Sayoko Yamaguchi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Sayoko Yamaguchi
Altezza170 cm

Sayoko Yamaguchi (Yamaguchi Sayoko (山口小夜子?); Yokohama, 19 settembre 194914 agosto 2007) è stata una supermodella, stilista e attrice giapponese, icona della moda degli anni '70.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Originaria di Yokohama, Yamaguchi si è diplomata alla scuola di design Dressmaker Gakuin di Sugino Gakuen a Tokyo.[1] È morta di polmonite acuta il 14 agosto 2007, all'età di 57 anni.[2]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Modella[modifica | modifica wikitesto]

Ha fatto la sua apparizione sulla scena della moda internazionale negli anni '70,[2] debuttando nel 1971 nella collezione che Kansai Yamamoto - designer giapponese che ha influenzato Louis Vuitton Cruise - ha presentato a Londra[3]. Dopo Kazuko Matsuda (scoperta da Louis Fellow nel 1959, la prima modella asiatica ad essere presente nella collezione di Parigi) e Hiroko Matsumoto (scoperta da Pierre Cardin nel 1960), Yamaguchi è stata scelta nel 1972 per il suo debutto come modella nella sfilata di Parigi[4] e successivamente per la Settimana della moda di New York. Capelli a caschetto okappa, con la frangia nera tagliata appena sopra gli occhi a mandorla, Yamaguchi ha cambiato i canoni di bellezza dell'epoca. È stata una delle prime modelle asiatiche a sfilare per Yves Saint Laurent, Chanel e Jean-Paul Gaultier[5] e ad aparire su importanti riviste di moda del mondo, fatto che ha portato ad un boom di modelle giapponesi nell'industria della moda.[4]. Ha attirato l'attenzione negli show realizzati da Kenzō Takada e Kansai Yamamoto[1], diventando la loro musa ispiratrice, oltre che quella di Issey Miyake.[6]

Negli anni '60, nella pubblicità giapponese di prodotti di bellezza, quasi il 50% dei modelli utilizzati non erano asiatici. Nella stessa situazione si trovava Shiseido, la più grande azienda di cosmetici del paese, che fino alla firma di Yamaguchi nel 1973, utilizzava modelli giapponesi solo nella metà dei casi.[5] In base a questo contratto, insieme all'artista francese Serge Lutens, la modella ha creato alcune delle immagini di bellezza più potenti del decennio, annunciando un nuovo apprezzamento della bellezza giapponese.

Nel 1977, il Newsweek Magazine l'ha nominata una delle sei migliori modelle al mondo.[1][2] Quell'anno, è apparsa sulla copertina dell'album Aja del gruppo jazz rock statunitense Steely Dan, fotografata da Hideki Fujii.[7]

Attrice[modifica | modifica wikitesto]

Yamaguchi ha continuato la sua carriera come attrice cinematografica e teatrale (apparendo nello spettacolo Mysterious Official in China di Shuji Terayama[4]), oltre che come costumista.[2] Ha inoltre ampliato il suo campo di attività alla danza contemporanea.[4]

Negli anni 2000 ha collaborato ad opere sperimentali - che combinavano moda, film, teatro, recitazione, performance art, musica e danza,[8] con una nuova generazione di artisti, come i registi Yasunori Ikunishi, Yasunori Kakegawa e i musicisto Fuyuki Yamakawa, Naohiro Ugawa.[9]

Cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Alla fine degli anni 70 e poi negli anni 80,[10] i "manichini Sayoko", ispirati a Yamaguchi e prodotti da Rootstein nel 1977, hanno abbellito le vetrine dei negozi di abbigliamento di tutto il mondo[11][12]

Nel 2015, è stata allestita al Museum of Contemporary Art di Tokyo la mostra "Sayoko Yamaguchi: Wearer of the Future" ha ripercorso la vita di Sayoko, pioniera dell'intersezione tra moda e arte[13] La mostra ha attirato 55.000 visitatori, con 3.000 persone solo nell'ultimo giorno.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Attrice[modifica | modifica wikitesto]

  • Matouqin Nocturne (2007)
  • Soundtrack (2002)
  • Pistol Opera (2001)
  • Rikyû (1989)
  • Fruits of Passion (1981)
  • Lost Love (1978)

Costumista e makeup[modifica | modifica wikitesto]

  • Three Sisters (2002, film tv)

Nel ruolo di se stessa[modifica | modifica wikitesto]

  • Kôri no hanabi Sayoko Yamaguchi (2015)
  • Fashion (1980, serie tv)
  • Carol (1974)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Renowned model Yamaguchi dies, in The Japan Times, 21 agosto 2007. URL consultato il 30 luglio 2020.
  2. ^ a b c d (EN) Japanese supermodel dies, aged 57, su RTE, 20 agosto 2007. URL consultato il 30 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  3. ^ (EN) Laura Jordan, The Japanese Designer Who Influenced Louis Vuitton Cruise, su Another Mag, 16 maggio 2017. URL consultato il 3 ottobre 2022.
  4. ^ a b c d (JA) モデルの先駆け、俳優の山口小夜子さん死去, su Asahi, 20 agosto 2007. URL consultato il 3 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2017).
  5. ^ a b (EN) Sophie Bew, Rootstein Mannequin series: Sayoko Yamaguchi, su Another Mag, 29 giugno 2017. URL consultato il 3 ottobre 2022.
  6. ^ (EN) Rootstein Mannequin series: Sayoko Yamaguchi, su Mannequin Madness, 19 maggio 2021. URL consultato il 3 ottobre 2022.
  7. ^ Claudio Fabretti, Ondarock / pietre miliari / 1977 / Steely Dan - Aja, su Ondarock. URL consultato il 3 ottobre 2022.
  8. ^ (EN) Sayoko Yamaguchi. The Wearist, Clothed in the Future, su Mot-art. URL consultato il 3 ottobre 2022.
  9. ^ (EN) Sayoko Yamaguchi. The Wearist, Clothed in the Future, su Art Rabbit. URL consultato il 3 ottobre 2022.
  10. ^ (EN) Daisuke Kikuchi, 'Sayoko Yamaguchi: The Wearist, Clothed in the Future', in The Japan Times, 7 aprile 2015. URL consultato il 3 ottobre 2022.
  11. ^ (EN) Sayoko Yamaguchi, su Rootstein. URL consultato il 3 ottobre 2022.
  12. ^ 山口小夜子, su NHK. URL consultato il 3 ottobre 2022.
  13. ^ (EN) Chanyn Kirtman, Sayoko Yamaguchi Exhibit at Museum of Contemporary Art Tokyo, su Savvy Tokyo, 29 maggio 2015. URL consultato il 3 ottobre 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN32209780 · ISNI (EN0000 0000 5958 4179 · Europeana agent/base/100911 · LCCN (ENno2015070998 · GND (DE138172374 · BNE (ESXX5191243 (data) · BNF (FRcb14240486j (data) · NDL (ENJA00134488 · WorldCat Identities (ENlccn-no2015070998