Torquato Ciriaco

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L'avvocato Torquato Ciriaco

Torquato Ciriaco (Girifalco, 4 settembre 1947Maida, 1º marzo 2002) è stato un avvocato italiano.[1]

Carriera professionale[modifica | modifica wikitesto]

Torquato Ciriaco è stato uno dei più grossi avvocati civilisti e amministrativisti della Calabria durante gli anni ottanta, novanta, e nei primi anni duemila.

Inizia la sua carriera a metà degli anni settanta a Lamezia Terme e in pochi anni il suo diventa uno degli studi legali più importanti della zona.

Al di fuori della professione legale gestiva l'azienda agricola di famiglia ed era impegnato in altre attività imprenditoriali.

L'assassinio[modifica | modifica wikitesto]

È stato ucciso lungo la strada che collega Lamezia con Maida intorno alle 23 del 1º marzo 2002, mentre tornava a casa dal suo studio. I killer hanno affiancato con la loro auto il fuoristrada del professionista ed hanno iniziato a sparare con un fucile caricato a pallettoni, crivellando l'auto. Ciriaco, ferito al fianco sinistro, si è schiantato contro un muro sul lato opposto della strada e i killer lo hanno colpito altre due volte alla nuca. L'agguato non ha avuto testimoni.[2][3]

Ai funerali, celebrati dal vescovo, hanno partecipato migliaia di persone e rappresentanti locali delle istituzioni.[4][5]

Torquato Ciriaco ha lasciato moglie e sei figlie.

Le indagini[modifica | modifica wikitesto]

Poche ore dopo l'agguato viene rinvenuta nelle vicinanze un'auto bruciata, probabilmente quella usata dagli assassini: una Fiat Punto rubata un mese prima a Reggio Calabria. Quest'ultima circostanza e le modalità dell'esecuzione, tipiche della 'ndrangheta reggina, fanno supporre agli inquirenti che i killer vengano dal reggino.

È evidente sin dall'inizio che si tratta di un delitto oltremodo eccellente ed un caso complicato. Dopo aver perquisito lo studio dell'avvocato ed ascoltato molti imprenditori con i quali aveva rapporti di lavoro, gli inquirenti si concentrano su due piste: un possibile ruolo che il professionista avrebbe avuto nell'apertura di una sala Bingo, pista successivamente scartata[6][7][8], e gli appalti dei lavori di ammodernamento dell'Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria; l'intreccio tra l'attività di consulenza del legale e una società appaltatrice di Lamezia coinvolta in un'inchiesta della Procura Antimafia di Catanzaro.[9]

Durante la seduta della Commissione Parlamentare Antimafia dell'8 ottobre 2002, il senatore Massimo Brutti (DS) dichiara che "Lamezia Terme è governata da una cupola "affaristico-mafiosa" che decide sulla gestione pubblica", e che "ad ordinare l'eliminazione fisica dell'avvocato lametino sia stata appunto una cupola", aggiungendo, davanti al Ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, che "l'omicidio getta un fascio di luce su una serie di intrighi e di traffici che riguardano la criminalità organizzata, ma anche famiglie dell'establishment lametino nonché la sfera politica". Ventitré giorni dopo il Consiglio dei Ministri, in base alla relazione presentata alla Commissione dal Prefetto di Catanzaro Corrado Catenacci e su richiesta dello stesso, decide di sciogliere il Consiglio Comunale di Lamezia Terme per infiltrazioni mafiose, la seconda volta in poco più di dieci anni. L'omicidio dell'avvocato Ciriaco sembra essere una delle cause che determinano lo scioglimento del Comune. Nella sentenza che respinge il ricorso dell'ex Sindaco contro il decreto di scioglimento, il TAR fa infatti riferimento ad "un noto professionista rimasto tragicamente vittima di un agguato di chiaro stampo mafioso"; il TAR richiama l'attenzione sull'"impressionante catena omicidiaria, profilando una possibile interferenza, almeno in taluno di quegli episodi di matrice mafiosa, con le attività economiche connesse all'azione amministrativa dell'ente. In tale quadro sembra potersi leggere l'episodio delittuoso ricordato"[10][11][12][13][14][15][16][17]. Allo scioglimento non seguono procedimenti penali né ulteriori provvedimenti amministrativi.[18]

Nell'aprile 2007 l'onorevole Angela Napoli (AN), componente della Commissione Antimafia, che già nell'ottobre 2006 in un'interpellanza ai Ministri dell'Interno e della Giustizia aveva segnalato "l'allarmante situazione a Lamezia Terme", denuncia che "le indagini sull'omicidio dell'avvocato Ciriaco, professionista molto noto in città e che intratteneva rapporti professionali o di amicizia con molti imprenditori e rappresentanti delle forze politiche calabresi, si sono arenate. Le indagini, di competenza della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, apparvero subito complicate e la stessa Commissione aveva, invano, tentato di contribuirvi". Chiede quindi al Ministro della Giustizia Clemente Mastella "quali urgenti iniziative" intenda assumere "al fine di verificare lo stato delle indagini".[19]

Nel 2009 la vedova Ciriaco, l'avvocato Giulia Serrao, in una lettera aperta rivolge un appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, constatando che "a distanza di anni" non trova ancora "alcuna spiegazione sulla tragedia" che ha colpito lei e le sue figlie[20]. La stessa Giulia Serrao, candidata alle elezioni regionali del 2010, subisce diversi atti intimidatori durante la campagna elettorale.[21]

Nel 2010 il consulente informatico Gioacchino Genchi, incaricato nell'ambito delle indagini dal PM della DDA di Catanzaro Gerardo Dominijanni, afferma, nel libro "Il Caso Genchi - Storia di un Uomo in Balia dello Stato", che "sullo sfondo" del delitto ci sono "rapporti massonici e servizi deviati" che sembrano portare a Roma".[22]

Durante un processo per estorsione ed usura celebratosi al Tribunale di Lamezia nel febbraio dello stesso anno, uno degli imputati, Francesco Muraca, sostiene di aver collaborato in importanti inchieste, tra le quali quella sull'assassinio dell'avvocato Ciriaco.[23]

Secondo l'ex collaboratore di giustizia Giovanni Governa, che ha cooperato con la magistratura da giugno a settembre 2010, l'avvocato Ciriaco è stato ammazzato per una vendetta personale; il mandante sarebbe stato "un signore che, per vendicarsi del modo in cui veniva trattato da Ciriaco, pagò duecentomila euro un latitante di San Luca", ospitato da una cosca di Lamezia Terme, "per eliminarlo". Questa ipotesi non ha avuto conferme dagli inquirenti né riscontri.[24]

Nel maggio 2013 la vedova Ciriaco rilascia un'intervista nella quale, oltre ad affermare che le dichiarazioni di Governa e Torcasio sono prive di qualunque fondamento, parla di un bigliettino arrivato allo studio del marito il giorno dopo la sua morte ed inviato da un noto avvocato di Roma, Giulio Gradilone, morto nel 2010 per cause naturali. Quest'ultimo rassicura Ciriaco dicendo di aver "provveduto a quanto richiestomi", ma gli raccomanda "massima cautela"; all'epoca dei fatti convocato dai magistrati, l'avvocato romano oppose il segreto professionale e l'esposto presentato dalla vedova al Consiglio Forense di Roma non sortì alcun effetto.[25]

Nell'ambito di un processo contro la cosca Giampà di Lamezia Terme, il GIP della DDA, nel dire che nel mirino della stessa vi erano anche personaggi estranei al mondo della criminalità, fa riferimento a un noto avvocato di Lamezia ucciso chiaramente dalla 'Ndrangheta, confermando la matrice mafiosa del delitto.[26]

Il 22 gennaio 2014 la DDA di Catanzaro comunica che le indagini sull'omicidio dell'avvocato Ciriaco sono state chiuse. A decretare l'uccisione del legale sarebbero stati i vertici della cosca Anello di Filadelfia, clan "satellite" della cosca Mancuso di Limbadi operante tra il vibonese e il lametino, considerato anello di congiunzione tra la criminalità organizzata vibonese e quella lametina, e nei primi anni duemila alleato a Lamezia con i Torcasio[27][28]. Gli indagati per il momento sono tre: Tommaso Anello, fratello del capocosca Rocco Anello, quest'ultimo detenuto in carcere nel 2002, e i fratelli Giuseppe e Vincenzino Fruci. All'omicidio avrebbero partecipato anche Santo Panzarella, scomparso nel luglio 2002, e Francesco Michienzi, oggi collaboratore di giustizia. L'organizzazione e il movente del delitto sono stati ricostruiti grazie alle dichiarazioni di Michienzi e di altre persone ascoltate nel corso delle indagini alle quali sono seguiti degli oggettivi riscontri. L'avvocato sarebbe stato ammazzato a causa del suo interessamento per conto di un suo cliente, Salvatore Mazzei, grosso imprenditore edile di Lamezia, al complesso aziendale di una società edile fallita e ad alcuni terreni limitrofi; beni situati nel "territorio di competenza" degli Anello che la cosca voleva finissero ad un imprenditore già sottoposto ad estorsione. Viene inoltre reso noto che nei primi atti dell'inchiesta finì un'intercettazione captata tra due pregiudicati siciliani nell'ambito di un altro procedimento ("Visto cosa abbiamo fatto a Lamezia?"), e che nel 2004, come persona informata sui fatti, fu sentito l'ex assessore regionale ai Lavori Pubblici Aurelio Misiti. Nell'omicidio sarebbero coinvolte anche altre persone le cui posizioni sono ancora al vaglio degli inquirenti.[29][30][31][32]

Il processo[modifica | modifica wikitesto]

Nel gennaio 2015 il GUP del Tribunale di Catanzaro Giuseppe Commodaro, su richiesta del PM della Procura Antimafia Elio Romano, dispone il rinvio a giudizio per Tommaso Anello, presunto mandante, e Giuseppe e Vincenzino Fruci, che avrebbero fatto parte del commando, fissando al 20 aprile la data di inizio del processo. I tre imputati scelgono di essere giudicati con il rito abbreviato[33]. La famiglia si costituisce parte civile nel processo. Alla fine però verranno tutti assolti per non aver commesso il fatto, con una sentenza del settembre 2017. Un anno dopo, la Procura ricorre in appello e pochi mesi più tardi si apre finalmente la fase dibattimentale. La Corte d'Appello di Catanzaro a giugno 2021 ha emesso la sentenza che condanna a 30 anni i fratelli Vincenzino e Giuseppe Fruci, a sei anni il collaboratore Michienzi. È stato assolto, invece, Tommaso Anello, accusato di essere il mandante dell'omicidio.

Tuttavia il 9 dicembre 2022 la cassazione ha annullato la sentenza della corte di Assise e chiesto un nuovo processo di appello.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ https://vittimemafia.it/2-marzo-2002-maida-catanzaro-ucciso-lavvocato-torquato-ciriaco-consulente-di-unimpresa-edile-di-lamezia-terme-e-titolare-di-alcuni-appalti-affidati-dallanas/
  2. ^ http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2002/03/02/Cronaca/CRIMINALITA-CALABRIA-UCCISO-UN-AVVOCATO-NEL-LAMETINO_100100.php
  3. ^ Avvocato ucciso Colpo alla nuca dopo le fucilate
  4. ^ http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2002/03/03/Cronaca/CRIMINALITA-VESCOVO-LAMEZIA-ISOLARE-LE-COSCHE-MAFIOSE_182400.php
  5. ^ Criminalità: Vescovo Lamezia, Isolare Le Cosche Mafiose
  6. ^ http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2002/03/09/Cronaca/CATANZARO-CHIUSA-DALLA-QUESTURA-LA-SALA-BINGO-DI-LAMEZIA_102500.php
  7. ^ http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2002/03/09/Cronaca/CALABRIA-CHIUSA-DALLA-QUESTURA-LA-SALA-BINGO-DI-LAMEZIA_140200.php
  8. ^ Calabria: Chiusa Dalla Questura La Sala Bingo Di Lamezia
  9. ^ Avvocato ucciso a colpi di lupara si indaga su appalti e sala Bingo - La Repubblica
  10. ^ http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2003/11/27/Cronaca/LAMEZIA-TERME-GOVERNATA-DA-UNA-CUPOLA-AFFARISTICO-MAFIOSA_001600.php
  11. ^ http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2003/11/27/Cronaca/LAMEZIA-TERME-GOVERNATA-DA-UNA-CUPOLA-AFFARISTICO-MAFIOSA-2_001700.php
  12. ^ http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2003/11/27/Cronaca/LAMEZIA-TERME-GOVERNATA-DA-UNA-CUPOLA-AFFARISTICO-MAFIOSA-3_001700.php
  13. ^ http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2003/11/27/Cronaca/LAMEZIA-TERME-GOVERNATA-DA-UNA-CUPOLA-AFFARISTICO-MAFIOSA-4_001800.php
  14. ^ http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2003/11/27/Cronaca/LAMEZIA-TERME-GOVERNATA-DA-UNA-CUPOLA-AFFARISTICO-MAFIOSA-5_002000.php
  15. ^ http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2003/11/27/Cronaca/LAMEZIA-TERME-GOVERNATA-DA-UNA-CUPOLA-AFFARISTICO-MAFIOSA-6_002100.php
  16. ^ LAMEZIA TERME: GOVERNATA DA UNA CUPOLA AFFARISTICO MAFIOSA (2)
  17. ^ LAMEZIA TERME: GOVERNATA DA UNA CUPOLA AFFARISTICO MAFIOSA (3)
  18. ^ Pasqualino Scaramuzzino: la verità arriva solo con il tempo - Lameziaweb.biz, Lamezia Terme, Calabria, su win.lameziaweb.biz. URL consultato il 24 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2017).
  19. ^ Calabria: Napoli (An), Arenate Indagini Su Omicidio Ciriaco
  20. ^ Napolitano/3 Lettera aperta della vedova Giulia Serrao Eliminare le ombre che offuscano la memoria dell´avvocato Ciriaco, su lamezia.net, 14 gennaio 2009. URL consultato il 25 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  21. ^ Intimidazione all'avv. Giulia Serrao - Lameziaweb.biz, Lamezia Terme, Calabria, su win.lameziaweb.biz. URL consultato il 24 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2017).
  22. ^ MALGRADO TUTTO BLOG: Salvatore Murone
  23. ^ Giuseppe Natrella, Muraca collaborò nelle indagini sull'omicidio di Torquato Ciriaco, su lameziaclick.com, Lamezia Click, 6 febbraio 2010. URL consultato il 25 maggio 2021 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2013).
  24. ^ Omicidio Ciriaco, 200mila euro per ucciderlo - GazzettaDelSud
  25. ^ Il Lametino 198: Delitto Ciriaco, c'è una traccia che passa per Roma - il Lametino.it
  26. ^ Nel mirino della cosca un noto imprenditore - GazzettaDelSud
  27. ^ http://www.ilredattore.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=4558:la-mappa-della-cosche-vibonesi-nella-relazione-della-dia&Itemid=952
  28. ^ http://www.lametino.it/Cronaca/processo-perseo-michienzi-bombe-carta-ad-attivita-che-pagavano-i-torcasio.html
  29. ^ http://www.corrieredellacalabria.it/cronaca/item/19798-20683_la_cosca_anello_ordin_lomicidio_di_torquato_ciriaco/19798-20683_la_cosca_anello_ordin_lomicidio_di_torquato_ciriaco
  30. ^ Omicidio Ciriaco, indagini chiuse per tre - GazzettaDelSud
  31. ^ Avvocato ucciso a Lamezia, chiuse indagini per 3 Legale voleva comprare azienda nel mirino cosca - IlQuotidianodellaCalabria Archiviato il 2 febbraio 2014 in Internet Archive.
  32. ^ Omicidio Ciriaco, potrebbero esserci altri indagati, su Corriere della Calabria, 23 gennaio 2014. URL consultato il 12 gennaio 2022.
  33. ^ Delitto Ciriaco, imputati in abbreviato (VIDEO), su Lacnews24.it, 20 gennaio 2015. URL consultato il 12 gennaio 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]