Spider Sabich

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Spider Sabich
Nazionalità Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Altezza 180 cm
Peso 77 kg
Sci alpino
Specialità Discesa libera, slalom gigante, slalom speciale, combinata
Squadra University of Colorado[1][2]
Termine carriera 1971
 

Vladimir Peter Sabich Jr. detto Spider (Sacramento, 10 gennaio 1945Aspen, 21 marzo 1976) è stato uno sciatore alpino statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Carriera sciistica[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Sacramento e cresciuto a Kyburz, nei pressi del lago Tahoe[1][2], Sabich, sciatore polivalente con maggior propensione alle prove tecniche, debuttò in campo internazionale in occasione del Vail Trophy 1963 (Vail, 9-10 febbraio), dove si classificò 9º nella discesa libera, 6º nello slalom speciale e 5º nella combinata[3], e nel 1965 si piazzò 3º nello slalom speciale della Roch Cup (Aspen, 29-31 gennaio)[4].

In Coppa del Mondo esordì il 10 marzo 1967 a Franconia in discesa libera (21º)[5] e ottenne il primo piazzamento a punti il 26 marzo seguente giungendo 6º nello slalom speciale disputato a Jackson Hole; l'anno dopo prese parte ai X Giochi olimpici invernali di Grenoble 1968, sua unica presenza olimpica, classificandosi 14º nello slalom gigante e 5º nello slalom speciale, e ottenne la sua unica vittoria, nonché primo podio, in Coppa del Mondo: il 7 aprile nello slalom speciale di Heavenly Valley.

Il 21 dicembre 1969 colse a Lienz l'ultimo podio in Coppa del Mondo, sempre in slalom speciale (3º), e ai successivi Mondiali di Val Gardena 1970, sua ultima presenza iridata, non completò né lo slalom gigante né lo slalom speciale[6]; in Coppa del Mondo ottenne gli ultimi punti il 22 febbraio dello stesso anno a Jackson Hole in slalom speciale (9º), l'ultimo piazzamento il 5 gennaio 1971 a Berchtesgaden in slalom gigante (18º)[7] e prese per l'ultima volta il via il 10 gennaio seguente a Madonna di Campiglio in slalom speciale, senza completare la gara[8].

Altre attività[modifica | modifica wikitesto]

Abbandonato l'agonismo in quello stesso 1971, partecipò al circuito professionistico nordamericano (Pro Tour), aggiudicandosi il titolo nel 1971 e nel 1972 e riscuotendo particolare successo grazie al bell'aspetto e al carattere estroverso; continuò a gareggiare nei circuiti professionistici fino alla morte avvenuta nel 1976 quando Sabich fu ucciso dall'amante, l'attrice e cantante francese Claudine Longet, con un colpo di pistola giudicato colposo dalla magistratura[1][2].

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Coppa del Mondo[modifica | modifica wikitesto]

  • Miglior piazzamento in classifica generale: 11º nel 1969
  • 4 podi (tutti in slalom speciale):
    • 1 vittoria
    • 1 secondo posto
    • 2 terzi posti

Coppa del Mondo - vittorie[modifica | modifica wikitesto]

Data Località Paese Specialità
7 aprile 1968 Heavenly Valley Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti SL

Legenda:
SL = slalom speciale

Campionati statunitensi[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) William Bjornstad, Spider Sabich, in findagrave.com. URL consultato il 2 febbraio 2024.
    (EN) Greg Morrill, Who Shot Spider Sabich?, in retro-skiing.com, 31 gennaio 2013. URL consultato il 2 febbraio 2024.
    (EN) Spider Sabich, su olympedia.org. URL consultato il 2 febbraio 2024.
  2. ^ a b c d (EN) Spider Sabich, su skihall.com. URL consultato il 2 febbraio 2024.
  3. ^ (EN) 09-10.02.63.Vail (PDF), su alpineskiworld.net. URL consultato il 2 febbraio 2024.
  4. ^ (EN) 29-31.01.65. Aspen (PDF), su alpineskiworld.net. URL consultato il 2 febbraio 2024.
  5. ^ (EN) 10.03.67. Stowe (PDF), su alpineskiworld.net. URL consultato il 2 febbraio 2024.
  6. ^ (EN) 07-15.02.1970. Val Gardena, Italy, su alpineskiworld.net. URL consultato il 2 febbraio 2024.
  7. ^ (EN) 05.01.71. Berthesgaden (PDF), su alpineskiworld.net. URL consultato il 2 febbraio 2024.
  8. ^ (EN) 10.01.71. Madonna di Campiglio (PDF), su alpineskiworld.net. URL consultato il 2 febbraio 2024.
  9. ^ (EN) Sabich and Ann Black Capture National Downhill Ski Crowns, in The New York Times, New York, 22 febbraio 1969, p. 42. URL consultato il 6 marzo 2024.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]