Sapone della verginità

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Il sapone della verginità (detto anche, in inglese, virgin soap, o virginity soap) è un sapone, detergente intimo, che avrebbe la funzione di riportare la vagina ad una simile a quella della verginità, diffuso nei paesi mediorientali o a tradizione islamica[1][2] (come ad esempio il Marocco)[3]. Il sapone viene anche venduto in alcuni negozi europei.[4]

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

La sua efficacia non è comprovata, e chi lo vende sostiene che dovrebbe funzionare rafforzando il tono muscolare della vagina,[5] o addirittura ricostituendo l'integrità dell'imene.[1] Il prezzo è relativamente basso e in alcune metropoli africane come Il Cairo e Nairobi è parecchio diffuso. Spesso si tratta di un prodotto importato da Dubai o dalla Cina. Oltre che alla sua efficacia esperti locali di ginecologia ne mettono in dubbio la sicurezza, in quanto il suo uso danneggerebbe la mucosa vaginale, renderebbe i rapporti sessuali dolorosi e esporrebbe anche le utilizzatrici al rischio di cancro.[4][6]. La francese Laura-Maï Gaveriaux, una ricercatrice di filosofia presso l'Università della Sorbona e reporter freelance,[7] ha inoltre sostenuto che l'uso di tale sapone è un segno della dominazione maschile in materia di sessualità. [8]

Nella letteratura e nei media[modifica | modifica wikitesto]

La comica torinese Luciana Littizzetto ha dedicato al Viginity soap un capitolo del suo libro I dolori del giovane Walter, edito da Mondadori nel 2011.[9] Un campione del sapone è esposto nel Vagina Museum aperto a Londra nel novembre 2019.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Virginity Soap, il detergente che promette di ridare la verginità, su DiLei, 1º febbraio 2016. URL consultato il 24 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2021).
  2. ^ Giulia Cuter, Giulia Perona, Le ragazze stanno bene, Harper Collins Italia, 2020. URL consultato il 2 maggio 2020.
  3. ^ (EN) Carolyn A. Thériault, Soap sell, in Stealing Fatima's Hand, Vox Humana Books, 2010, pp. 153. URL consultato il 2 maggio 2020.
  4. ^ a b (FR) Clarisse Juompan-Yakam, Santé: le savon de virginité, plebiscité mais dangereux, in Jeune Afrique, 24 aprile 2015. URL consultato il 3 maggio 2020.
  5. ^ Andrew Vallely et al., Intravaginal practices and microbicide acceptability in Papua New Guinea: implications for HIV prevention in a moderate-prevalence setting, BMC Research Notes 2012, 5:613 DOI10.1186/1756-0500-5-613
  6. ^ Virginity soap: Yet another blow to women's sexual liberation, su firstpost.com, 21 febbraio 2013. URL consultato il 7 maggio 2020.
  7. ^ Laura-Maï Gaveriaux, su trueafrica.co. URL consultato il 3 maggio 2020.
  8. ^ (FR) Savon "de virginité": une forme de mutilation. La domination masculine fait des ravages, in L'Obs, 12-06-2015. URL consultato il 3 maggio 2020.
  9. ^ Luciana Littizzetto, Viginity soap, in I dolori del giovane Walter, Mondadori, 2011. URL consultato il 2 maggio 2020.
  10. ^ (EN) Suyin Haynes, 'We Want to Tackle That Stigma.' Inside the World's First Museum Dedicated to the Vagina, in TIME, 15 novembre 2019. URL consultato il 26 maggio 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]