Rodolfo M. Taboada

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Rodolfo M. Taboada, il cui nome completo era Rodolfo Manuel Taboada e che usava occasionalmente gli pseudonimi di Tomás Elvino Blanco e Ruy de Solana (Buenos Aires, 12 settembre 1913Buenos Aires, 11 aprile 1987), è stato uno scrittore, giornalista, umorista, compositore di tango e sceneggiatore teatrale, cinematografico e televisivo argentino. Fu uno dei collaboratori della rivista umoristica Rico Tipo e svolse attività associativa nella Sociedad General de Autores de la Argentina, ARGENTORES, della quale fu Segretario.

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Quando la compagnia di Raúl Rossi mise in scena per la prima volta nel Teatro Smart l'opera teatrale Su excelencia... el señor subsecretario che Taboada aveva scritto in collaborazione con Germán Ziclis, la cronaca del giornale La Nación del 12 aprile 1960 scrisse:

«Le opere del tipo di Su excelencia... el señor subsecretario ...non hanno sorpresa. Già il titolo ci desta sospetti che poi si confermano fatalmente, quando le situazioni si vanno succedendo. Se il cronista spera che almeno in qualche situazione possa accadere l'imprevisto - e ciò gli dà coraggio - presto verifica che è tutto in regola, come in un rito nel quale i fatti accadono inesorabilmente e finisce per convincersi che la fedeltà a questa specie drammatica è assoluta da parte degli autori. Tutto è prevedibile, perfino le cronache giornalistiche che registrano il loro passaggio.[1]»

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1957 Roboada fu uno degli sceneggiatori del programma Proscenio de estrellas[2] e fu uno degli autori di Prensa visual, uno dei pochi programmi giornalistici di quel momento.[3] L'anno seguente scrisse le sceneggiature delle 11 trasmissioni del programma M. ama a M., interpretato da Mirtha Legrand e Mariano Mores con regia e scenografia di Daniel Tinayre.[4] Nel 1960 su Canal 9 fu trasmessa Los argentinos somos así ¿o no?, con libretto di Taboada ed Emilio Villalba Welsh, da un'idea di Florencio Escardó e con la recitazione di Ángel Magaña, che ritraeva con piccole storie i miti e i cambiamenti degli archetipi portegni.[5]

Nel 1965 il programma Candilejas che aveva come protagonista Lolita Torres accompagnata, tra gli altri, da Jorge Salcedo e Jorge Barreiro, era trasmesso da Canal 11 con libretti di Taboada e ricevette il Martín Fierro di quell'anno al miglior "teleteatro in serie".[6] Nel 1966 Taboada e Magaña fecero come sceneggiatore e attore, rispettivamente, El tango es así... ¿o no? dando un giro di vite al programma che anteriormente avevano condiviso.[7] Nel 1968 Canal 9 fece una forte scommessa sul programma Escándalo en el gallinero convocando attori del livello di Paulina Singerman, Juan Carlos Thorry, Leonor Rinaldi, Marianito Bauzá, tra i veterani e Carlos Cores, Mabel Landó, Susana Brunetti tra gli emergenti, con libretti di Agustín Cuzzani, Norberto Aroldi e Taboada.[8] Quello stesso anno l'opera classica Así es la vida nella versione libera di Taboada fu trasmessa a episodi durante tre mesi da Canal 13, rappresentata da una compagnia capeggiata da Luis Sandrini, Perla Santalla, María Esther Gamas e Ángel Magaña.[9] Nel 1971 partecipò con altri librettisti al programma Marche Press nel quale recitavano davanti alle telecamere accompagnati dalle sorelle Pons, ma ebbe vita breve.[10] Nel 1976 realizzò la maggior parte degli adattamenti per la televisione di opere nazionali per essere rappresentate da compagnie che si andavano succedendo l'una all'altra nel ciclo Arriba el telón di Canal 7.[11]

Valutazione[modifica | modifica wikitesto]

Il critico Fernando Peña si espresse su Taboada:

«Grande osservatore dei tipi quotidiani, e commentatore della radio e delle riviste illustrate (è ancora un diletto trovare la sua rubrica De la fauna porteña nei vecchi Patoruzú), Taboada coltivò sempre un umorismo affettuoso, malinconico, con un tono un po' simile a quello del suo contemporaneo Wimpi, ma senza filosofie. Il suo forte fuerte erano i ritratti, non le riflessioni.[12]»

Premio[modifica | modifica wikitesto]

L'Academia de Artes y Ciencias Cinematográficas de la Argentina gli conferì il premio Cóndor Académico al miglior soggetto originale del 1952 per Rescate de sangre.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiatore

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Libri[modifica | modifica wikitesto]

  • Guitarrón del cielo
  • De la fauna porteña
  • El barco en la botella (1966)

Compositore[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

  • Según pasan los años (1968)
  • Luces de Buenos Aires (1969)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lidia Martínez Landa e Marina Sikora, Recepción, in Osvaldo Pelletieri (a cura di), Historia del teatro argentino en Buenos Aires, IV, Buenos Aires, Ed. Galerna, 2003, p. 436, ISBN 950-556-447-3.
  2. ^ Jorge Nielsen, La magia de la televisión argentina 1951-1960, Buenos Aires, Ediciones del Jilguero, 2004, p. 125, ISBN 987-9416-06-6.
  3. ^ Nielsen 2004, p. 128.
  4. ^ Nielsen 2004, p.143.
  5. ^ Nielsen 2004, p. 200.
  6. ^ Jorge Nielsen, La magia de la televisión argentina 1961-1970, Buenos Aires, Ediciones del Jilguero, 2005, p. 135, ISBN 987-9416-07-4.
  7. ^ Nielsen 2005, p. 163.
  8. ^ Nielsen 2005, p. 218.
  9. ^ Nielsen 2005, p. 219.
  10. ^ Jorge Nielsen, La magia de la televisión argentina 1971-1980, Buenos Aires, Ediciones del Jilguero, 2005, p. 17, ISBN 987-9416-10-4.
  11. ^ Nielsen 2006, p. 179.
  12. ^ Fernando Peña, René Mugica, Buenos Aires, Centro Editor de América Latina, 1993, p. 22, ISBN 950-25-3164-7.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàISNI (EN0000 0004 7849 6683 · BNE (ESXX1449245 (data)
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