Coordinate: 41°02′46.32″N 9°19′14.49″E

Stazione di Oddastru

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Oddastru
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàArzachena
Coordinate41°02′46.32″N 9°19′14.49″E
Altitudine112 m s.l.m.
Lineeferrovia Sassari–Palau
Storia
Stato attualeattiva per usi turistici
Attivazione1932
Caratteristiche
Tipofermata ferroviaria passante in superficie
Binari1
InterscambiAutolinee interurbane

La stazione di Oddastru è una fermata ferroviaria situata nel comune di Arzachena lungo la ferrovia Sassari-Tempio-Palau, utilizzata esclusivamente per i servizi turistici legati al Trenino Verde.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome Oddastru è mutuato da quello di un rio che scorre nei pressi della fermata

Le origini di questa fermata, che trae il nome da un vicino corso d'acqua[1], coincidono con quelle della ferrovia tra Sassari e Palau, costruita tra gli anni venti e trenta del Novecento dalle Ferrovie Settentrionali Sarde. L'apertura dell'impianto coincise con quella dell'ultima parte di ferrovia, tra Luras e Palau, il 18 gennaio 1932[2], e già nei primi anni di esercizio lo scalo risultava adoperato come fermata a richiesta[3]. L'impianto passò poi alle Strade Ferrate Sarde nel 1933, e da questa società alle Ferrovie della Sardegna nel 1989.

La fermata di Oddastru venne utilizzata per i servizi di trasporto pubblico sino al 16 giugno 1997[4], data in cui il tronco tra Nulvi e Palau della linea, in cui l'impianto è compreso, venne chiuso al traffico ordinario restando in uso esclusivamente per i servizi turistici del Trenino Verde. Dal 2010 è gestita dall'ARST.

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

Vista dello scalo, con sulla sinistra il moncone superstite del tronchino merci

Lo scalo si trova nella parte sud-occidentale del territorio comunale di Arzachena e presenta configurazione di fermata passante. La dotazione binari comprende quindi il singolo elemento di corsa[1] a scartamento da 950 mm, affiancato da una banchina. In passato da questo binario si diramava un tronchino[1] che aveva termine parallelamente a un piano caricatore, ancora presente nello scalo ed utilizzato in passato per il servizio merci. Del tronchino, in buona parte rimosso, permane solo il tratto terminale.

La fermata, impresenziata, è dotata di un fabbricato viaggiatori (chiuso al pubblico) avente sviluppo su due piani con pianta quadrata e tetto a falde, con due ingressi sul lato binari. A est dello stesso si trovano le strutture dell'ex area merci ed i resti del locale dei servizi igienici.

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

Servita in passato dai treni per il servizio di trasporto pubblico delle varie concessionarie ferroviarie che hanno gestito la linea, la fermata dal giugno 1997 è utilizzata esclusivamente per le relazioni turistiche del Trenino Verde, effettuate a partire dal 2010 a cura dell'ARST.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

I resti del locale delle ritirate con sullo sfondo il fabbricato viaggiatori

La fermata era dotata di servizi igienici, divenuti inagibili con l'impresenziamento dell'impianto.

Interscambi[modifica | modifica wikitesto]

Sulla vicina strada provinciale 14, all'altezza del bivio che conduce all'impianto, è presente una fermata delle autolinee interurbane dell'ARST che collegano l'area con Tempio Pausania, Arzachena e con altre località del circondario.

  • Fermata autobus Fermata autobus

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Luigi Prato, La fermata di Oddastru, in Lestradeferrate.it. URL consultato il 23 dicembre 2015.
  2. ^ Altara, p. 304.
  3. ^ Altara, p. 307.
  4. ^ Ferrovie "puntuali" per i tagli alle linee, in L'Unione Sarda, 18 giugno 1997.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Edoardo Altara, Binari a Golfo Aranci - Ferrovie e treni in Sardegna dal 1874 ad oggi, Ermanno Albertelli Editore, 1992, ISBN 88-85909-31-0.
  • Elettrio Corda, Le contrastate vaporiere - 1864/1984: 120 anni di vicende delle strade ferrate sarde: dalle reali alle secondarie, dalle complementari alle statali, Chiarella, 1984.
  • Francesco Ogliari, La sospirata rete, Milano, Cavallotti Editori, 1978.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]