Tirumalai Krishnamacharya

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Tirumalai Krishnamacharya (19 novembre 1888[1]28 febbraio 1989[2]) è stato un insegnante di yoga indiano, guaritore e studioso ayurvedico.

È considerato come uno dei più influenti insegnanti di yoga del XX secolo e ha contribuito al rilancio dell'hatha yoga[3].

Krishnamacharya si laureò in tutte e sei le darśana vediche, o filosofie indiane. Mentre era patrocinato dal re di Mysore, Krishna Raja Wadiyar IV, viaggiò per l'India tenendo conferenze e dimostrazioni per promuovere lo yoga.[4] Alla base di tutti i suoi insegnamenti c'era il principio "Insegna ciò che è appropriato per un individuo". Mentre è venerato in altre parti del mondo come yogi, in India Krishnamacharya è principalmente conosciuto come un guaritore che attingeva sia dall'ayurveda che dalle tradizioni yogiche per ridare salute e benessere ai malati.[4]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi[modifica | modifica wikitesto]

Krishnamacharya nacque il 18 novembre 1888 a Muchukundapura, nel distretto di Chitradurga dell'attuale Karnataka, nell'India meridionale, da una famiglia di devoti visnuisti. I suoi genitori erano Sri Tirumalai Srinivasa Tatacharya, un noto insegnante dei Veda, e Shrimati Ranganayakiamma. Krishnamacharya era il maggiore di sei figli. All'età di sei anni, venne sottoposto a upanayana. Cominciò quindi a imparare a parlare e scrivere il sanscrito da testi come l'Amarakosha, e a cantare i Veda sotto la stretta tutela di suo padre.[2]

All'età di 10 anni perse il padre e dovette quindi trasferirsi a Mysore con la sua famiglia.[2]

Studi scolastici[modifica | modifica wikitesto]

Krishnamacharya trascorse gran parte della sua giovinezza viaggiando attraverso l'India, studiando i sei darśanaː vaiśeṣika, nyāya, sāṃkhya, yoga, mīmāṃsā e vedānta. All'età di 18 anni lasciò Mysore per frequentare l'università di Benares.[1] In quegli anni studiò logica e sanscrito, lavorando con Brahmashri Shivakumar Shastry.[2] Imparò la Mimamsa da Brahmasri Trilinga Rama Shastri.[5]

Nel 1914, partì nuovamente per Benares, per frequentare le lezioni al Queens College, dove alla fine ottenne una serie di certificati di insegnamento.[5] Krishnamacharya alla fine lasciò il Queens College per studiare le sei darshana in filosofia vedica all'Università di Patna, nel Bihar, uno stato dell'India orientale.[2]

Il suo soggiorno a Benares durò 11 anni. Lì studiò con il maestro di yoga Sri Babu Bhagavan Das e superò la Samkhya Yoga Examination di Patna.[1]

Famiglia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1925 all'età di 37 anni Krishnamacharya sposò Shrimati Ammagiriama, una ragazza di 11 anni sorella di B.K.S Iyengar. Il loro matrimonio durò 60 anni.[2][6]

Nel 1938 nacque il figlio T. K. V. Desikachar, che seguì le orme del padre dedicandosi allo yoga e diventando un insegnante del Viniyoga.[7]

Gli anni a Mysore[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1926, il Maharaja di Mysore, Krishna Raja Wadiyar IV era a Varanasi per celebrare il sessantesimo compleanno della madre e venne a conoscenza dell'apprendimento e dell'abilità di Krishnamacharya come terapista yoga. Ne fu talmente colpito che lo assunse come insegnante per sé e la sua famiglia.[2] Presto Krishnamacharya divenne un fidato consigliere del Maharaja e gli fu dato il riconoscimento di Asthana Vidwan.[1]

Krishnamacharya tenne molte dimostrazioni per stimolare l'interesse popolare per lo yoga. Queste includevano la sospensione del battito cardiaco, il fermare macchine a mani nude e il sollevare pesanti oggetti con la sola forza dei denti. Il Maharaja era molto interessato alla promozione dello yoga e inviava spesso Krishnamacharya in tutto il paese per tenere lezioni e dimostrazioni.[4]

Nel 1931, Krishnamacharya fu invitato a insegnare al collegio sanscrito di Mysore.[4] Il Maharaja, che pensava che lo yoga avesse contribuito a curare i suoi numerosi disturbi, chiese a Krishnamacharya di aprire una scuola di yoga con il suo patrocinio e successivamente gli concesse un'ala del palazzo Jaganmohan, per iniziare lo Yogashala, un'istituzione yoga indipendente.[1]

Nel 1934, Tirumalai scrisse il libro Yoga Makaranda, che fu pubblicato dall'università di Mysore.[2] Gran parte del libro è una descrizione di 42 asana accompagnati da 95 fotografie di Krishnamacharya e dei suoi studenti che eseguono le pose.

Nel 1940, Krishna Raja Wadiyar IV morì. Suo nipote e successore Jayachamarajendra Wadiyar, meno interessato allo yoga, non fornì più supporto per la pubblicazione di testi e l'invio di squadre di insegnanti nelle aree circostanti. In seguito ai cambiamenti politici nel 1946, con l'indipendenza dell'India, nacque un nuovo governo e i poteri dei maharaja furono ridotti. I finanziamenti per la scuola di yoga furono interrotti, e Krishnamacharya dovette lottare per tenere aperta la scuola. All'età di 60 anni fu costretto a viaggiare molto per trovare studenti e provvedere alla sua famiglia.K.C. Reddy, primo ministro dello stato di Mysore ordinò che lo yogashala di Mysore venisse chiuso, ed effettivamente la scuola chiuse definitivamente nel 1950.[2]

Gli anni a Madras[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver lasciato Mysore, Krishnamacharya si trasferì a Bangalore per un paio di anni, e nel 1952 si trasferì a Madras,[8][2] da un noto avvocato che aveva richiesto l'aiuto di Krishnamacharya nella guarigione da un ictus.[9]

A Madras, Krishnamacharya accettò un lavoro come docente all'università Vivekananda. Iniziò ad acquisire studenti di yoga di diversa estrazione e in varie condizioni fisiche, il che gli richiese di adattare il suo insegnamento alle abilità di ogni studente. Per il resto della sua vita di insegnante, Krishnamacharya continuò a perfezionare questo approccio individualizzato, che divenne noto come Viniyoga.[2] Krishnamacharya continuò a definirsi uno studente, perché sentiva che stava sempre "studiando, esplorando e sperimentando" con la pratica. Nel corso della sua vita, Krishnamacharya ha rifiutato di prendersi il merito per i suoi insegnamenti innovativi, ma ha invece attribuito la conoscenza al suo guru o ai testi antichi.[4]

All'età di 96 anni, Krishnamacharya si fratturò l'anca. Rifiutando la chirurgia, si curò e progettò un corso di pratica che poteva fare a letto. Krishnamacharya visse e insegnò a Chennai fino a quando non entrò in coma e morì nel 1989, a cento anni. Le sue facoltà cognitive rimasero acute fino alla sua morte.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e L'Ashtanga Vinyasa Yoga e Sri Tirumalai Krishnamacharya, su Shanta Pani, 31 ottobre 2016. URL consultato il 28 gennaio 2020.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l (EN) Isha Khosla, Founders of modern yoga: Sri Tirumalai Krishnamacharya, su zenyoga-berlin.de.
  3. ^ (IT) I Padri dello Yoga Moderno, su yogaalliance.it, 7 maggio 2018.
  4. ^ a b c d e (EN) Fernando Pagés Ruiz, Krishnamacharya's Legacy: Modern Yoga's Inventor, su Yoga Journal. URL consultato il 28 gennaio 2020.
  5. ^ a b La tradizione di Tirumalai Krishnamacharya [collegamento interrotto], su Living Yoga Italy: il centro yoga a Robbio; Yoga Posturale, Yoga Giapponese, Hatha Yoga, Restorative Yoga. URL consultato il 28 gennaio 2020.
  6. ^ (EN) Eric John Shaw, A Connect-the-Dots Biography of Sri Tirumalai Krishnamacharya. URL consultato il 2 febbraio 2020.
  7. ^ T.K.V. Desikachar - Yogapedia.it, su yogapedia.it. URL consultato il 2 febbraio 2020.
  8. ^ Super User, T. Krishnamacharya, su ayco.it. URL consultato il 28 gennaio 2020.
  9. ^ (EN) Mark Singleton e Ellen Goldberg, Gurus of Modern Yoga, Oxford University Press, 27 novembre 2013, ISBN 978-0-19-937495-3. URL consultato il 28 gennaio 2020.

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