Tigertail

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Tigertail
Lingua originaleinglese, taiwanese, mandarino
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno2020
Durata91 min
Generesentimentale
RegiaAlan Yang
SceneggiaturaMatthew Newton
ProduttoreCharles King, Alan Yang, Kim Roth, Poppy Hanks
Casa di produzioneMACRO, Netflix
Distribuzione in italianoNetflix
FotografiaNigel Bluck
MontaggioDaniel Haworth
MusicheMichael Brook
CostumiOlga Mill
Interpreti e personaggi

Tigertail è un film del 2020 diretto da Alan Yang.

La pellicola è stata coprodotta da Netflix che l'ha distribuita internazionalmente sul suo canale il 10 aprile 2020.

Il titolo, che letteralmente significa "coda di tigre", è la traduzione inglese del taiwanese Huwei, il nome della cittadina di origine del protagonista del film.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Pin-Jui perde il padre all'età di un anno e così, la madre, costretta a trovarsi un lavoro in fabbrica, lo lascia dai nonni, in una risaia nelle campagne di Taiwan.

Il bambino fa amicizia con la piccola Yuan che ritrova più tardi a Huwei, quando va a lavorare nella stessa fabbrica della madre. Tra i due ragazzi nasce un amore profondo e sincero ma che entrambi sanno che avrà molte difficoltà per il fatto che lui è molto povero.

Quando il principale della fabbrica propone a Pin-Jui di emigrare negli Stati Uniti, il ragazzo si vede quasi costretto ad accettare, dovendo impegnarsi a sposare Zhenzhen, la figlia di quest'uomo che gli permette di realizzare il suo sogno di emigrare.

Pin-Jui non saluta nemmeno Yuan e parte insieme ad una ragazza che rispetta, ma che non ama. In America la vita agli inizi è molto dura, ma mentre Pin-Jui lavora tutto il giorno, Zhenzhen è confinata in casa, anche perché il marito non le permette di studiare o lavorare, con la prospettiva di doverle far crescere i figli. E i figli arrivano: una bambina prima e un bambino poi, e le cose via via migliorano anche dal punto di vista economico. Pin-Jui avrebbe voluto fare emigrare anche la madre, ma questa non accetterà mai l'invito del figlio.

Con i figli ormai grandi e indipendenti, Zhenzhen decide di lasciare il marito, cui rimprovera di averla sempre tenuta in subordine.

Pin-Jui torna quindi a Taiwan per il funerale della madre e, al ritorno, deve giustificarsi con la figlia per non averla avvertita. Il rapporto con la figlia è sempre stato difficile, ma ora che lei si è lasciata con il marito Eric, avrebbe bisogno di un conforto che lui non sa darle.

Attraverso i social, Pin-Jui rintraccia il suo amore giovanile Yuan e scopre che vive nel Maryland. I due si messaggiano e poi si incontrano a New York. Lei ha una famiglia e si mostra serena e appagata, lui ha invece un matrimonio fallito alle spalle e un rapporto da ricucire con la figlia. Yuan, nel salutarlo, gli suggerirsi di aprirsi con la figlia.

Così Pin-Jui trova la forza per riavvicinare Angela, alla quale per la prima volta racconta di Yuan. Quindi fa un viaggio con la figlia a Taiwan, sulle tracce del suo passato, per permettere alla figlia di conoscere meglio lui e le sue radici.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Regia[modifica | modifica wikitesto]

Il regista Yang è americano di origine taiwanese. All'età di sette anni si recò per la prima volta a Taiwan per il funerale del nonno. Vi tornò poi la volta successiva solo 20 anni dopo quando cominciò a capire l'importanza delle sue origini delle quali è ora orgoglioso.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Alan Yang, Twitter, 4-3-2020, https://twitter.com/alanyang/status/1235265010881961984. URL consultato il 1-11-2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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