Sergio De Gregorio (nuotatore)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Sergio De Gregorio
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 178 cm
Peso 76 kg
Nuoto
Specialità Stile libero
Squadra Roma
Palmarès
Trofeo Vittorie
Campionati italiani assoluti 5 vittorie
 

Sergio De Gregorio (Roma, 24 febbraio 1946Brema, 28 gennaio 1966) è stato un nuotatore italiano, tragicamente perito nel disastro aereo di Brema del 28 gennaio 1966.. Sergio De Gregorio riposa al Verano (Roma) - Reparto 118, tomba a terra n. 24 - insieme con Luciana Massenzi e Paolo Costoli, compagna di squadra ed allenatore sia nella A.S.Roma Nuoto che nella Nazionale Azzurra.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Cresciuto nella A.S. Roma Nuoto, ebbe come allenatore Paolo Costoli, uno dei più forti nuotatori italiani a cavallo delle due guerre mondiali[1].

Conquistò cinque titoli italiani assoluti nei 200, 400 e 1500 stile libero, il primo dei quali a soli sedici anni[1]. Ha realizzato 16 record italiani di cui otto nelle specialità individuali e vantava 16 presenze con la nazionale italiana.

De Gregorio gareggiò ai Giochi del Mediterraneo di Napoli 1963 vincendo la medaglia d'argento nella staffetta 4x200 dove nuotò l'ultima frazione giungendo a due soli decimi dalla vittoria finale. Nei 1500 stile libero si classificò sesto[2].

Alle Olimpiadi di Tokyo del 1964, insieme a Bruno Bianchi, Giovanni Orlando e Pietro Boscaini arrivò ottavo in finale nella staffetta 4x200 stile libero[3], migliorando in prima frazione il record italiano con 2'03"3[1]. Nei 100 e nei 400 stile libero si fermò alle batterie[3].

Nel 1965 ottenne il terzo tempo europeo nei 200 m stile libero (2'01"1), ottimo viatico in vista dei Campionati europei che si sarebbero tenuti l'anno dopo a Utrecht[1]. Per questo, nel gennaio 1966, l'importante meeting di Brema con la partecipazione di nuotatori americani, australiani e giapponesi, avrebbe rappresentato il trampolino ideale per una consacrazione internazionale sua e dell'intera squadra nazionale[4].

Purtroppo la caduta in fase di atterraggio del volo Lufthansa dove erano imbarcati i nuotatori italiani dette luogo alla tragedia aerea di Brema, con il suo carico di lutti[4]. De Gregorio morì a nemmeno venti anni insieme al suo allenatore Paolo Costoli, il compagno di staffetta Bruno Bianchi, e altri cinque atleti della squadra italiana di nuoto[5], oltre a tutti i passeggeri, compreso il telecronista Nico Sapio e i quattro membri dell'equipaggio[6].

Al suo nome fu intitolata una delle più forti società italiane degli anni settanta e ottanta, la "Sergio De Gregorio" di Roma, per la quale nuotarono numerosi campioni, tra tutti lo stileliberista e mistista Paolo Revelli[1].

Due nuotatrici non convocate per Brema e cioè Daniela Beneck e Paola Saini, quest'ultima molto legata a Sergio De Gregorio, hanno scritto un romanzo, Azzurro, dedicato proprio alle vittime di questa tragedia[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Gianfranco e Luigi Saini, De Gregorio, Sergio, Treccani Enciclopedia dello Sport, 2005
  2. ^ Risultati ai Giochi del mediterraneo 1963
  3. ^ a b Italia del nuoto alle Olimpiadi di Tokyo
  4. ^ a b Perché Brema
  5. ^ Amedeo Chimisso, Luciana Massenzi, Dino Rora, Carmen Longo, Daniela Samuele
  6. ^ La Tragedia di Brema
  7. ^ Carlo Santi, Nuoto, la tragedia di Brema cinquant'anni dopo: «Quel giorno sono morti i nostri sogni», su ilmessaggero.it, 28 gennaio 2016. URL consultato il 31 marzo 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]