Sawsan Chebli

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Sawsan Mohammed Chebli
Chebli nel 2019

Segretario di Stato per gli Affari Interni e Internazionali
Durata mandato6 dicembre 2016 –
21 dicembre 2021
PredecessoreHella Dunger-Löper
SuccessoreAna-Maria Trăsnea

Rappresentante di Berlino presso la Federazione
Durata mandato6 dicembre 2016 –
21 dicembre 2021
PredecessoreHella Dunger-Löper
SuccessoreAna-Maria Trăsnea

Dati generali
Partito politicoPartito Socialdemocratico di Germania (SPD)
UniversitàLibera Università di Berlino

Sawsan Mohammed Chebli (in arabo سوسن محمد شبلي?; Berlino Ovest, 26 luglio 1978) è una politica tedesca, ex funzionaria del Partito Socialdemocratico di Germania (SPD). Da dicembre 2016 a dicembre 2021 è stata rappresentante dello Stato di Berlino a livello federale e segretaria di Stato per l'impegno civico e gli affari internazionali presso la Cancelleria del Senato di Berlino.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

In seguito alla guerra in Palestina, i genitori di Chebli vivevano in Libano come rifugiati palestinesi dal 1948 e arrivarono nella Repubblica federale in Germania nel 1970 come richiedenti asilo. Dopo il rifiuto della domanda, hanno vissuto ugualmente a Berlino Ovest, dove Chebli è nata nel 1978 come dodicesima di tredici figli.[1][2][3] È stata apolide fino all'età di 15 anni e suo padre è stato espulso dalla Germania tre volte e ogni volta è tornato illegalmente.[3][4] Nel 1993 la famiglia ricevette la cittadinanza tedesca.[1][2][3]

Chebli è cresciuta nel quartiere Moabit di Berlino Ovest.[5] ha iniziato a imparare il tedesco solo quando è andata a scuola.[1][2] Dopo aver completato la maturità al Lessing-Gymnasium di Wedding, Berlino nel 1999, ha studiato scienze politiche presso l'Otto Suhr Institute (OSI) della Libera Università di Berlino. Si è richiamata alle sue origini familiari e al conflitto in Medio Oriente come motivazione per studiare politica ed entrare in politica.[6][7][8]

Un modello è stato per lei il fratello maggiore, morto nel 2018, che lavorava come imam in Svezia e consigliava le autorità locali su questioni di integrazione.[2][9]

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Chebli è entrata a far parte del Partito socialdemocratico nel 2001. Durante il periodo universitario, ha lavorato come assistente di ricerca studentesca di Gert Weisskirchen presso l'Office for Near Eastern Politics della Freie Universität Berlin. Dal 2004 è stata capo dello staff di Johannes Jung.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (DE) Klaus Remme, „Ich hoffe, dass ich ein gutes Vorbild bin“, su deutschlandfunk.de, 6 febbraio 2014. URL consultato il 28 luglio 2015.
  2. ^ a b c d (DE) Fatina Keilani, „Islam macht mir das Leben leicht“, in Der Tagesspiegel, 22 febbraio 2011. URL consultato il 28 luglio 2015.
  3. ^ a b c (DE) Mariam Lau, Sawsan Chebli: „Ich, eine Islamistin? Schauen Sie mich doch an!“, in Die Zeit, 26 gennaio 2017.
  4. ^ (DE) Deike Diening, Staatssekretärin auf Gedenkfahrt: Was Sawsan Chebli in Auschwitz suchte – und was sie fand, in Der Tagesspiegel, 16 giugno 2019. URL consultato il 6 marzo 2020.
  5. ^ (DE) Profile of Sawsan Chebli at the Süddeutsche Zeitung, su sueddeutsche.de, 13 dicembre 2017. URL consultato il 22 maggio 2019.
  6. ^ (DE) Laura Hofmann, Sawsan Chebli über ehrenamtliches Engagement: „Berlin ist Modell für eine starke Zivilgesellschaft“, in Der Tagesspiegel, 23 agosto 2019. URL consultato il 28 agosto 2020.
  7. ^ (DE) Alke Wierth, Sawsan Chebli im Interview: „Für mich ist das Wesen des Islams friedlich“, in Die Tageszeitung, 1º giugno 2010. URL consultato il 28 agosto 2020.
  8. ^ (DE) Herlinde Koelbl, Sawsan Chebli: „Für mich war der deutsche Pass das Tor zur Freiheit“, in Die Zeit, 2 febbraio 2018. URL consultato il 28 agosto 2020.
  9. ^ (DE) Sabine Rennefanz, „Ich brauche keinen Gebetsraum“, in Berliner Zeitung, 15 giugno 2010. URL consultato il 23 settembre 2018.

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Controllo di autoritàVIAF (EN305261602 · ISNI (EN0000 0004 1864 3557 · GND (DE1042383723 · WorldCat Identities (ENviaf-305261602