Sirio Corona

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Sirio Corona
NascitaSora, 25 maggio 1974
MorteRoma, 27 novembre 2001
Cause della morteesplosione a seguito di fuga di gas in via Ventotene
Luogo di sepolturaBroccostella (Frosinone)
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataCorpo nazionale dei vigili del fuoco
GradoVigile del Fuoco Permanente
Decorazioni Medaglia d'oro al valor civile alla memoria
[1]
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Sirio Corona (Sora, 25 maggio 1974Roma, 27 novembre 2001) è stato un vigile del fuoco italiano, insignito di medaglia d'oro al valor civile alla memoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Proveniente da una famiglia di Broccostella, conseguì il diploma di Ragioniere e Perito Commerciale presso l'Istituto d'Istruzione Superiore "Cesare Baronio" di Sora. Ha svolto il servizio militare nel Corpo dei Vigili del Fuoco. Alla fine del periodo di leva, decise di rimanere in servizio nel Corpo come "Vigile Permanente". Egli faceva parte della Squadra "6A" del Distaccamento Nomentano di Roma. Il 27 novembre 2001, la Squadra fu inviata in via Ventotene a seguito di una segnalazione di fuga di gas. Mentre il personale giunto sul posto stava provvedendo ad allontanare le persone presenti nella zona, vi fu una forte esplosione in conseguenza della fuga di gas che causò la morte di quattro cittadini, del Capo Squadra Danilo Di Veglia e dei vigili del fuoco Sirio Corona, Fabio Di Lorenzo e il ferimento mortale di Alessandro Manuelli, deceduto il 2 dicembre successivo presso l'Ospedale "Sandro Pertini" di Roma.

L'evento è ricordato come la strage di via Ventonene.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Alla memoria di Sirio Corona, in data 5 febbraio 2002, è stata conferita la Medaglia d'Oro al Valor Civile, uno dei riconoscimenti più importanti attribuiti agli appartenenti al Corpo.

A Roma, in memoria dell'evento, è stato eretto un monumento in un parco limitrofo[2]. Nel corso del 2017, si è tenuta una cerimonia di deposizione di corona in ricordo[3].

Il 15 settembre 2013, il Comune di Broccostella, ha intitolato una strada a Sirio Corona[4]

Il 27 novembre 2013, il Comune di Sora gli ha intitolato una strada[5].

Il Corpo nazionale dei vigili del fuoco gli ha intitolato il Gruppo Sportivo Vigili del fuoco di Frosinone.

Dal 10 al 13 giugno 2014, a Fiuggi (FR) si è tenuto il 12º Campionato Italiano Vigili del Fuoco di Calcio a 5 intitolato alla memoria del caduto[6].

Il 15 marzo 2017, i suoi compagni di classe si sono riuniti nel ricordo di Sirio Corona, dopo aver deposto un mazzo di fiori sulla sua tomba[7].

Walter Veltroni ricorda e descrive la vicenda nel suo volume "Roma. Storie per ritrovare la mia città"[8].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor civile (alla memoria) - nastrino per uniforme ordinaria
«Componente la squadra 6A del Distaccamento Nomentano, avuta notizia di una perdita di gas, accorreva prontamente sul posto insieme ai colleghi. Resosi conto della grave situazione, si attivava ad interdire l'accesso agli automobilisti nella strada interessata. Ma rimaneva ucciso da una improvvisa esplosione, sacrificando la vita ai più nobili ideali di umana solidarietà e spirito di servizio. Roma - 27 novembre 2001.»
— 5 febbraio 2002[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Quirinale, su quirinale.it. URL consultato il 24 gennaio 2020.
  2. ^ Monumento ai caduti di via Ventotene, su appasseggio.it. URL consultato il 24 gennaio 2020.
  3. ^ Roma, 27 novembre 2017 deposizione di una corona in ricordo della strage di via Ventotene, su comune.roma.it. URL consultato il 24 gennaio 2020.
  4. ^ Broccostella, intitolata una strada a Sirio Corona, su frosinoneweb.net. URL consultato il 24 gennaio 2020.
  5. ^ A Sora intitolata una strada a Sirio Corona, su sora24.it. URL consultato il 24 gennaio 2020.
  6. ^ Campionato italiano Vigili del Fuoco calcio a 5, su iowebbo.it. URL consultato il 24 gennaio 2020.
  7. ^ Una riunione in ricordo di Sirio Corona, su tg24.info. URL consultato il 24 gennaio 2020.
  8. ^ Walter Veltroni, Roma. Storie per ritrovare la mia città, Rizzoli, 2019.
  9. ^ Quirinale, su quirinale.it. URL consultato il 24 gennaio 2020.
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