Stefano Cattaffi

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Stefano Cattaffi
NascitaBarcellona Pozzo di Gotto, 1 gennaio 1917
MorteBattaglia di Arbuzovka, 22 dicembre 1942
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoBersaglieri
Anni di servizio1938-1942
GradoSoldato scelto
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Russia
BattaglieBattaglia delle Alpi Occidentali
Offensiva Ostrogožsk-Rossoš'
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Stefano Cattaffi (Barcellona Pozzo di Gotto, 1º gennaio 1917Battaglia di Arbuzovka, 22 dicembre 1942) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Barcellona Pozzo di Gotto, provincia di Messina, il 1 gennaio 1917, figlio di Francesco e Nunziata Saraò.[2] Mentre lavorava come meccanico presso la Società Aeronautica Sicula di Palermo, nel 1938 fu chiamato a prestare servizio militare di leva nel Regio Esercito. Assegnato al 3º Reggimento bersaglieri venne trattenuto in servizio, e dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, partecipò alle operazioni belliche sul fronte occidentale.[1] Rientrato al deposito reggimentale nel luglio successivo, nel maggio 1942 fu trasferito all'11º Reggimento bersaglieri, 1ª Divisione celere "Eugenio di Savoia", di stanza a Gorizia ed assegnato alla 1ª Compagnia motociclisti mobilitata partì per il fronte russo.[1] Cadde in combattimento nel corso della battaglia di Arbuzovka il 22 dicembre 1942, e per onorarne il coraggio fu decretata la concessione della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Bersagliere motociclista già distintosi in precedenti azioni per deciso coraggio. In una difficile vicenda di guerra balzava al contrattacco in testa al reparto. Ferito una prima volta all’addome ed invitato per la gravità della ferita dal proprio comandante di plotone ad allontanarsi, manteneva con esemplare fermezza il suo posto di combattimento. Sanguinante, comprimendosi la ferita, ma animato da ferrea volontà e da elevato spirito bersaglieresco, di cui sempre aveva dato prova, si rialzava e si lanciava all’arma bianca contro l’avversario, ma colpito nuovamente, immolava la vita incitando i compagni ad incalzare il nemico vinto. Arbusow (Fronte russo), 22 dicembre 1942 .[3]»
— Decreto Luogotenenziale 15 maggio 1945.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b c Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 142.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Cattaffi, Stefano, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 5 aprile 1945, guerra registro 3, foglio 255.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 142.
  • Arrigo Petacco, L'armata scomparsa, Milano, Mondadori, 2015 [1998], ISBN 978-88-04-59587-8.
  • Giorgio Rochat, Le guerre italiane 1935-1943, Milano, Einaudi, 2008, ISBN 978-88-06-19168-9.
  • Thomas Schlemmer, Invasori, non vittime - La campagna italiana di Russia 1941-1943, Bari-Roma, Laterza, 2009, ISBN 978-88-420-7981-1.
  • Ufficio storico dello Stato Maggiore dell'Esercito (a cura di), Le operazioni delle unità italiane al fronte russo (1941-1943), Roma, Ufficio storico dello Stato Maggiore dell'Esercito, 1993.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]