Stefano Jacini (1886-1952)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Stefano Jacini

Ministro della Guerra
Durata mandato21 giugno –
10 dicembre 1945
Capo del governoFerruccio Parri
PredecessoreAlessandro Casati
SuccessoreManlio Brosio

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato8 maggio 1948 –
31 maggio 1952
LegislaturaI
Gruppo
parlamentare
Democratico Cristiano
Tipo nominaDi diritto
Incarichi parlamentari
Sito istituzionale

Deputato dell'Assemblea Costituente
Durata mandato25 giugno 1946 –
31 gennaio 1948
LegislaturaAC
Gruppo
parlamentare
Democrazia Cristiana
CircoscrizioneIV. Milano
Sito istituzionale

Consultore della Consulta nazionale
Durata mandato25 settembre 1945 –
24 giugno 1946
LegislaturaCN
Gruppo
parlamentare
DC[1]
Sito istituzionale

Deputato del Regno d'Italia
Durata mandato1º dicembre 1919 –
21 gennaio 1929
LegislaturaXXV, XXVI, XXVII

Dati generali
Partito politicoDC
UniversitàLaurea in giurisprudenza
ProfessioneAvvocato

Conte Stefano Jacini (Milano, 3 novembre 1886Milano, 31 maggio 1952) è stato un politico e storico italiano, esponente della Democrazia Cristiana.

Nacque da Giovanni Battista Jacini e Carolina Cavi, primo di sei figli.

Nipote del Ministro Stefano Jacini, fu Ministro della Guerra nel Governo Parri. Fu in seguito eletto all'Assemblea Costituente e poi Senatore nella I Legislatura. Su invito di Ernesto Rossi, scrisse un opuscolo intitolato Federalismo e autonomie locali.

Fu, per Mondadori, traduttore in Italiano del romanzo Niente di nuovo sul fronte occidentale.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Un conservatore rurale della nuova Italia, Bari, Laterza, 1926
  • Il tramonto del potere temporale, Bari, Laterza, 1931
  • Storia del Partito Popolare Italiano, Milano, Garzanti Editore, 1951.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Senato della Repubblica, 25 settembre 1945 - 1º giugno 1946 - Consulta Nazionale (PDF), su senato.it, p. 21. URL consultato il 19 ottobre 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Ministro della Guerra del Regno d'Italia Successore
Alessandro Casati 21 giugno 1945 - 8 dicembre 1945 Manlio Brosio
Controllo di autoritàVIAF (EN14865370 · ISNI (EN0000 0000 6130 8691 · SBN LO1V087634 · BAV 495/27864 · LCCN (ENno2002078229 · GND (DE117029130 · BNF (FRcb12443971p (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2002078229