Ten Love Songs

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Ten Love Songs
album in studio
ArtistaSusanne Sundfør
Pubblicazione16 febbraio 2015
Durata46:39
Dischi1
Tracce10
GenereArt pop
Elettropop
Pop barocco
Dance pop
Synth pop
Dream pop
EtichettaWarner Bros. Records (Sonnet Sound/Kobalt)
ProduttoreSusanne Sundfør, Anthony Gonzalez, Röyksopp, Lars Horntveth, Jonathan Bates
RegistrazioneLady Lazarus Studio (Oslo, Norvegia), Pooka Studio (Oslo, Norvegia), Duper Studio (Bergen, Norvegia), Det Grønne Rommet (Nesodden, Norvegia), Scorpius Studio (Oslo, Norvegia), Engfelt & Forsgren Studio (Oslo, Norvegia), Six Feet Over (Oslo, Norvegia), Studio La Colline Argentée (Francia), Spacebar Studios (New York, USA), Echo Park Studios (Bloomington, Indiana, USA)
FormatiCD, 2LP, download digitale
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera della Norvegia Norvegia[1]
(vendite: 15 000+)
Susanne Sundfør - cronologia
Album precedente
(2012)
Singoli
  1. Fade Away
    Pubblicato: 22 ottobre 2014
  2. Delirious
    Pubblicato: 12 gennaio 2015
  3. Kamikaze
    Pubblicato: 18 maggio 2015
  4. Accelerate
    Pubblicato: 19 ottobre 2015

Ten Love Songs è il quarto album in studio della cantautrice norvegese Susanne Sundfør, pubblicato il 16 febbraio 2015 in tutta Europa e il 20 febbraio nel resto del mondo[2]. L'album è rimasto per sessantaquattro settimane nella top40 degli album più venduti in Norvegia, quattordici delle quali nella top10 e toccando per tre volte la prima posizione. L'album è entrato anche nelle classifiche di vendita di altre nazioni, toccando la quarantasettesima posizione in Svezia e la settantottesima nel Regno Unito.

Ten Love Songs ha vinto agli Spellemannprisen, ossia i Grammy norvegesi, nelle categorie "Album dell'Anno" e "Miglior Produzione"; il brano Delirious è invece stato candidato nella categoria "Canzone dell'Anno".

Stile musicale[modifica | modifica wikitesto]

Ten Love Songs nasce dal desiderio dichiarato di creare un album più pop e mainstream dei precedenti, ma senza rinnegare la voglia di sperimentare su sonorità colte. Intervistata dal The Guardian[3] e dal Telegraph[4], ha anche paragonato la composizione di quest'album alla risoluzione di problemi matematici, di algoritmi o di puzzle, ma ciò non le ha impedito di esprimere in musica una forte carica emotiva che l'ha fatta sentire "nuda, senza pelle".

Susanne ha scritto tutti i testi e le musiche e ha prodotto da sola sei canzoni, mentre altre quattro le ha co-prodotte col duo Röyksopp (Slowly), con Anthony Gonzalez degli M83 (Memorial), con Jonathan Bates aka Big Black Delta (Accelerate) e con Lars Horntveth dei Jaga Jazzist (Silencer)[5]. Susanne ha collaborato anche con l'orchestra da camera Trondheim Soloists[6][7]. Il risultato finale è un album che spazia dall'synth pop/electropop più raffinato alla dance e all'italo disco[8], con sezioni folk, dream pop e di musica orchestrale da camera.

Strumento principe dell'album è l'organo, come esplicitato già dalla breve opener Darlings e poi nell'assolo di Accelerate, ispirato a Toccata e fuga in Re minore di Bach. Alla fine della mid-tempo dance Kamikaze è invece presente un assolo di clavicembalo. Per quanto riguarda l'uso di dissonanze e controcanti ossessivi caratteristico degli album precedenti di Susanne, lo si ritrova soprattutto in Delirious, che è assieme a Insects la canzone più vicina allo stile di The Silicone Veil. Trust Me e Silencer, invece, si avvicinano allo stile di The Brothel. Particolare è il caso di Memorial, che si distingue dalle altre tracce sia per la durata sia per l'essere in larga parte musica da camera.

Tematiche[modifica | modifica wikitesto]

Riguardo al concept dell'album, Sundfør si è espressa così:[9]

«Per me, l'amore non è mai ciò che sembra. Quando ho iniziato a lavorarci, volevo scrivere un album sulla violenza. Ma poi, quando ho iniziato a scrivere le canzoni, c'erano degli aspetti violenti, ma riguardavano generalmente l'amore o le relazioni, come ci si connette con gli altri.»

Ten Love Songs riguarda quindi la perdita, il dolore e gli aspetti più oscuri e compulsivi dell'amore, nonché la vulnerabilità dell'essere umano e il fatto che questa sia vista come un taboo[10]. A tal proposito, Sundfør ha spiegato:[10]

«Oggi è quasi la più grande debolezza degli esseri umani, perché tutto attorno a noi riguarda la perfezione, come se stessimo cercando di essere robot.»

Il titolo dell'album, definito dalla stessa cantautrice "volutamente kitsch", è quasi ironico, giacché in contraddizione con le vere tematiche dell'album.[11] Queste solo in alcuni casi si riferiscono all'amore romantico, mentre in altri parlano più di sesso e violenza.[11]

Confrontati con quelli degli album precedenti, i testi di Ten Love Songs risultano molto più semplici e diretti, in accordo con le tematiche più emotive. Nondimeno, ci sono riferimenti a Anne Sexton, Sylvia Plath ed Ernest Hemingway.[12]

Promozione[modifica | modifica wikitesto]

Dall'album sono stati estratti quattro singoli: Fade Away, Delirious[13], Kamikaze[4] e Accelerate. Di ogni singolo sono stati pubblicati dei remix ufficiali EDM o chillout, ma solo per Fade Away[14] e Accelerate sono stati girati dei videoclip. Quello di Accelerate è stato pubblicato in esclusiva per Pitchfork[15].

Per promuovere l'album, Susanne ha intrapreso un tour in Europa e in Nord America, partecipando anche a vari festival.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
Dagbladet[16]
Dagsavisen[17]
DMC World[18]
Gaffa (NO)[19]
Gaffa (SW)[20]
Mojo[21]
Music Is[22]
musicOMH[23]
Nothing but Hope and Passion[24]
NRK P3[19]
PressPlay[25]
Release Magazine[5]
RockLab[26]
The 405[27]
The Guardian[28]
The Quietus[21]
Uncut[21]
Written in Music[29]

Ten Love Songs è stato lodato dalla critica, anche se non tutti hanno apprezzato l'approccio più "easy-listening" rispetto ai precedenti The Brothel e The Silicone Veil.

Michael Hann, nella sua recensione per il The Guardian, ha descritto Ten Love Songs come un album molto brillante, in grado di essere sia diretto e accattivante sia profondo. Per il recensore, quest'album mostra "padronanza dell'artpop, freddo synthpop e una disco simultaneamente gioiosa e disperata".[28]. Il recensore di Sonic Seducer si è invece concentrato su come la voce di Susanne Sundfør spicchi tra gli arrangiamenti orchestrali e i passaggi da discoteca.[30]
Per John Murphy di musicOMH, Ten Love Songs è un album che sorprende e suona come "musica pop irradiata da un altro pianeta, con un'impressionante quantità di idee stipate in dieci brani". Ha poi aggiunto che Susanne Sundfør è "ciò che Lana Del Rey potrebbe essere se smettesse di essere depressa per i cattivi ragazzi e indossasse qualcosa di diverso dal quel maledetto vestito rosso".[23]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Testi e musiche di Susanne Sundfør, eccetto dove indicato.

  1. Darlings – 2:39
  2. Accelerate – 5:26 (musica: Susanne Sundfør, Jonathan Bates)
  3. Fade Away – 3:18
  4. Silencer – 3:28 (musica: Susanne Sundfør, Lars Horntveth)
  5. Kamikaze – 5:12
  6. Memorial – 10:06 (musica: Susanne Sundfør, Anthony Gonzalez)
  7. Delirious – 4:56
  8. Slowly – 4:27 (musica: Susanne Sundfør, Röyksopp)
  9. Trust Me – 4:02
  10. Insects – 3:05

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Trondheim Soloists
  • Anders Larsen, Anna Adolfsson Vestad, Erling Skaufel, Stina Elisabet Andersson, Åse Våg Aaknes: primi violini
  • Tora Stølan Ness, Hilde Kjøll, Ingrid Martine Wisur, Nella Penjin: secondi violini
  • Frøydis Tøsse, Anne Våg Aaknes, Ragnhild Torp: viole
  • Cecilie Koch, Marit Aspås, Eivind Rossbach Heier: violoncelli
  • Rolf Hoff Baltzersen: contrabasso

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (2015) Posizione
massima
Norvegia 1[31]
Regno Unito 78[32]
Svezia 47[33]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (NO) Troféoversikt - 2015, su IFPI Norge. URL consultato il 12 ottobre 2020.
  2. ^ http://www.broadwayworld.com/bwwmusic/article/Susanne-Sundfor-Streams-Ten-Love-Songs-Globally-New-Album-Out-216-20150213
  3. ^ Susanne Sundfør: 'Making Ten Love Songs made me feel naked, without skin' | Music | The Guardian
  4. ^ a b Susanne Sundfør: 'My music is like beautiful maths' - Telegraph
  5. ^ a b Susanne Sundfør – Ten Love Songs « Release Music Magazine
  6. ^ SUSANNE SUNDFØR Ten Love Songs | The Electricity Club
  7. ^ The 405 meets Susanne Sundfør, su thefourohfive.com. URL consultato il 24 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2015).
  8. ^ Yohana Desta, The 30 best albums of 2015, su Mashable. URL consultato il 7 settembre 2017.
  9. ^ (EN) Susanne Sundfør announces new LP 'Ten Love Songs', shares 'Fade Away' | NBHAP, in NOTHING BUT HOPE AND PASSION | NBHAP, 24 ottobre 2014. URL consultato il 9 settembre 2017.
  10. ^ a b SUSANNE SUNDFØR Ten Love Songs | The Electricity Club, su electricity-club.co.uk, 15 febbraio 2015. URL consultato il 9 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2015).
  11. ^ a b (EN) Interview: Susanne Sundfør – No Fear Of Pop, su nofearofpop.net. URL consultato il 9 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2017).
  12. ^ (EN) Tim Jonze, Susanne Sundfør: ‘Making Ten Love Songs made me feel naked, without skin’, in The Guardian, 15 ottobre 2015. URL consultato il 9 settembre 2017.
  13. ^ Susanne Sundfør – “Delirious” | Hillydilly, su hillydilly.com. URL consultato il 19 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
  14. ^ SpazioRock | News - Susanne Sundfør: il video di "Fade Away", su spaziorock.it. URL consultato il 19 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
  15. ^ Susanne Sundfør - "Accelerate" (Official Music Video) | Music Videos | Pitchfork.tv | Pitchfork
  16. ^ http://www.dagbladet.no/2015/02/10/kultur/musikk/musikkanmeldelser/anmeldelser/norsk/37634524/
  17. ^ http://www.dagsavisen.no/kultur/musikk/voldsomt-fra-sundfor-1.316220
  18. ^ Susanne Sundfør - Ten Love Songs - (Sonnet Sound / Kobalt) - DMC World Network, su dmcworld.net. URL consultato il 19 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2015).
  19. ^ a b Copia archiviata, su orebroguiden.com. URL consultato l'8 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2015).
  20. ^ Copia archiviata, su gaffa.se. URL consultato il 5 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2017).
  21. ^ a b c http://www.metacritic.com/music/ten-love-songs/susanne-sundfor
  22. ^ Susanne Sundfør Ten Love Songs - musicis.pl, su musicis.pl. URL consultato il 21 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2015).
  23. ^ a b http://www.musicomh.com/reviews/albums/susanne-sundfor-ten-love-songs
  24. ^ Review: Susanne Sundfør - 'Ten Love Songs' | NBHAP
  25. ^ REVIEW: Susanne Sundfør – Ten Love Songs | PressPLAY Archiviato il 18 febbraio 2015 in Internet Archive.
  26. ^ Susanne Sundfør - Ten Love Songs, su rocklab.it. URL consultato il 19 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  27. ^ Susanne Sundfør - Ten Love Songs | Album Reviews, su thefourohfive.com. URL consultato il 18 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2015).
  28. ^ a b Susanne Sundfør: Ten Love Songs review – brilliant pop from Norwegian megastar | Music | The Guardian
  29. ^ http://www.writteninmusic.com/pop/susanne-sundf%C3%B8r-%E2%80%93-ten-love-songs/lang/nl/[collegamento interrotto]
  30. ^ (DE) Thomas Pilgrim, Susanne Sundfø: Ten Love Songs, in Sonic Seducer, n. 3, 2015, p. 102.
  31. ^ http://www.norwegiancharts.com/showitem.asp?interpret=Susanne+Sundf%F8r&titel=Ten+Love+Songs&cat=a
  32. ^ SUSANNE SUNDFOR | full Official Chart History | Official Charts Company
  33. ^ http://www.swedishcharts.com/showitem.asp?interpret=Susanne+Sundf%25F8r&titel=Ten+Love+Songs&cat=a

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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