Tamino (musicista)

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Tamino
Tamino sul palco del Waves a Vienna nel 2018
NazionalitàBandiera del Belgio Belgio
GenereRock alternativo[1]
Indie rock[2]
Periodo di attività musicale2016 – in attività
Strumentovoce, chitarra
EtichettaCommunion Music, Arts & Crafts Productions
Album pubblicati4
Studio1
Sito ufficiale

Tamino, pseudonimo di Tamino-Amir Moharam Fouad (Mortsel, 24 ottobre 1996), è un cantante, musicista e modello belga di origini egiziane.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Tamino nasce a Mortsel, nelle Fiandre, il 24 ottobre 1996 da madre belga e padre egiziano. La madre, un'antropologa fiamminga, lo chiama Tamino in onore del personaggio de Il flauto magico, singspiel di Mozart.[3] Nipote di Moharam Fouad, uno dei cantanti e attori più famosi del cinema egiziano, si avvicina alla musica grazie alla collezione di dischi della madre, che gli fa scoprire Serge Gainsbourg, Tom Waits, Uum Kalthoum, Jeff Buckley e Ben Howard.[4] , ma è ascoltando Imagine di John Lennon che decide di entrare nel mondo della musica, iniziando a suonare nella band della scuola.[5] All'età di 17 anni, si trasferisce ad Amsterdam per studiare musica; è lì, trovandosi da solo in una grande città, che nascono i sentimenti per scrivere Habibi, parola araba che significa "amore mio" ed è il nome con cui suo padre usa chiamarlo.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2016, viene chiamato dalla band belga Het Zesde Metaal per cantare in una sessione live di Radio1; Tamino suonò Habibi, il suo primo singolo, che diede un'impressione positiva e fu poi trasmesso dalla radio.[6][7] L'anno successivo, vinse un talent musicale della radio Studio Brussels.[8] L'11 ottobre 2017 si esibì all'Ancienne Belgique, dove venne soprannominato il “Jeff Buckley belga”;[9] nello stesso anno si esibisce al Palais 12 di Bruxelles in occasione del Music Industry Awards e nel Melkweg, ad Amsterdam. Durante l'estate del 2017 fece concerti nei festival del Belgio e dei Paesi Bassi, come ad esempio il Rock Werchter o il Pukkelpop.[10]

Nell'estate del 2018 si esibisce al festival francese Rock en Seine;[11] nell'ottobre dello stesso anno pubblica il suo primo album in studio, Amir, sotto le etichette Arts & Crafts e Communion. BBC ha considerato l'album come «il nuovo suono del Nilo»;[12] il quotidianoThe Independent lo ha incluso nei 40 album da ascoltare nel 2018.[13] Grazie ad Amir, tre concerti all'Ancienne Belgique, facenti parte del suo tour promozionale, furono sold-out.[14] L'8 novembre 2018 si esibisce al festival di musica islandese Iceland Airwaves, tenuto nella città di Reykjavík.[15]

Tamino fu incluso negli “One To Watch” di Live Nation Entertainment, il quale ha dichiarato che «il falsetto supera il “face-melting” e si eleva in uno spazio di purezza che può essere descritto solo come divino».[16] Le prime esibizioni nel continente americano avvennero nel 2019, con 4 concerti in occasione del festival South by Southwest,[17] dove Tamino si esibì nella versione live del brano Indigo Night, realizzato insieme al musicista Colin Greenwood dei Radiohead.[18] A seguito del festival, il tour proseguì in Europa, con tappe, tra le altre, in Gran Bretagna,[2] Belgio,[19] Italia[20] e Ungheria, in occasione del Sziget Festival.[21]

Moda[modifica | modifica wikitesto]

Tamino è apparso diverse volte anche del mondo della moda. Le sue prime apparizioni si vedono nel catalogo SS19 di Missoni, di fianco alla supermodella brasiliana Gisele Bündchen.[22] Durante la settimana della moda di Parigi, si è esibito per Maison Valentino, eseguendo una versione live solista di Indigo Night.[23] È successivamente apparso nella rivista di 14 pagine di Vogue di marzo 2019, fotografato da uno dei fotografi più famosi e acclamati: Paolo Roversi.[24]. Ha di recente partecipato alla Milano Fashion Week, ospite della casa di moda Fendi.

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

  • 2018 – Amir
  • 2022 – Sahar

EP[modifica | modifica wikitesto]

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Nourhan Tewfik, Rising star Tamino: Playing Arabic music was ‘like a homecoming’, su Arab News, 21 ottobre 2019. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  2. ^ a b (EN) Jad Salfiti, Tamino: the Arab-Belgian singer bringing two worlds together, su The Guardian, 27 novembre 2019. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  3. ^ (EN) Alex Gallacher, Introducing: Tamino (with Live Cabin Session), su Folk Radio UK, 20 giugno 2017. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  4. ^ Marta Blumi Tripodi, Tamino, un principe tra Mozart e l’Oriente, su Rolling Stone, 20 ottobre 2018. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  5. ^ (EN) Roisin O'Connor, New music to listen to this week: Tamino, su The Independent, 21 giugno 2017. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  6. ^ (FR) Wahoub Fayoumi, Tamino, la voix flamande sur le chemin des étoiles, su rtbf.be, 2 dicembre 2017. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  7. ^ Filmato audio VrtRadio1, TAMINO - Habibi // LIVE @ Radio 1 Sessies 2016, su YouTube, 21 novembre 2016. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  8. ^ (NL) De Nieuwe Lichting 2017: Tamino, su stubru.be. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  9. ^ (EN) Roisin O'Connor, Is Tamino the heir to Jeff Buckley?, su The Independent, 15 ottobre 2018. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  10. ^ (NL) Concertreview: Tamino op Rock Werchter 2017, su humo.be, 30 giugno 2017. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  11. ^ (NL) Tom Zonderman, Met prins Tamino naar Parijs, su bruzz.be, 29 novembre 2018. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  12. ^ (EN) Kev Geoghegan, Tamino: The new 'Sound of the Nile'?, su BBC, 3 dicembre 2018. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  13. ^ (EN) Rosin O'Connor, The 40 best albums of 2018: From Arctic Monkeys to Christine and the Queens, Kendrick Lamar to Janelle Monae, su The Independent, 19 dicembre 2018. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  14. ^ (EN) Peter Deckers, Relive the best moments from Tamino's soldout shows in AB!, su Ancienne Belgique, 11 dicembre 2018. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  15. ^ (EN) John Rogers, Iceland Airwaves Update: 2018 Edition Adds Eclectic International Names, su grapevine.is, 24 maggio 2018. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  16. ^ (EN) Anna Scholfield, Meet Tamino, The Mesmerizing Up and Comer With Middle Eastern Influence, su Live Nation Entertainment, 22 ottobre 2018. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  17. ^ (EN) Tamino Shares Live EP, Announces First Ever North American Tour, su broadwayworld.com, 10 maggio 2019. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  18. ^ Giuliana Matarrese, Tamino, il principe d'Oriente che "non (mi) vieto la malinconia", su Marie Claire, 3 dicembre 2019. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  19. ^ (NL) Simon Van Herzele, Tamino @ Lotto Arena: Gewonnen thuismatch, su dansendeberen.be, 17 novembre 2019. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  20. ^ Fabrizio Zampa, Concerti a Roma fino al 15 dicembre: fra Eros Ramazzotti e i Marillion, i Modà e Tamino, ecco il grande ritorno della Banda Bassotti, su Il Messaggero, 9 dicembre 2019. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  21. ^ Sziget Festival 2019: come vivere al meglio l’‘isola della libertà’, su Rockol, 12 luglio 2019. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  22. ^ (EN) Michael Lello, Meet Tamino, the multicultural singer who won over Radiohead and Lana Del Rey, su New York Post, 10 settembre 2019. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  23. ^ (EN) Tamino Signs to Arts & Crafts and Plays First Ever North American Shows at SXSW 2019, su broadwayworld.com, 21 febbraio 2019. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  24. ^ (FR) Tamino par Paolo Roversi, les coulisses du shooting "Prince du Spleen", su Vogue, 26 luglio 2019. URL consultato il 20 dicembre 2019.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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