Salvatore Greco dei Chiaramonte

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Il busto in marmo di Salvatore Greco dei Chiaramonte al Pincio, realizzato da Pietro Piraino

Salvatore Greco dei Chiaramonte, marchese di Valdina (Mineo, 2 maggio 1835Roma, 10 febbraio 1910), è stato uno schermidore, patriota, volontario garibaldino e maestro d'armi italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Mineo, in provincia di Catania, il 2 maggio 1835, dall'usciere percettoriale Girolamo e da Ignazia Mandrà, di cui era ultimo di sei figli.[1][2] La sua famiglia era imparentata con la nobile stirpe dei Chiaramonte, e lo stesso Greco aveva il titolo nobiliare di marchese di Valdina.[2]

Laureato in chimica all'Università di Catania nel 1862[2], nel periodo degli studi maturò idee rivoluzionarie e subì persecuzioni da parte delle autorità borboniche.[2] Aderì alla causa risorgimentale nel 1856, e fu tra i capi dell'insurrezione anti-borbonica a Catania del 1860, dove cacciò le truppe del generale Clary[2]; divenuto camicia rossa dopo lo sbarco in Sicilia dei Mille guidati da Giuseppe Garibaldi, si unì a costoro e partecipò alle battaglie di Messina, poi in Calabria e nel Lazio.[2] Il suo motto era Italia una e Vittorio Emanuele, e il Greco seguì Garibaldi anche in altre battaglie, quali quella dell'Aspromonte del 1862, di Bezzecca del 1866, di Mentana del 1867, alla guerra franco-prussiana del 1870-71, alla guerra turco-slava in Montenegro nel 1876, in cui con il grado di colonnello guidò un corpo di spedizione formato da volontari siciliani in sostegno dei patrioti locali contro l'occupante ottomano.[2]

Nella vita civile, Greco praticava la scherma, e nel periodo delle insurrezioni insegnava ai volontari a duellare con ogni tipo di arma, dalla sciabola alle armi da fuoco. Dopo la spedizione in Montenegro, Greco si stabilì a Roma, dove nel 1878 rilevò la "Sala d'Armi" del maestro Gaetano Emanuele, marchese di Villabianca, in via del Seminario. Alla sua morte, avvenuta in Roma il 10 febbraio 1910, l'accademia di scherma venne gestita dai figli Agesilao (1866-1963) e Aurelio Greco (1879-1954), anch'essi schermidori. L'Accademia prese in seguito il nome di Accademia d'Armi Musumeci Greco 1878.

Menzioni[modifica | modifica wikitesto]

«Il prode garibaldino Salvatore Greco dei Chiaramonte diede numerose prove del suo valore e del suon patriottismo in questa città dedicando al riscatto della Sicilia il suo forte braccio e il suo nobile cuore»

«… la pubblicazione in memoria di Salvatore Greco dei Chiaramonte, mentre s'inspira al profondo sentimento famigliare, è in pari tempo un alto e fervido tributo di riconoscenza e di omaggio verso la nobile figura del suo genitore, in quella fervida opera di abnegazione e di fede che così meritatamente gli ha assegnato un alto posto tra gli Eroi del nostro Risorgimento»

«… la nostra Società Storia Patria si inchina d'innanzi a Colui che si mostrò pronto a tutti i cimenti per la conquista dell'ideale di libertà e di giustizia che fu uno degli antisignani invitati da Dio nelle ore più solenni dei destini d'Italia»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Come si evince dai registri delle nascite del Comune di Mineo, Salvatore Greco nacque alle ore 2 a Mineo nell'abitazione di famiglia in Strada d'Itria (l'attuale via Trinacria) nel quartiere di San Pietro. Sia il padre che la madre avevano 37 anni. Il bambino fu battezzato nella Chiesa di San Pietro il 5 maggio 1835.
  2. ^ a b c d e f g L. Venticinque, Da Mineo con Garibaldi per l’Italia unita: vita di Salvatore Greco, in Società di Studi Menenini, 26 gennaio 2011. URL consultato il 22-04-2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • M. Greco, Episodi della rivoluzione siciliana del 1860. Vita eroica di Salvatore Greco de' Chiaramonte, Roma, Ferri, 1924, SBN IT\ICCU\RMR\0003050.
  • G. Pipitone Federico, Una vita eroica, Salvatore Greco, Roma, Tipografia Mariotti, 1928, ISBN non esistente.
  • G. Musumeci Greco, In guardia! Storie di duelli dal primo all'ultimo sangue nelle multinazionali dell'automobile, Roma, Sovera Edizioni, 2009, pp. 21-22, ISBN 88-8124-803-4.

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