Silvio Federico Baridon

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Silvio Federico Baridon

Silvio Federico Baridon (Saluzzo, 17 marzo 1918Parigi, 22 maggio 1983) è stato un partigiano, francesista e critico letterario italiano, fondatore, nel 1968, della IULM.

La IULM, Edificio nr.1

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque in una famiglia evangelica valdese; suo padre Paolo era preside di liceo.

Dopo la laurea in Lingue e letterature straniere all'Università degli Studi di Torino nel 1939, prestò servizio come sottotenente dell'8º Reggimento alpini sino al 31 agosto 1943, partecipando alle campagne di Jugoslavia e di Francia.

Nel settembre 1943, costituì le prime bande partigiane in val Pellice[1]; fu amico di Emanuele Artom[2] e di Jacopo Lombardini. Si distinse per numerose azioni di guerra, fra cui la battaglia di Rio Cros del febbraio 1944.

Nel luglio 1944 il Partito d'Azione ne dispose il trasferimento nella zona lago di Como per costituire e comandare le Brigate Giustizia e Libertà. La preziosa collaborazione del pastore valdese di Como, Carlo Lupo, che lo accolse nella sua residenza qualificandolo come studente in teologia ed aiuto pastore, gli assicurò la necessaria copertura nel corso del periodo di permanenza in città[3]. La 16ª Divisione Giustizia e Libertà da lui costituita fu organizzata in diverse brigate intitolate ad amici caduti nella lotta partigiana: la Brigata "E. Artom", la Brigata "B. Ricci", la Brigata "B. Poet", la Brigata "A. Giusiano" nonché il gruppo GAP-SAP. La Brigata "E. Artom", volutamente operante a ridosso del confine con la Svizzera e comprendente diversi militari della Guardia di Finanza, si distinguerà per aver operato un "corridoio umanitario" consentendo di porre in salvo oltreconfine diverse famiglie ebree - attività per la quale sarà concessa la "Medaglia dei Giusti fra le Nazioni" dallo Stato di Israele al componente della brigata finanziere Salvatore Corrias . Nel marzo 1945 fu nominato comandante di tutte le formazioni di montagna della provincia di Como.

Il 27 marzo 1945, in seguito a delazione, venne arrestato a Milano in via del Gesù n. 4 dalle brigate nere assieme agli altri vertici del comando militare partigiano della zona di Como lì riuniti: Oreste Gementi (PCI), Giovanni Doddis (DC), Dino Manfredi (PLI), Renato Saverio (PSI UP), Vahan Gudjian[4]; rinchiuso nel braccio politico del carcere di San Vittore venne sottoposto a pesanti interrogatori da parte delle autorità tedesche. Fu poi liberato il 25 aprile 1945 dal CLN.

Nel 1948 vinse la cattedra di Letteratura francese all'Università di Torino, ed in seguito la cattedra alla Facoltà di Magistero della Sapienza - Università di Roma.

Nell'autunno 1951, fondò la Scuola superiore per interpreti e traduttori, che diresse fino alla morte; suo compagno di avventura sin dall'inizio fu l'amico Carlo Bo, conosciuto prima della guerra al liceo di Chivasso. Nel 1956 era già titolare della cattedra di Lingue e letterature straniere (Francese) presso la università Bocconi. Nel 1958 si presentò alle elezioni politiche assieme ad Adriano Olivetti, nelle liste del movimento Comunità.

Nel 1961 sposò Maria del Pilar Olivié.

Fino all'anno 1968 svolse l'incarico di insegnamento di Letteratura francese all'Università Luigi Bocconi di Milano; in seguito alla chiusura della Facoltà di Lingue dell'Università Bocconi, nel 1968 fondò, sempre a Milano, assieme a Carlo Bo, l'Istituto universitario di lingue moderne (IULM) di cui ricoprirà la carica di rettore fino all'anno della scomparsa.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Marc Monnier e l'Italia, Torino, 1942, ed G.B. Paravia
  • La Pléiade francaise: choix de textes, Milano 1948 ed Malfasi
  • Orientamenti sull'arte di Ramuz, Milano 1948 ed Malfasi
  • Francois Lullier libertino, Milano, 1949 Istituto Editoriale Cisalpino
  • Inventaire de la Bibliothèque de Pontus de Tyard, Librairie E. Droz, 1950
  • L'avventura di Enrico II di Condé, Milano, 1954
  • Le Roman de la Rose dans la version attribuée à Clement Marot, Istituto Editoriale Cisalpino, Milano 1957
  • Les Harmonies de la nature di Bernardin de Saint Pierre: studi di filologia e di critica testuale, Istituto Editoriale Cisalpino, Milano 1958
  • Notes pour le Maitre, Ed La Nuova Italia, 1964
  • Son et Images, Ed La Nuova Italia, 1964
  • Notes et Documents sur l'actualité française, Ed La Goliardica 1966
  • Claude de Kerquefinen italianisant et héretique, Ed Librairie E. Droz, 1954
  • Cahiers d'exercices structuraux, Ed La Nuova Italia
  • Antonio Fogazzaro ed il suo traduttore francese Giorgio Herelle, Ed. Valmartina
  • Un poeta minore dell'età di Enrico IV: Claude Enoc Virey, Ed La Goliardica
  • La corrispondenza inedita Peiresc-Lullier nell'anno 1634, Ed L'Impronta
  • Poésie vivante d'Haiti, Paris 1978
  • Lingua e Letteratura, rivista semestrale

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Targa commemorativa alla IULM

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell'arte - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri»
— 2 giugno 1979[5]
  • Biscione d'Oro (EPT di Milano, 1971)

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Legion d'onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine nazionale al merito - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine nazionale al merito - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine della Legion d'onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Terra Ribelle, di Antonio Prearo, edizioni Claudiana 1948.
  2. ^ Diari di un partigiano ebreo, gennaio 1940 - febbraio 1944, di Menachem E. Artom, edizioni Bollati Boringhieri 2008.
  3. ^ Carlo Lupo, pastore, poeta, uomo di pace, edizioni Claudiana, 2011.
  4. ^ Antifascismo e Resistenza nel comasco, di Gianfranco Bianchi, a cura del Comune di Como e Amministrazione Provinciale, aprile 1975.
  5. ^ a b Le onorificenze della Repubblica Italiana - Sito ufficiale del Quirinale, su quirinale.it. URL consultato il 21 ottobre 2010.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN54233381 · ISNI (EN0000 0001 1645 0645 · SBN CUBV013802 · BAV 495/89078 · GND (DE1202840876 · BNF (FRcb12401767k (data) · WorldCat Identities (ENviaf-54233381