) - nastrino per uniforme ordinaria
  • Distintivo d'onore di 3º grado per l'attività aerea svolta
Lapide della tomba della famiglia Pizzarelli, Ugo Pizzarelli è l'ultimo partendo dall'alto.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L’ AERONAUTICA MILITARE ITALIANA NEL 1980 (PDF), su comune.bologna.it. URL consultato il 20 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2010).
  2. ^ Ustica: «Trent’anni dopo il mosaico sta andando a posto», su oggi.it. URL consultato il 3 maggio 2012.
  3. ^ Lascia al Borromeo i beni di una vita, su ricerca.gelocal.it. URL consultato il 18 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
  4. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato, su quirinale.it. URL consultato il 5 maggio 2012.
  5. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato, su quirinale.it. URL consultato il 5 maggio 2012.
  6. ^ Archivio digitale dell'Istituto del Nastro Azzurro (JPG), su decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org. URL consultato il 5 luglio 2015.
  7. ^ a b decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org, http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/view_doc.php?img=m-bronzo%20tomo_3/BRONZO_TOMO%203_00000349.jpg. URL consultato il 5 luglio 2015.
  8. ^ Archivio digitale dell'Istituto del Nastro Azzurro (JPG), su decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org. URL consultato il 5 luglio 2015.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]