Siegfried Kasche

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Siegfried Kasche

Ambasciatore tedesco nello Stato indipendente di Croazia
Durata mandato15 aprile 1941 –
8 maggio 1945

Membro del Reichstag
Durata mandato1930 –
1941

Dati generali
Partito politicoPartito nazista
UniversitàAccademia militare di Potsdam
ProfessioneDiplomatico, politico
Siegfried Kasche
NascitaStrausberg, 18 giugno 1903
MorteZagabria, 7 giugno 1947
Cause della morteimpiccagione
Dati militari
Paese servitoBandiera della Germania Repubblica di Weimar
Bandiera della Germania Germania nazista
Forza armata Reichswehr
Sturmabteilung
Anni di servizio1920, 1926–1945
GradoSA-Obergruppenführer
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneJugoslavia
voci di militari presenti su Wikipedia

Siegfried Kasche (Strausberg, 18 giugno 1903Zagabria, 7 giugno 1947) è stato un ambasciatore tedesco del Reich presso lo Stato indipendente di Croazia e Obergruppenführer della SA. Fu proposto alla guida del Reichskommissariat Moskowien.[1] Fu impiccato per crimini di guerra in Jugoslavia il 7 giugno 1947.[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Strausberg, dopo aver frequentato la scuola per cadetti a Potsdam e l'Accademia militare di Lichterfelde, trascorse gli anni 1919-1920 nei Freikorps a Berlino e negli Stati baltici. Si unì alle SA nel 1925 diventandone uno dei leader in Pomerania, e poi al partito nazista nel 1926.[3] Dal 1928 al 1931 fu vice Gauleiter della regione dell'Ostmark e nel settembre 1930 fu eletto al Reichstag. Nel 1934 fu promosso Obergruppenführer.

Kasche fu uno dei pochi ufficiali delle SA a sopravvivere alla Notte dei lunghi coltelli[4] riuscendo a convincere Göring ad intercedere per lui.[5]

Ambasciatore in Croazia[modifica | modifica wikitesto]

Nell'aprile 1941 passò alle dipendenze del ministero degli Esteri come diplomatico. Il 15 aprile 1941, quando la Germania riconobbe lo Stato indipendente di Croazia, Kasche fu nominato ambasciatore. Arrivò a Zagabria il 20 aprile. Il 16 luglio fu designato come futuro Reichskommissar del Reichskommissariat Moskowien, la regione che doveva comprendere gran parte del territorio della Russia centrale e settentrionale fino ai monti Urali.[6] Gli eventi militari sul fronte orientale durante l'inverno 1941-1942 ne impedirono l'insediamento, lasciando il progetto in fase embrionale.

Nello Stato indipendente di Croazia, Kasche sostenne la necessità di un'azione congiunta delle forze dell'Asse contro i partigiani jugoslavi. Fu molto legato ad Ante Pavelić e agli Ustascia, giustificandone la politica e le azioni, Hitler lo definì "un croato migliore di Pavelić".[4]

Kasche fu in costante conflitto con Edmund Glaise-Horstenau, generale plenipotenziario nello Stato indipendente della Croazia.[4] Dopo il fallito complotto Lorković-Vokić del 1944, il tentativo di allineare lo Stato indipendente di Croazia agli Alleati, Kasche riuscì a far allontanare Horstenau dalla Croazia poiché coinvolto nel complotto.[7]

Dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la fine della guerra in Europa, Kasche fu consegnato alla Jugoslavia dagli Alleati, processato dalla Corte Suprema della Repubblica Socialista di Croazia nel maggio 1947 e condannato a morte. Fu impiccato il 7 giugno 1947.[8]

Crimini di guerra[modifica | modifica wikitesto]

Durante la seconda guerra mondiale, furono deportati molti serbi, alcuni in Serbia e altri in Germania: l'ordine di deportazione non arrivò dai leader dello Stato indipendente di Croazia, al contrario i croati preferirono convertire con la forza, uccidere o sfruttare ai lavori forzati i serbi all'interno dei nuovi confini nazionali.

Secondo il Tribunale di Norimberga, ci fu una conferenza presieduta da Siegfried Kasche nell'ambasciata tedesca "in cui è stato deciso di evacuare con la forza gli sloveni in Croazia e Serbia, ed i serbi dalla Croazia in Serbia. Queste decisioni sono provate da un telegramma del Ministero degli Affari Esteri, numero 389, del 31 maggio 1941".[9]

Il 18 aprile 1944 riferì a Berlino che "la Croazia è uno dei paesi in cui il problema ebraico è stato risolto".[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Kay, pp. 181-182.
  2. ^ Zigfrid Kaše (Siegfried Kasche) (PDF), su smrtnakazna.rs. URL consultato il 12 ottobre 2020.
  3. ^ (DE) Hans Adolf Jacobsen, Ausgewählte Dokumente zur Geschichte des Nationalsozialismus, 1933-1945, Verlag Neue Gesellschaft, 1961, p. 4.
  4. ^ a b c (KR) Dizdar Zdravko, Grčić Marko, Ravlić Slaven e Stuparić Darko, Tko je tko u NDH, Minerva, 1997, p. 183, ISBN 9536377039.
  5. ^ DER SPIEGEL 26/1984 - Mordsache Röhm, su spiegel.de.
  6. ^ Kay, p. 182.
  7. ^ (KR) Brissaud André, Mabire Jean, Odić Slavko F. e Komarica Slavko, Noć i magla: Gestapo u Jugoslaviji, Centar za informacije i publicitet, 1977, p. 334.
  8. ^ Execution of Siegfried Kasche, su jewishvirtuallibrary.org. URL consultato il 5 maggio 2016.
  9. ^ Secretariat of the Tribunal, Trial of the Major War Criminals, su mcadams-croatia.net, I, Norimberga, International Military Tribunal, 1947, p. 433. URL consultato il 5 maggio 2021 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2012).
  10. ^ (EN) Storia ebraica della Iugoslavia, su porges.net. URL consultato il 12 novembre 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN35389338 · ISNI (EN0000 0000 1375 9316 · GND (DE124426875