Timo Bortolotti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Mondina, 1936 (Fondazione Cariplo).
Sacrario militare del Tonale.
Castel Goffredo, Monumento ai Caduti.

Timo Bortolotti, vero nome Timoteo Bortolotti (Darfo, 15 giugno 1884Milano, 15 ottobre 1954), è stato uno scultore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era figlio di Angelo, conoscitore del marmo e gestore di alcune cave di porfido nella Val Camonica, al quale subentrò nell'attività dopo la morte, avvenuta nel 1892.
Prima di partire per la prima guerra mondiale, frequenta l'Accademia di Brera per un breve periodo. Subito dopo, a Brescia si afferma come scultore e realizza una riproduzione della scultura Vittoria alata di Brescia di epoca romana per il Monumento ai caduti del Passo del Tonale (1923), successivamente integrata nel Sacrario militare del Tonale. Nel 1924 si trasferisce a Milano: a contatto con il Novecento Italiano, il suo originario verismo si indirizza verso un classicismo austero. Realizza nel 1925 il monumento ai caduti a Castel Goffredo[1][2]. Nel 1930 è invitato, per la prima volta, alla XVII Esposizione internazionale d'arte di Venezia e, di conseguenza, si moltiplicano le commissioni pubbliche. Nel 1932 la Galleria d'arte moderna di Milano acquista una sua opera. Il 1935 è l'anno dei riconoscimenti: gli viene assegnato il premio Savoia-Barbante di Roma, tiene la sua prima personale alla galleria Dedalo di Milano e partecipa alla Seconda Quadriennale nazionale d’arte di Roma. L'anno successivo parte per l'Africa.

Nel 1936 sue opere sono esposte a "Mostre d'arte in risaia", a Mortara, alla VII Sindacale Fascista a Milano[3] e all'Esposizione alla Zattera ai Navigli. Nel 1937 riceve il Gran premio all'Esposizione Internazionale di Parigi.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giorgio Di Genova, Storia dell'arte italiana del '900, Generazione Maestri storici, Bora, 1994.
  2. ^ Panzetta, p.13.
  3. ^ VII mostra d'arte del sindacato provinciale fascista Belle Arti. XXVII dell'Opera Bevilaqua La Masa, Catalogo, Venezia, Editrice Littoria, 1936.
  4. ^ Panzetta, p.15.
  5. ^ Panzetta, p.16.
  6. ^ Copertina de "La Domenica del Corriere", 14 settembre 1924.
  7. ^ Trentino Alto Adige, Guide Rosse d'Italia, a cura del Touring Club Italiano, 1996, Milano
  8. ^ Le chiese, su PontediLegno.it. URL consultato il 18 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  9. ^ Giancarlo Cobelli, Per aspera ad astra. Il monumento ai caduti di Castel Goffredo di Timo Bortolotti, Viterbo, 2019.
  10. ^ Bologna Sergio, Timo Bortolotti scultore, in Il Tartarello, n. 2, giugno 1988, p. 27-29.
  11. ^ Panzetta, p.21.
  12. ^ Eremo di Bienno Archiviato il 16 agosto 2007 in Internet Archive.
  13. ^ Panzetta, p.23.
  14. ^ Panzetta, p.24.
  15. ^ Edoardo Campostrini: Lo chiamavano papà. Biografia militare e familiare del generale Achille Papa. Liberedizioni, Brescia 2014 ISBN 978-88-95787-98-5 p. 146
  16. ^ Panzetta, p.26.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN69739876 · ISNI (EN0000 0000 6678 6051 · SBN FERV067445 · Europeana agent/base/44112 · ULAN (EN500085755 · LCCN (ENn88009254 · GND (DE119469871 · WorldCat Identities (ENlccn-n88009254