Rossella Casini

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Rossella Casini nel 1978 in una fototessera universitaria.[2]

Rossella Casini (Firenze, 29 maggio 1956Palmi, 22 febbraio 1981) è stata una vittima della 'Ndrangheta, scomparsa in Calabria durante la sanguinosa faida tra la 'ndrina Gallico e le 'ndrine Parrello-Condello, nota anche come la "faida di Palmi"[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fiorentina, figlia unica di Loredano, ex dipendente della Fiat in pensione, e Clara, casalinga, viveva a Borgo la Croce con i genitori, strada che collega piazza Sant'Ambrogio a piazza Beccaria, all'estremità orientale del centro storico fiorentino[3][4]. Capelli biondi, occhi azzurri[5], estranea alla cultura mafiosa[6], Rossella aveva 21 anni e studiava alla Facoltà di Magistero[7], corso di laurea in Pedagogia, dell'Università di Firenze quando nel novembre del 1977 conobbe Francesco Frisina. Francesco era uno studente fuorisede calabrese alla facoltà di economia all'università di Siena, e da poco si era trasferito, con altri studenti meridionali, nella stessa palazzina ottocentesca dove viveva la famiglia Casini, in Borgo la Croce a Firenze. Rossella iniziò una relazione con Francesco, ignara che lo studente calabrese avesse legami con la 'Ndrangheta e che la sua famiglia fosse affiliata alla 'ndrina Gallico di Palmi.[3][8][9]

La relazione tra Rossella e Francesco proseguì nella più apparente normalità quando nell'estate del 1979 andarono insieme in vacanza nella città natale di lui, Palmi. Durante la permanenza calabrese il 4 luglio 1979 Domenico Frisina, imprenditore agricolo e padre di Francesco, fu assassinato in contrada Pirara di Palmi da due killer della 'Ndrangheta appartenenti a un clan rivale[10]. Da quel momento tutto cambiò per Rossella: l'episodio di sangue era legato alla faida in corso tra la 'ndrina Gallico, di cui i Frisina erano parte, e le 'ndrine Parrello-Condello, e Rossella aveva iniziato a rendersi conto di essere finita in mezzo a una guerra di mafia. Ma la studentessa fiorentina, sempre più innamorata di Francesco, rimase a Palmi anche nei mesi successivi per offrire sostegno morale al fidanzato.

Alcuni mesi più tardi, il 9 dicembre 1979, anche Francesco fu ferito alla testa, riportando lesioni cerebrali durante una spedizione punitiva contro Francesco Condello, membro della 'ndrina rivale. Francesco fu subito ricoverato, per la gravità delle lesioni, al reparto neurochirurgico degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. Rossella, che era in viaggio verso Firenze quel giorno, tornò precipitosamente a Palmi e riuscì a far trasferire il fidanzato al reparto neurochirurgico dell'ospedale Careggi di Firenze.[11]

Durante la permanenza all'ospedale fiorentino, Rossella, con l'aiuto di un giovane brigadiere di Polizia, riuscì a convincere Francesco a collaborare con la giustizia e raccontare dettagli sulla faida in corso a Palmi allo stesso poliziotto e a un sostituto procuratore di Firenze[11]. Rossella stessa il 14 febbraio 1980 rilasciò dichiarazioni su quanto aveva visto durante i suoi soggiorni a Palmi in Calabria al procuratore fiorentino Francesco Fleury, il quale trasmise gli atti alla procura di Palmi.[10]

La reazione della famiglia Frisina non si fece attendere. Intervenne Pino Mazzullo, cognato di Francesco e marito di sua sorella Concetta. Francesco venne convinto dalla famiglia ad andare a Torino, e a ritrattare tutto con i magistrati. La colpa del pentimento di Francesco ricadde così su Rossella, la quale, comunque, non abbandonò la sua volontà di tirare fuori Francesco dal mondo malavitoso. Rossella continuò a frequentare Francesco e fare avanti e indietro tra Firenze e la Calabria.

Rossella scomparve il 22 febbraio 1981 a Palmi, all'età di 24 anni. Quel giorno fece un'ultima telefonata al padre Loredano nella quale gli aveva annunciato che stava per tornare a Firenze. Il corpo di Rossella non è mai stato ritrovato.[9]

Le indagini e il processo[modifica | modifica wikitesto]

«Fate a pezzi la straniera»[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la scomparsa di Rossella, avvenuta nel 1981, sulla vicenda cala un silenzio assordante. La madre Clara muore due anni più tardi distrutta dal dolore, mentre il padre Loredano rimane da solo nella strenua ricerca della figlia. Si parlò del caso solo 13 anni più tardi, nel 1994[12], quando il quotidiano fiorentino La Nazione riportò che il pentito palermitano Vincenzo Lo Vecchio, latitante tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 a Palmi e affiliato al clan Gallico-Frisina, aveva raccontato agli inquirenti che Rossella Casini venne uccisa per aver convinto Francesco Frisina, il fidanzato, a collaborare con la giustizia. Secondo quanto riferì agli inquirenti lo stesso Lo Vecchio, Francesco dette il suo assenso all'eliminazione della fidanzata[13]. "Fate a pezzi la straniera" fu l'ordine perentorio della 'Ndrangheta[14]. Rossella, considerata una straniera, perché estranea all'ambiente calabrese e alle dinamiche culturali mafiose, venne rapita, stuprata, fatta a pezzi e i resti del corpo furono gettati a mare, nei pressi della tonnara di Palmi.[15]

Il processo di primo grado per il sequestro e l’omicidio della studentessa fiorentina iniziò il 25 marzo 1997, sedici anni dopo la sua scomparsa. Quattro le persone rinviate a giudizio per la sua atroce morte accusati dei reati di sequestro di persona e omicidio in pregiudizio: Domenico Gallico, il capo della 'ndrina, Pietro Managò, giudicato poi in un procedimento separato con giudizio abbreviato, il fidanzato Francesco Frisina e la sorella Concetta Frisina, insegnante di scuola media a Palmi e considerata la personalità più forte della famiglia Frisina dopo la morte del padre, descritta nella sentenza come intrisa di cultura mafiosa[16]. Il processo subì numerosi rinvii per questioni procedurali, si concluse nove anni dopo con una sentenza della Corte di Assise di Palmi di assoluzione degli imputati per insufficienza di prove.[4]

La memoria[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2016 alla memoria di Rossella Casini il comune di Firenze ha affisso una targa commemorativa sulla casa in cui viveva, in borgo la Croce 2.

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QUI VISSE
ROSSELLA CASINI
VITTIMA DELLA 'NDRANGHETA
SCOMPARSA DAL 22 FEBBRAIO 1981
PERCHÉ PER AMORE INFRANSE
LA REGOLA CRIMINALE DEL SILENZIO

22 FEBBRAIO 2016

Il Comune di Firenze le ha poi intitolato anche un giardino sul lungarno Colombo[17].

Scandicci le ha intitolato una scuola. Il Comune di Palmi, il 22 febbraio 2020, ha inaugurato una via in suo onore, “Via Rossella Casini”.

La storia di Rossella Casini è, inoltre, narrata nello spettacolo teatrale «Fate a pezzi la straniera».[18]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sentenza N° 3/06, 25/05/2006, Corte di Assise di Palmi
  2. ^ Fototessera del libretto universitario di Rossella Casini. Facoltà di Magistero, corso di laurea in Pedagogia, anno accademico 1978-1979. Archivi dell'Università di Firenze
  3. ^ a b Franca Selvatici, Ha un volto la ragazza che fu uccisa dalla mafia, in la Repubblica, Firenze, GEDI Gruppo Editoriale, 27 giugno 2013. URL consultato il 20 agosto 2018.
    «Rossella era nata il 29 maggio 1956. Era figlia unica e abitava con i genitori Loredano e Clara in Borgo la Croce 2.»
  4. ^ a b Salvatore La Lota, Firenze ritrova il volto di Rossella Casini: la foto nell'Archivio dell'Università, in La Nazione, Firenze, Poligrafici Editoriale, 26 giugno 2013. URL consultato il 20 agosto 2018.
    «Ma nel caso di Rossella, figlia unica, non ce ne sono. Clara e Loredano, i genitori, sono morti prima dell'emissione “dell'ingiusta sentenza definitiva” che ha assolto gli imputati e mandanti per mancanza di prove.»
  5. ^ Sandra Bonsanti, Il martirio di Rossella, in la Repubblica, GEDI Gruppo Editoriale, 24 luglio 1994. URL consultato il 20 agosto 2018.
    «Era una ragazza normale, una studentessa di magistero, bellissima, bionda con gli occhi azzurri e quando nella casa dietro Santa Croce arrivò lo studente Francesco Frisina se ne innamorò.»
  6. ^ «ragazza fiorentina estranea alla cultura mafiosa» dalla sentenza N° 3/06, 25/05/2006, Corte di Assise di Palmi.
  7. ^ Diplomata all'istituto magistrale Capponi di Firenze
  8. ^ Franca Selvatici, Il clan non perdona l'amore di Rossella, in la Repubblica, GEDI Gruppo Editoriale, 22 luglio 2014. URL consultato il 20 agosto 2018.
    «Nel '77 Francesco, che studiava economia all'università, era andato a vivere nella palazzina ottocentesca dove abitava la famiglia Casini.»
  9. ^ a b Franca Selvatici, Cosa successe a Rossella Casini che oggi avrebbe sessant'anni, in la Repubblica, Firenze, GEDI Gruppo Editoriale, 21 febbraio 2016. URL consultato il 20 agosto 2018.
    «Il corpo di Rossella non è mai stato ritrovato. Non c'è una tomba per piangerla. I suoi anziani genitori sono morti di dolore, senza avere giustizia. Nonostante l'impegno di alcuni magistrati e di qualche investigatore, lo Stato si è rivelato lontano e impotente. La storia di Rossella dimostra che la mafia riguarda tutti, non è cosa soltanto del Sud, e che già alla fine degli anni Settanta, quando Firenze e la Toscana erano considerate da tutti isole felici e immuni dalla piaga mafiosa, il contagio si stava diffondendo. Francesco Frisina studiava economia a Siena e abitava con altri studenti nella stessa palazzina in cui viveva Rossella con i genitori, in Borgo la Croce 2 a Firenze, ma - come raccontò in seguito egli stesso - ospitava compaesani della 'ndrina saliti in Toscana per compiere rapine.»
  10. ^ a b Franca Selvatici, Rossella, la studentessa fiorentina morta di mafia e tradita dal cuore, in la Repubblica, GEDI Gruppo Editoriale, 15 marzo 2013. URL consultato il 20 agosto 2018.
  11. ^ a b Franca Selvatici, Cosa successe a Rossella Casini che oggi avrebbe sessant'anni, in la Repubblica, Firenze, GEDI Gruppo Editoriale, 21 febbraio 2016. URL consultato il 20 agosto 2018.
    «Il 9 dicembre successivo Francesco rimase gravemente ferito durante una spedizione contro i rivali. Rossella lo fece trasferire alla neurochirurgia di Careggi e qui un giovane poliziotto riuscì a farsi confidare i segreti della faida. Rossella sperava così di strappare il fidanzato a un destino di sangue ma appena la famiglia scoprì che Francesco aveva parlato lo convinse a ritrattare. Rossella continuò a prodigarsi per lui. Forse ingenuamente tentò anche di trovare una via per far cessare la faida, tanto è vero che incontrò il capo dei Condello, la famiglia rivale.»
  12. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/07/22/il-clan-non-perdona-amore-di.html
  13. ^ Sentenza N° 3/06, 25/05/2006, Corte di Assise di Palmi.
  14. ^ Paolo Fallai, "Fate a pezzi la straniera", in Corriere della Sera, Milano, Rcs Rizzoli, 22 luglio 1994.
    «"Eliminate la straniera". Un ordine di mafia eseguito alla lettera: una ragazza di 22 anni uccisa, il corpo fatto a pezzi e disperso nel mare della Calabria. È la storia di Rossella Casini, fiorentina innamorata di un giovane calabrese, "straniera" coinvolta in una faida lontana e punita per avere infranto la regola del silenzio.»
  15. ^ Franca Selvatici, Rossella, la studentessa fiorentina morta di mafia e tradita dal cuore, in la Repubblica, GEDI Gruppo Editoriale, 15 marzo 2013. URL consultato il 20 agosto 2018.
    «Il 21 luglio '94 il padre, Loredano Casini, lesse sul giornale che sua figlia era stata rapita, uccisa, fatta a pezzi e gettata in mare al largo della tonnara di Palmi. Nessuno lo aveva informato che nell'ambito delle indagini della procura distrettuale di Reggio Calabria sulla faida fra le cosche Gallico-Frisina e Parrello-Condello di Palmi, un pentito palermitano, Vincenzo Lo Vecchio, aveva rivelato che Rossella era stata condannata a morte dalla famiglia Frisina e che l'ordine era stato perentorio: "Fate a pezzi la straniera".»
  16. ^ Franca Selvatici, Cosa successe a Rossella Casini che oggi avrebbe sessant'anni, in la Repubblica, Firenze, GEDI Gruppo Editoriale, 21 febbraio 2016. URL consultato il 20 agosto 2018.
    «Il suo fidanzato è divenuto, secondo le accuse, un riciclatore di beni mafiosi. La cognata Concetta, descritta dai giudici come intrisa della cultura mafiosa della dissimulazione e dell'omertà, accusata di aver ordinato la morte di Rossella e assolta con la formula del dubbio, insegna Italiano, Storia, Educazione civica e Costituzione nell'istituto comprensivo statale De Zerbi - Milone di Palmi. Suo marito Giuseppe è stato più volte processato, suo figlio Alessandro è accusato con lo zio Francesco di investimenti mafiosi a Roma.»
  17. ^ La Nazione, Violentata, uccisa e fatta a pezzi dai mafiosi. Intitolato un giardino a Rossella Casini, su La Nazione, 1595607759518. URL consultato il 24 luglio 2020.
  18. ^ Valeria Parrini, "Fate a pezzi la straniera" in scena al teatro Verdi, in Il Tirreno, GEDI Gruppo Editoriale, 19 marzo 2016. URL consultato il 20 agosto 2018.
    ««Fate a pezzi la straniera» è il titolo dello spettacolo teatrale dedicato a Rosella Casini, la studentessa fiorentina uccisa dalla ’ndrangheta, che dà il nome al presidio di Libera di San Vincenzo e Donoratico.»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Fiandaca, Women and the Mafia: Female Roles in Organized Crime Structures, Springer Science & Business Media, Berlino 2007
  • Francesca Chirico, Io parlo – Donne ribelli in terra di ’ndrangheta, Castelvecchi, Roma 2013;
  • Umberto Ursetta, Vittime e Ribelli: donne di 'ndrangheta da Lea Garofalo a Giuseppina Pesce, Pellegrini editore, Cosenza 2016.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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