Suillus brevipes

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Suillus brevipes
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoFungi
DivisioneBasidiomycota
ClasseBasidiomycetes
SottoclasseHymenomycetidae
OrdineBoletales
FamigliaSuillaceae
GenereSuillus
SpecieS. brevipes
Nomenclatura binomiale
Suillus brevipes
(Peck) Kuntze, (1898)
Suillus brevipes
Caratteristiche morfologiche
Cappello
convesso
Imenio
Lamelle
adnate
Sporata
marrone
Velo
nudo
Carne
immutabile
Ecologia
Commestibilità
commestibile

Suillus brevipes è un fungo appartenente alla famiglia Suillaceae. Fu descritto per la prima volta verso la fine del XIX secolo da micologi americani. I corpi fruttiferi del fungo sono caratterizzati da un cappello coperto da una cuticola appiccicosa la cui colorazione varia dal color cioccolato al bruno-rossastro. Il gambo è corto, biancastro e non è presente una cortina, neanche parziale. Il diametro del cappello è di circa 10 cm, mentre il gambo è alto circa 6 e spesso 2 cm. S. brevipes produce spore nei tubuli, le cui aperture formano i pori sotto al cappello.

Suillus brevipes è una specie micorrizica, associata a pini, soprattutto a Pinus contorta e Pinus ponderosa. Proviene dal Nord America ed è stato introdotto in diversi altri paesi. È un fungo commestibile e ricco di acido linoleico.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Fu descritto come Boletus viscosus dal micologo americano Charles Frost nel 1874. Nel 1885, Charles Horton Peck, che aveva trovato degli esemplari in foreste di pino nella Contea di Albany, rinominò il fungo Boletus brevipes[1][2] perché era omonima a una specie descritta da Ventenat nel 1863[3]. Il suo nome attuale è stato assegnato da Otto Kuntze nel 1898[4]. William Alphonso Murrill lo spostò al genere Rostkovites nel 1948[5], ora considerato sinonimo di Suillus[6].

L'epiteto brevipes significa "dal piede corto"[7].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il cappello ha una colorazione che varia dal bruno al bruno-rossastro, tendendo al tan negli esemplari maturi. La superficie è liscia e può essere da appiccicosa a viscida. Il cappello è prima sferico, poi convesso o convesso-appianato. Il diametro è di circa 5–10 cm[8]; la cuticola può essere rimossa. I tubuli sono gialli nei giovani, color oliva negli esemplari vecchi; possono essere adnati o decorrenti e hanno una lunghezza di circa 1 cm. I pori sono gialli pallidi con un diametro i circa 1–2 mm e non cambiano colore se danneggiati[9].

Il gambo è giallo pallido o bianco, asciutto, non cavo, corto rispetto al cappello: è alto da 2 a 6 cm e spesso 1 o 2. La carne è bianca, gialla pallida negli adulti. Odore e sapore sono deboli. La sporata è marrone[10].

Spore[modifica | modifica wikitesto]

Le spore sono ellittiche, allungate, lisce e misurano da 7–10 a 3–4 µm[9]. I basidi misurano da 2–25 a 5–7 µm.

Commestibilità[modifica | modifica wikitesto]

Come molte specie del genere Suillus, S. brevipes è commestibile[10]. Il sapore è debole, a volte lievemente acido, l'odore è debole[7]. Questi funghi fanno parte della dieta dell'orso grizzly nel Parco nazionale di Yellowstone[11].

Specie simili[modifica | modifica wikitesto]

Molte specie del genere Suillus che crescono associate ai pini possono essere confuse con S. brevipes. S. granulatus ha il gambo più lungo, mentre S. albidipes si differenzia perché ha tracce di cortina parziale sul margine del cappello da giovane. S. pallidiceps si distingue per il cappello, che è giallo pallido, S. albivelatus ha la cortina[9]. S. pungens ha un odore pungente, facilmente distinguibile dall'odore debole di S. brevipes[10].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Suillus brevipes cresce sul terreno, da solo o in gruppi, tra la fine dell'estate e l'autunno. È una specie comune in maggior parte del Nord America (incluse le Hawaii[12])[8], dal Messico[13] al Canada[14]. In Porto Rico cresce sotto le piante di Pinus caribaea, probabilmente introdotto inavvertitamente dalla Carolina del Nord nel 1955[15][16]. È stato introdotto anche in Argentina, India, Nuova Zelanda[17][18] Giappone e Taiwan[19].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Peck CH., Report of the Botanist (1884), in Annual Report on the New York State Museum of Natural History, vol. 38, 1885, p. 110.
  2. ^ Halling RE., Boletes described by Charles C. Frost, in Mycologia, vol. 75, n. 1, 1983, pp. 70-92, DOI:10.2307/3792925, JSTOR 3792925.
  3. ^ Boletus viscosus Vent. 1863, in MycoBank, International Mycological Association. URL consultato il 19 agosto 2015.
  4. ^ (DE) Kuntze O., Revisio Generum Plantarum, vol. 3, Leipzig, A. Felix, 1898, p. 535.
  5. ^ Murrill WA., Florida boletes, in Lloydia, vol. 11, 1948, p. 29.
  6. ^ Kirk PM, Cannon PF, Minter DW, Stalpers JA., Dictionary of the Fungi, in CAB International, Wallingford, Connecticut, 2008, p. 607, ISBN 978-0-85199-826-8.
  7. ^ a b Evenson VS., Mushrooms of Colorado and the Southern Rocky Mountains, Boulder, CO, Westcliffe Publishers, 1997, p. 158, ISBN 978-1-56579-192-3.
  8. ^ a b Miller HR, Miller OK., North American Mushrooms: A Field Guide to Edible and Inedible Fungi[collegamento interrotto], Guilford, Connecticut, Falcon Guide, 2006, p. 357, ISBN 978-0-7627-3109-1.
  9. ^ a b c Tylukti EE., Mushrooms of Idaho and the Pacific Northwest. Vol. 2. Non-gilled Hymenomycetes, Moscow, Idaho, The University of Idaho Press, 1987, ISBN 978-0-89301-097-3.
  10. ^ a b c Orr DB, Orr RT., Mushrooms of Western North America, Berkeley, CA, University of California Press, 1979, pp. 88-90, ISBN 978-0-520-03656-7.
  11. ^ Mattson DJ, Podruzny SR, Haroldson MA., Consumption of fungal sporocarps by Yellowstone Grizzly Bears (PDF), in Ursus, vol. 13, 2002, pp. 95-103.
  12. ^ Hemmes DE, Desjardin D., Mushrooms of Hawai'i: An Identification Guide, Berkeley, California, Ten Speed Press, 2002, p. 31, ISBN 978-1-58008-339-3.
  13. ^ Cappello S, Cifuentes J., New records of the genus Suillus (Boletaceae) from Mexico, in Boletin de la Sociedad Mexicana de Micologia, n. 17, 1982, pp. 196-206, ISSN 0085-6223 (WC · ACNP).
  14. ^ Bossenmaier EF., Mushrooms of the Boreal Forest, Saskatoon, Canada, University Extension Press, University of Saskatchewan, 1997, p. 60, ISBN 978-0-88880-355-9.
  15. ^ Miller OK Jr, Lodge DJ, Baroni TJ., New and interesting ectomycorrhizal fungi from Puerto Rico, Mona, and Guana Islands, in Mycologia, vol. 92, n. 3, 2000, pp. 558-70, DOI:10.2307/3761516, JSTOR 3761516.
  16. ^ Vozzo JA, Mycorrhizae, proceedings of the first North American conference on mycorrhizae. April 1969. Forest Service Misc. Publication 1189, a cura di Hacskaylo E, US Department of Agriculture, 1971, pp. 187-96.
  17. ^ Read DJ., Ecology and Biogeography of Pinus, Cambridge, UK, Cambridge University Press, 2000, p. 333, ISBN 978-0-521-78910-3.
  18. ^ Natarajan K, Raman N., South Indian Agaricales 20. Some mycorrhizal species, in Kavaka, vol. 11, 1983, pp. 59-66, ISSN 0379-5179 (WC · ACNP).
  19. ^ Yeh K-W, Chen Z-C., Boletes of Taiwan 4, in Taiwania, vol. 28, 1983, pp. 122-27.

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