Tonino Zurlo

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Tonino Zurlo
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenereFolk
Periodo di attività musicale1971 – in attività
Album pubblicati3

Tonino Zurlo (Ostuni, 15 gennaio 1946) è un cantautore italiano originario di Ostuni, dove esercita l'attività di cantastorie.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Tonino Zurlo è un cantautore pugliese, nato a Ostuni nel 1946. Compone canzoni popolari di ispirazione contadina dall'età di 25 anni.

A metà anni '70 conosce Giovanna Marini che lo invita a frequentare il suo Folk Studio, definendo le sue canzoni: "il grido della gente del Sud dove si può solo mettere tutto in termini di vita o di morte, perché non c'è altro che conti"[1]. Frequentando l'ambito della controcultura romana, Zurlo diffonde le sue canzoni in rassegne e manifestazioni vicine all'ambiente del Nuovo Canzoniere Italiano, dove collabora con il conterraneo Enzo del Re. Pubblica brani come "Jàta viénde" e "Lu frate in Polizia", brano che nel '75 raccontava di due fratelli costretti a cercare lavoro in fabbrica e nelle forze dell'ordine, ritrovandosi su barricate opposte. Una storia che Marco Tullio Giordana nel 2003 ha inserito nel suo film La meglio gioventù[2].

Nel 2003 Tonino Zurlo, pubblica il suo primo CD Jàta viénde per l'etichetta discografica de "Il Manifesto", ottenendo l'attenzione di Moni Ovadia che apprezza "la sua scarna e sgangherata genialità che riassume iperbolicamente l'energia del popolo del Sud"[3]. Il suo album L'ulivo che canta viene candidato tra i finalisti per la targa Tenco[4] dedicata ai cantautori in lingua dialettale.

Nel 2005 viene inserito tra i cantastorie più importanti di Puglia, raccontati all'interno del documentario Le storie cantate - Viaggio tra i cantastorie di Puglia[5] di Nicola Morisco e Daniele Trevisi realizzato grazie all'Assessorato alla Cultura della Regione Puglia. Raggiunta la pensione si dedica maggiormente all'artigianato realizzando a mano oggettistica e sculture in legno d'ulivo.

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

CD[modifica | modifica wikitesto]

  • 2003: Jàta viénde (Circolo Gianni Bosio - il manifesto)
  • 2009: Nuzzule e Ppparule (Anima Mundi)
  • 2013: L'ulivo che canta (Anima Mundi)

Documentari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Timisoara Pinto, Lavorare con lentezza. Enzo Del Re, il corpofonista, Squilibri editore, 2014 (prefazione di Giovanna Marini. Con due CD allegati).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]