Richard Trenton Chase

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Richard Trenton Chase
SoprannomiIl vampiro di Sacramento[1][2]
NascitaSacramento, 23 maggio 1950
MorteVacaville, 26 dicembre 1980
Vittime accertate6
Periodo omicidi27 dicembre 1977 - 27 gennaio 1978
Luoghi colpitiSacramento
Metodi uccisioneColpi di fucile[3][4][5]
Altri criminiVandalismo, atti di necrofilia, vampirismo, cannibalismo e mutilazione [3][4]
ArrestoSacramento, 28 gennaio 1978
ProvvedimentiCondanna a morte[6] (si suicidò con antidepressivi)
Periodo detenzione1978 - 1980

Richard Trenton Chase (Sacramento, 23 maggio 1950Vacaville, 26 dicembre 1980) è stato un assassino seriale statunitense. Soprannominato Il vampiro di Sacramento[1][2], è stato ritenuto colpevole di sei omicidi commessi tra il dicembre 1977 e il gennaio 1978, con metodi che includevano vampirismo e squartamento[3][4]: a causa del modus operandi adottato, viene spesso identificato come il prototipo di assassino seriale disorganizzato[1][2][7].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La malattia[modifica | modifica wikitesto]

Originario di una famiglia violenta (i genitori erano convinti che la disciplina si potesse insegnare solo con la violenza[4]), sin dall'infanzia Chase iniziò a soffrire di alcuni sintomi identificati come triade di MacDonald (enuresi[4], piromania e zoosadismo, quest'ultimo sotto forma di uccisione e tortura di gatti[8]). In età adolescenziale iniziò a soffrire di una forma di impotenza (ritenuta da alcuni psicologi che lo visitarono come il focolaio di una malattia mentale)[4][8] e ad abusare di droghe e medicinali[4][8]. In seguito a ciò Chase iniziò a manifestare gravi disturbi paranoidi che furono diagnosticati come una forma di schizofrenia[8] dopo che fu ricoverato all'ospedale in preda a delle allucinazioni (dichiarò ai medici che qualcuno gli aveva rubato l'arteria polmonare[9], che le sue ossa stavano uscendo dal corpo e che lo stomaco si stava sciogliendo[4][8]).

Ormai sprofondato in uno stato ipocondriaco e convinto di essere stato avvelenato dai genitori[8], Chase si trasferì in un nuovo appartamento e iniziò ad effettuare pratiche di vampirismo su conigli, squartandoli e bevendone il sangue per salvare il proprio cuore che si stava rimpicciolendo[4][8]. Ricoverato per una seconda volta in seguito ad una grave intossicazione del sangue (si era iniettato nelle vene del sangue contaminato da acido[4][8]), gli fu diagnosticata una schizofrenia dovuta all'abuso di farmaci curabile con un farmaco sperimentale[4][8]. In seguito agli scarsi risultati della terapia, Chase tentò di fuggire dall'ospedale[4], ma fu trasferito in un'altra clinica dove gli fu diagnosticata la sindrome di Renfield per poi essere rilasciato perché non ritenuto pericoloso[4][8].

Gli omicidi[modifica | modifica wikitesto]

Stabilitosi in altro appartamento e senza più l'aiuto dei genitori (che smisero di passargli i medicinali)[8], Chase ricominciò a torturare animali[8]. Di lì a poco Chase decise di passare agli omicidi: la prima vittima fu Ambrose Griffin, un ingegnere di 51 anni ucciso il 27 dicembre 1977 con un colpo di fucile calibro 22 sparato da lunga distanza[5]. Nei giorni successivi Chase iniziò a vagabondare per le case del vicinato alla ricerca di nuove vittime: pur essendo talvolta individuato, riuscì a fuggire non prima di aver messo a soqquadro le abitazioni e sfregiato i mobili urinando o defecando nei cassetti[4][10].

Il 23 gennaio 1978 Chase si introdusse nella casa di Theresa Wallin, ventiduenne incinta di tre mesi: dopo averla uccisa con 3 colpi di fucile calibro 22, la trascinò sul letto iniziando a compiere atti di squartamento, vampirismo e necrofilia[3]. Quattro giorni dopo, Chase uccise quattro persone (tra cui un neonato, il cui corpo sarà ritrovato solo il 24 marzo nei pressi di una chiesa[6]) con lo stesso metodo adottato per la vittima precedente[3][4].

L'arresto e la condanna a morte[modifica | modifica wikitesto]

Immediatamente identificato grazie alle dichiarazioni di una sua ex compagna di classe incontrata il giorno del primo omicidio e al recupero della cartella clinica[11], Chase fu arrestato il giorno successivo al triplice omicidio[11]. Dopo alcuni mesi di dibattito sulla sua sanità mentale[6], il 2 gennaio 1979[6] si aprì il processo a Chase che si concluse con una condanna a morte (emessa l'otto maggio) per l'omicidio di sei persone[6]. Il 26 dicembre 1980, dopo più di un anno dalla condanna (in cui fu ripetutamente interrogato da psichiatri dell'FBI nel tentativo di tracciarne un preciso profilo psicologico[12]), Chase si suicidò assumendo una grande quantità di farmaci antidepressivi[1][4].

Vittime[modifica | modifica wikitesto]

[3][4][5]

Nome Età Data di morte
Ambrose Griffin 51 27 dicembre 1977
Theresa Wallin 22 23 gennaio 1978
Evelyn Miroth 38 27 gennaio 1978
Jason Miroth 6 27 gennaio 1978
Dan Meredith 51 27 gennaio 1978
David Ferreira 1 27 gennaio 1978

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN73072309 · ISNI (EN0000 0000 3206 0164 · LCCN (ENn93095985 · GND (DE1285031113 · WorldCat Identities (ENlccn-n93095985
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