Robert Jan Verbelen

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Robert Jan Verbelen
Robert Jan Verbelen nel 1965
NascitaHerent, 5 aprile 1911
MorteVienna, 28 ottobre 1990
Dati militari
Paese servitoBandiera della Germania Germania nazista
CorpoSchutzstaffel
UnitàSicherheitsdienst
27. SS-Freiwilligen-Grenadier-Division Langemarck
Anni di servizio1940-1945
GradoSturmbannführer
GuerreSeconda guerra mondiale
DecorazioniCroce al merito di guerra
Altre carichescrittore
agente per il Counter Intelligence Corps
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Robert Peter Jan Verbelen (Herent, 5 aprile 1911Vienna, 28 ottobre 1990) è stato un militare belga austrico, collaborazionista nazista e comandante della SS fiamminga e vice del leader fascista Léon Degrelle. Dopo la guerra, ha lavorato come scrittore. Sebbene condannato in contumacia per crimini di guerra nel 1947, e processato di nuovo in Austria nel 1965, ma assolto, rimase libero fino alla sua morte nel 1990.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Verbelen era figlio di un commissario di polizia belga. Un fratello di Verbelen era leader nel movimento di resistenza della Brigata Bianca. Militante nel Movimento nazionalista fiammingo negli anni '30,[1]. Robert Verbelen si unì alla fondazione dell'Unione Nazionale Fiamminga (VNV) e divenne Gauleiter di Lovanio. Ha anche lavorato come giornalista e divenne presidente della Federcalcio fiamminga.

Dopo l'occupazione tedesca fu uno dei primi a unirsi alla SS fiamminga, e divenne un membro di spicco della SD. Nel 1947 fu condannato a morte in contumacia perché responsabile dell'omicidio di 101 belgi.

Tuttavia, era già fuggito in Germania nel 1944. Da lì andò a Vienna, dove ha lavorato sotto falso nome per il servizio di intelligence americano e come informatore per la polizia di stato austriaca. Per il suo lavoro, gli fu concessa la cittadinanza austriaca nel 1959 e lì viveva sotto il suo vero nome.

Nell'aprile 1962, il Simon Wiesenthal Center trasmise informazioni su di lui al pubblico ministero. Fu arrestato immediatamente. Il Belgio ha chiesto la sua estradizione. Verbelen si riferì con successo alla sua nazionalità austriaca e così dovette rispondere nel novembre del 1965 a un tribunale austriaco. È stato difeso da Marcel Brauns. Il tribunale lo ha dichiarato colpevole di diversi capi d'accusa, ma lo ha assolto per aver agito per ordine. La Corte Suprema ha annullato l'assoluzione, ma non ha mai dovuto presentarsi di nuovo in tribunale.

Ha poi vissuto indisturbato in Austria e ha scritto regolarmente pubblicazioni di destra. Ha anche scritto romanzi gialli e polizieschi.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Croce al merito di guerra

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gerald Steinacher, Nazis auf der Flucht. Wie Kriegsverbrecher über Italien nach Übersee entkamen. Studienverlag Wien-Innsbruck-München 2008 ISBN 978-3-7065-4026-1

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