Scugnizza

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Scugnizza
Lingua originaleitaliano
Genereoperetta
MusicaMario Pasquale Costa
LibrettoCarlo Lombardo
Atti3
Prima rappr.16 dicembre 1922
TeatroTeatro Alfieri di Torino
Personaggi
  • Salomè
  • Chic
  • Mr Toby Gutter
  • Miss Gaby Gutter
  • Totò
  • Maria Grazia
  • Dick
  • Un domestico
  • Uno scugnizzo
  • Corpo di ballo


Scugnizza è un'operetta in tre atti di Mario Pasquale Costa su libretto di Carlo Lombardo, ispirata ai costumi di Napoli[1] e alla napoletanità[2].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

L'azione di Scugnizza è delle più semplici. Sta nello sviluppo del carattere della protagonista. Scugnizza e una monella: cuore fatto per amare, gola fatta per cantare, anima capace di tulle le rinunzie, meno quella della libertà. Un lembo di ciclo azzurro, un raggio di sole, un po' di rosso del bel Vesuvio fumante, una crosta di pane e non chiede di più Purché non le tolgano il piacere di andare dove vuole, quando vuole e con chi vuole. Non ha casa, non ha parenti, non sa di dove viene, ignora chi le ha data la vita, ma non gliene importa. Simile a lei, ma con una nota di più acuta vena di tristezza è lo-, Scugnizzo. In questi due tipi di vagabondi, si incontra il miliardario americano Gutter che passeggia per Napoli in cerca di qualcuno die gli sappia scacciare dal cuore la melanconia. Scugnizza le interessa e lo fa ridere. Vede in lei un bel giocattolo divertente e poiché è convinto che a questo mondo tutto si può comperare, chiede a Maria Grazia, una scugnizza «giubilata», che fa da madre alla monella, di cedergliela. Scugnizza ha una idea bizzarra. Non accetta il mercato, ma si dichiara pronta a sposare Toby Gutter. Il miliardario, fatto persuaso che in altro modo non può farla sua si adatta. Quanto succede poi, sta, come ho detto, nello sviluppo del carattere di Scugnizza. Gutter vorrebbe portare la monella in America, ma la Scugnizza non sa staccarsi dal suo cielo; l'americano vorrebbe mutare le abitudini di Scugnizza, trasformarla da ragazzaccia di strada in donna elegante, ammorbidirla, ma questa, se si adatta a vestire in seta vuole che le vesti abbiano la foggia di quelle che portano le popolane del suo paese. Toby vorrebbe che Scugnizza, dopo averle giurato di essere sua moglie, diventasse sua moglie sul serio, ma nel cuore della monella vi è lo Scugnizzo e mentre si ostina a non aprire all'americano la porta della camera nuziale, accoglie lo Scugnizzo che rompendo i vetri di una finestra viene a cercarla Conclusione: il miliardario, disperato, non potendo piegare Scugnizza ai suoi voleri, si adatta a sposare la Scugnizza giubilata, e cioè Maia Grazia che è ancora in vena di piacevolezze ed è napoletana anche lei.

da "La Stampa 1922" file:///C:/Users/Daniele/Downloads/0026_01_1922_0299_0002.pdf


Rappresentazioni[modifica | modifica wikitesto]

La prima rappresentazione si tenne al Teatro Vittorio Alfieri di Torino, il 16 dicembre 1922[3].

Al Teatro Reinach di Parma la prima è stata il 12 aprile 1923; al Teatro Costanzi di Roma la prima è stata il 15 maggio 1923; al Teatro La Fenice di Venezia l'8 marzo 1924 la Compagnia d'Operette Carlo Lombardo con Angelina Valescu, Lina Di Sambon e Carlo Rizzo, diretta da Domenico Lombardo[4]; al Teatro Petruzzelli di Bari la prima è stata il 14 novembre 1924 per la Compagnia Bonomi, con Cettina Bianchi[5]; nel 1927 la Compagnia dei Grandi Spettacoli d'Arte Operettistica va in scena con Ines Lidelba, Nella De Campi e Nuto Navarrini.

Per il Teatro Verdi di Trieste è andato in scena nel Castello di San Giusto nel 1959, regia di Alessandro Brissoni; nel Teatro Stabile Politeama Rossetti nel 1979 con Daniela Mazzucato, Linda Moretti, Luciano Lualdi, Riccardo Peroni e Gino Pernice per la regia di Gino Landi, nel Teatro Lirico Giuseppe Verdi nel 1980; nel 1996 con Gennaro Cannavacciuolo per la regia di Massimo Scaglione; nel 2002 con Elio Pandolfi nella Sala Tripcovich[6]; nel 2008 con Ugo Maria Morosi e Margherita Di Rauso, regia di Davide Livermore, al 39º Festival internazionale dell'Operetta[7].

Adattamenti[modifica | modifica wikitesto]

La Rai ha trasmesso una versione televisiva il 2 aprile 1955, diretta da Silverio Blasi, con Franca Tamantini (Scugnizza), Elena Giusti, Giacomo Rondinella, Clely Fiamma, Franco Coop, Elvio Calderoni, Alberto Carloni, Arturo Bragaglia, Vittorio Congia.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cantorial Council of America
  2. ^ sipsinfo.it
  3. ^ "Scugnizza" di M. Costa e C. Lombardo, su La Stampa, 17 dicembre 1922, p. 2.
  4. ^ Scugnizza, su archiviostoricolafenice.org.
  5. ^ Antonio Carbonara, Taranto celebra Mario Costa con "Scugnizza", su ventiperquattro.it, 27 marzo 2017.
  6. ^ Operetta: a Trieste torna "Sissi", in Adnkronos, 10 giugno 1996. URL consultato il 28 marzo 2020.
  7. ^ Rino Alessi, Vulcanica «Scugnizza» alla Tripcovich, su Il Piccolo, 30 giugno 2008. URL consultato il 31 agosto 2022.
  8. ^ Scugnizza, in Radiocorriere, anno 32, n. 13, Edizioni Radio Italiana, 1955, p. 31.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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