Sarah Marquis

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Sarah Marquis

Sarah Marquis (Delémont, 20 giugno 1972) è un'avventuriera, esploratrice e scrittrice svizzera[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Trascorre la sua giovinezza a Montsevelier, un villaggio nel Canton Giura nel nord della Svizzera[2]. Suo padre lavorava come orologiaio per Swatch, sua madre casalinga e ha due fratelli[3]. Dall'età di otto anni si diverte a dormire con il suo cane sotto le stelle e così si appassiona per le avventure e la vita selvaggia. Ha cominciato l'esplorazione in giovane età: a sedici anni lavora per una società ferroviaria europea, in modo da poter viaggiare gratuitamente[2]; a diciassette va in Turchia, dove a cavallo percorre tutta la regione dell'Anatolia Centrale[4]; a vent'anni un viaggio l'ha portata in Nuova Zelanda dove per la prima volta è entrata veramente in contatto con la natura selvaggia, trascorrendo un mese nel Parco nazionale di Kahurangi senza portare alcuna scorta di cibo; peripezie successive hanno incluso l'attraversamento in canoa del parco provinciale dell'Algonquin in Canada, il campeggio in Patagonia e l'escursione sul Pacific Crest Trail degli Stati Uniti[2].

Dopo queste esperienze a cavallo e in canoa, sceglie la marcia a piedi su lunghe distanze[5]. Marquis procede nel modo seguente: cammina per decine di chilometri con un sacco o un carrello a mano[6] contenenti il suo equipaggiamento e la sera pianta una tenda per trascorrere la notte. I rifornimenti sono organizzati dal suo fratello o da un responsabile della spedizione. Per i finanziamenti fa capo a degli sponsor. Presenta le sue avventure in libri e conferenze in Svizzera[7] e negli Stati Uniti[8].

Avventure[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2000 effettua la sua prima traversata solitaria dal Nord al Sud degli Stati Uniti (4260 km in 4 mesi) passando per le Montagne Rocciose e il Deserto del Mojave.

La traversata dei deserti australiani nel 2002-2003 (14000 km in 17 mesi) è raccontata nel suo primo libro «L'aventurière des sables». Il famoso outback australiano è un percorso classico per gli esploratori e gli avventurieri.

Nel 2006 segue la Cordigliera delle Ande, dal Cile al Machu Picchu: 7000 km in 8 mesi. Questo percorso è raccontato nel libro «La voie des Andes».

Una delle sue ultime avventure è stata la marcia a piedi dalla Siberia all'Australia passando per il deserto di Gobi, la Cina, il Laos e la Thailandia. In questa avventura, chiamata ExplorAsia, deve affrontare delle temperature da -20 gradi Celsius a +40, le tempeste di sabbia, le visite ostili dei cavalieri mongoli, le notti passate sotto i tombini, i trafficanti di droga e la febbre dengue[2]. Questa avventura di 20000 km in 1000 giorni è raccontata nel suo libro «Sauvage par nature»[9].

Nel 2015, Sarah Marquis trascorre tre mesi nella regione di Kimberly (Australia Occidentale). Percorre 800 kilometri e sopravvive nel bush australiano raccogliendo frutti selvatici e catturando pesci[10]. Le sue avventure sono descritte nel libro «Instincts» o, per avere un'idea di come si affronta una simile esperienza e dell'attrezzatura necessaria, leggete “Sarah Marquis in modalità sopravvivenza”[11], ma sicuramente sono meglio i suoi libri[12].

Nel 2014 la rivista National Geographic ha nominato Sarah Marquis una degli “Avventurieri dell'anno”[4]. La rivista L'Hebdo dice che Sarah Marquis è una nuova Ella Maillart[13] e, d'altra parte, è la stessa esploratrice svizzera che afferma d'essere stata ispirata dai racconti di Ella Maillart e Theodore Monod, ma anche dalle avventure del celebre fumetto Tintin[14].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Emma Chatelain, Marquis, Sarah (1972-), su diju.ch, Dictionnaire du Jura, 8 novembre 2011. URL consultato il 6 marzo 2019 (archiviato il 4 agosto 2014).
  2. ^ a b c d (EN) Elizabeth Weil, The Woman Who Walked 10000 Miles (No Exaggeration) in Three Years, in The New York Times, 25 settembre 2013. URL consultato il 25 settembre 2014 (archiviato il 25 settembre 2014).
  3. ^ (FR) Julia Dion, Une journée avec Sarah Marquis, in Elle, 25 novembre 2011. URL consultato il 25 settembre 2014 (archiviato il 9 novembre 2014).
  4. ^ a b (EN) Fitz Cahall, Explorer Sarah Marquis: A solo extreme walker travels from Siberia to Australia over three years, in National Geographic - Adventurers of the Year 2014, 2013. URL consultato il 25 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2013).
  5. ^ Sarah Marquis (PDF), su bancastato.ch. URL consultato il 16 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  6. ^ Elisa Elia, Sarah Marquis: l'avventuriera dell'anno, su femaleworld.it, Female World - Il blog delle donne, 28 settembre 2014. URL consultato il 2 marzo 2019 (archiviato il 19 aprile 2015).
  7. ^ (FR) Sarah Marquis, “Sarah Marquis' adventures” (Lift09 FR), su dailymotion.com, Lift Conference. (video)
  8. ^ (EN) TED2011 The Rediscovery of Wonder - Program Speakers A-Z, su conferences.ted.com. URL consultato il 2 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2011).
  9. ^ (FR) Bernard Thomasson, Sarah Marquis, “le petit pont entre la nature et les humains”, in France Info, 16 maggio 2014. URL consultato il 25 settembre 2014 (archiviato il 6 marzo 2019).
  10. ^ (EN) Rachel Eddie, The woman who crossed a wilderness: Incredible story of explorer who is the first to walk across Australia's deadly Kimberley, fighting off crocodiles and surviving on bugs, in Daily Mail Australia, 15 ottobre 2015. URL consultato il 28 giugno 2017 (archiviato il 15 ottobre 2015).
  11. ^ (FR) Jennifer Segui, Sarah Marquis en mode survie, in Femina, supplemento de Le Matin, 26 aprile 2015. URL consultato il 6 marzo 2019 (archiviato il 24 marzo 2017).
  12. ^ (FR) Adélita Genoud, 8 bonnes raisons de lire les aventures de Sarah Marquis, in Femina, supplemento de Le Matin, 5 ottobre 2016. URL consultato il 6 marzo 2019 (archiviato il 6 ottobre 2016).
  13. ^ (FR) Isabelle Falconnier, Sarah Marquis, «Sauvage par nature» L'aventurière suisse publie le livre de son dernier périple. Exaltant, in L'Hebdo, 24 aprile 2014. URL consultato il 25 settembre 2014.
  14. ^ (FR) Anne-Catherine Renaud, Sarah Marquis: ces voyageurs qui l'ont inspirée, in Femina, supplemento de Le Matin, 13 novembre 2016. URL consultato il 6 marzo 2019 (archiviato il 20 febbraio 2017).

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN310540153 · ISNI (EN0000 0004 3660 3284 · SBN LO1V434458 · LCCN (ENn2015065994 · GND (DE1073212505 · BNF (FRcb16903497k (data) · J9U (ENHE987007416978905171 · WorldCat Identities (ENlccn-n2015065994