Rivo Ruggeri

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Rivo Ruggeri
NascitaPescarolo, 23 marzo 1912
MorteAdi Gartié, 14 maggio 1938
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoRegio corpo truppe coloniali d'Eritrea.
RepartoXXXI Battaglione coloniale
Anni di servizio1929-1941
GradoSottotenente di complemento
GuerreGuerra d'Etiopia
CampagneArbegnuoc
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Rivo Ruggeri (Pescarolo, 23 marzo 1912Adi Gartié, 14 maggio 1938) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso delle grandi operazioni di polizia coloniali in Africa Orientale Italiana[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Pescarolo, provincia di Cremona, il 23 marzo 1912, figlio di Cittadino e Carmelina Canova.[2] Arruolato nel Regio Esercito, nell'ottobre 1932 fu ammesso a frequentare la Scuola allievi ufficiali di complemento di Moncalieri e nel giugno 1933 fu nominato sottotenente dell'arma di fanteria, assegnato in servizio al 7º Reggimento fanteria.[1] Posto in congedo nell'agosto dell'anno successivo, nel luglio 1935 fu richiamato in servizio attivo a domanda, ottenendo di partire per l'Africa Orientale.[1] Sbarcato a Massaua, in Eritrea, il 21 luglio venne trasferito al Regio corpo truppe coloniali d'Eritrea assegnato al XXXI Battaglione coloniale.[1] Partecipò alle operazioni belliche nel corso della guerra d'Etiopia, e alle successive grandi operazioni di polizia coloniali.[1] Decorato con una medaglia di bronzo al valor militare a Debra Tabor nel 1937, cadde in combattimento a Adi Gartié il 14 maggio 1938, venendo insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Durante un combattimento contro numerose forze nemiche, si lanciava più volte all’assalto per raggiungere l’obbiettivo assegnatogli. Ferito il comandante della compagnia, assumeva il comando del reparto e, sebbene a sua volta ferito ad un braccio, riconduceva gli uomini all’assalto per recuperare il cadavere di un ufficiale poco prima colpito a morte. Circondato e ferito una seconda volta al torace, ordinava la resistenza ad oltranza e difendeva a colpi di bombe a mano la salma del caduto, finché, nuovamente colpito, immolava gloriosamente la vita sul campo. Adi Gartié (Regione Tselelò), 14 maggio 1938 .[3]»
— Regio Decreto 5 dicembre 1940.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 26 ottobre 1939.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b c Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 306.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.
  4. ^ Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia. Parte prima, 1938, p. 3282. URL consultato il 12 marzo 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Angelo Del Boca, Gli italiani in Africa Orientale - II. La conquista dell'Impero, Milano, A. Mondadori, 2009, ISBN 978-88-04-46947-6.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 306.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]