Saeid Mollaei

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Saeid Mollaei
Nazionalità Bandiera dell'Iran Iran
Bandiera della Mongolia Mongolia
Altezza 175 cm
Peso 81 kg
Judo
Categoria pesi medio-leggeri (-81 kg)
Palmarès
Bandiera dell'Iran Iran
Competizione Ori Argenti Bronzi
Mondiali 1 0 1
Giochi asiatici 0 1 0
Campionati asiatici 0 1 3
Giochi della solidarietà islamica 1 0 0

Per maggiori dettagli vedi qui

Palmarès
Bandiera della Mongolia Mongolia
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi olimpici 0 1 0

Per maggiori dettagli vedi qui

Statistiche aggiornate al 27 luglio 2021

Saeid Mollaei (in persiano سعید ملایی‎; Teheran, 5 gennaio 1992) è un judoka iraniano naturalizzato mongolo nel 2019, con status di rifugiato politico concesso dalla Germania lo stesso anno. È stato campione del mondo nella categoria -81 chilogrammi a Baku 2018.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Saeid Mollaei e Chasan Chalmurzaev ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016

Si è messo in evidenza a livello internazionale ai campionati asiatici di Al Kuwait 2015, dove ha ottenuto la medaglia di bronzo nella categoria -81 chilogrammi.

Ha rappresentato l'Iran ai Giochi olimpici estivi di Rio de Janeiro 2016, nella categoria dei pesi medio-leggeri (-81 kg), dove è stato eliminato al secondo turno da Chasan Chalmurzaev, vincitore del torneo.

Durante i campionati mondiali di Tokyo 2019 ha rivelato di essere stato minacciato della propria federazione nel caso non si fosse rifiutato di incontrare i judoka di nazionalità israeliana.[1] Ha precisato che il vice ministro dello Sport iraniano, Davar Zani, gli ha intimato di ritirarsi dal torneo per evitare un possibile incontro con Sagi Muki nei turni di finale.[2] A seguito delle minacce subite, ha perso volontariamente la semifinale con Matthias Casse.[3]

Al termine della competizione, nell'agosto 2019, è fuggito in Europa, grazie all'aiuto del presidente della Federazione internazionale di Judo (IJF), Marius Vizer ed ha presentato istanza richiedendo l'asilo politico.[4][5]

In seguito alle sue denunce, il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha aperto un'inchiesta. La Commissione di disciplina della Federazione internazionale di judo ha invece sospeso la Federazione iraniana per la violazione della Carta olimpica e delle regole federali.[6][7]

Dal novembre 2019 ha acquisito lo status di rifugiato in Germania[8] e ad Osaka ha esordito sotto la bandiera IJF Refugee Team.[9][10] Nel dicembre 2019 ha ricevuto la cittadinanza da parte della Mongolia e ha iniziato a competere per la nazione dell'Asia orientale.[11][12]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Per l'Iran[modifica | modifica wikitesto]

Budapest 2017: bronzo nella categoria -81 kg;
Baku 2018: oro nella categoria -81 kg;
Giacarta 2018: argento nella categoria -81 kg;
Al Kuwait 2015: bronzo nella categoria -81 kg;
Tashkent 2016: bronzo nella categoria -81 kg;
Hong Kong 2017: argento nella categoria -81 kg; bronzo nella gara a squadre;
Baku 2017: oro nella categoria -81 kg;

Per la Mongolia[modifica | modifica wikitesto]

Tokyo 2020: argento nella categoria 81 kg.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Judo, l'Iran bandito da tutte le competizioni dopo il caso Mollaei, su Repubblica.it, 18 settembre 2019. URL consultato il 19 settembre 2019.
  2. ^ (EN) Saeid Mollaei: Iranian judoka fears for safety after refusing to quit World Championships, in BBC, 2 settembre 2019. URL consultato il 19 settembre 2019.
  3. ^ (EN) Nicolas Messner, Pedro Lasuen, The true story of a fight for life, su ijf.org, 1º settembre 2019. URL consultato il 19 settembre 2019.
  4. ^ Iran, judoka disobbedisce all'ordine di ritirarsi: "Ora ho paura di tornare a casa. Minacce alla mia famiglia", su Repubblica.it, 2 settembre 2019. URL consultato il 19 settembre 2019.
  5. ^ Saeid Mollaei, il judoka disobbedisce a Teheran: "Ora ho paura di tornare in Iran", su Il Fatto Quotidiano, 2 settembre 2019. URL consultato il 19 settembre 2019.
  6. ^ (EN) Iran banned after ordering Saeid Mollaei to withdraw from World Judo Championships, in BBC, 18 settembre 2019. URL consultato il 19 settembre 2019.
  7. ^ Enzo De Denaro, L’Iran sospesa dalla federazione mondiale: fece perdere Mollaei per evitare Israele, su La Gazzetta dello Sport.it, 18 settembre 2019. URL consultato il 19 settembre 2019.
  8. ^ Germany grants refugee status Saeid Mollaei, su judoinside.com. URL consultato il 7 dicembre 2019.
  9. ^ Fu costretto a perdere ai Mondiali: ora l’iraniano Mollaei torna da rifugiato, su La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita. URL consultato il 7 dicembre 2019.
  10. ^ Saeid Mollaei awarded for courage, su judoinside.com. URL consultato il 7 dicembre 2019.
  11. ^ (EN) Saeid Mollaei to Compete under the Mongolian Flag, su ijf.org. URL consultato il 7 dicembre 2019.
  12. ^ Saeid Mollaei gets Mongolian passport, su judoinside.com. URL consultato il 7 dicembre 2019.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]