Renzo Zandegiacomo

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Renzo Zandegiacomo
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Sci alpino
Specialità Discesa libera, slalom gigante, slalom speciale, combinata
Squadra Fiamme Oro[1]
SC Cortina[2]
Termine carriera 1973
 

Renzo Zandegiacomo (Cortina d'Ampezzo, 21 gennaio 1944[2]) è un ex sciatore alpino italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Carriera sciistica[modifica | modifica wikitesto]

Sciatore polivalente originario di Auronzo di Cadore, Zandegiacomo fece parte della nazionale italiana dal 1964 al 1972[2] e debuttò in campo internazionale in occasione del 16º Torneo Tre Funivie, il 22 febbraio 1964 a Sestriere in discesa libera (29º)[3]. Nel 1965 si classificò 2º nella discesa libera del Trofeo Tre Comuni disputata in Val Gardena il 19 febbraio[4] e vinse il titolo italiano nello slalom gigante[5]. Un grave infortunio alla gamba lo costrinse a interrompere la carriera tra il 1966 e il 1968[6].

In Coppa del Mondo esordì il 9 febbraio 1969 a Cortina d'Ampezzo in discesa libera (33º)[7]; nella stagione 1971-1972 in Coppa Europa fu 3º sia nella classifica generale, sia in quella di slalom gigante[8] e nello stesso anno vinse nuovamente il titolo italiano nello slalom gigante[5]. In Coppa del Mondo ottenne il miglior risultato, nonché unico piazzamento a punti, l'8 dicembre 1972 a Val-d'Isère in slalom gigante (9º) e prese per l'ultima volta il via il 13 gennaio 1973 a Grindelwald in discesa libera (20º)[9]. Non prese parte a rassegne olimpiche o iridate.

Altre attività[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il ritiro parte al circuito professionistico nordamericano (Pro Tour) fino al 1974 e in seguito divenne maestro di sci a Cortina d'Ampezzo, dove fondò la “Scuola Azzurra di Cortina d’Ampezzo”[2], continuando a gareggiare nella categoria "masters" fino al 2008.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Mondiali militari[modifica | modifica wikitesto]

Coppa del Mondo[modifica | modifica wikitesto]

  • Miglior piazzamento in classifica generale: 53º nel 1973

Coppa Europa[modifica | modifica wikitesto]

  • Miglior piazzamento in classifica generale: 3º nel 1972[8]

Campionati italiani[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia di bronzo al valore atletico - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Marco Grassi, 1971: La prima Coppa di Gustavo Thoeni (PDF), in Sciatori d'epoca. Storia della Valanga azzurra, vol. 4, n. 11, 1971, p. 6. URL consultato il 18 settembre 2023.
  2. ^ a b c d e Renzo Zandegiacomo, su azzurricortina.it. URL consultato il 18 settembre 2023.
  3. ^ (EN) 22-23.02.64. Sestriere (PDF), su alpineskiworld.net. URL consultato il 18 settembre 2023.
  4. ^ (EN) 19.02.65. Val Gardena (PDF), su alpineskiworld.net. URL consultato il 18 settembre 2023.
  5. ^ a b c L’albo d’oro dei Campionati Italiani Assoluti di discesa maschile, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 27 marzo 2021. URL consultato il 18 settembre 2023.
    L’albo d’oro del gigante maschile nei Campionati Italiani Assoluti, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 25 marzo 2023. URL consultato il 18 settembre 2023.
    L’albo d’oro dei Campionati Italiani Assoluti di slalom maschile, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 23 marzo 2021. URL consultato il 18 settembre 2023.
    L’albo d’oro dei Campionati Italiani Assoluti di combinata maschile, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 28 marzo 2021. URL consultato il 18 settembre 2023.
  6. ^ Giuseppe Sabelli Fioretti, 1972: Una stagione trionfale - Campionati italiani di slalom speciale (PDF), in Marco Grassi (a cura di), Sciatori d'epoca. Storia della Valanga azzurra, vol. 5, n. 79. URL consultato il 19 settembre 2023.
  7. ^ (EN) 07-08.02.69. Cortina d’Ampezzo (PDF), su alpineskiworld.net. URL consultato il 18 settembre 2023.
  8. ^ a b (DE) Risultati della Coppa Europa 1972 su ÖSV-Siegertafel, su oesv.at. URL consultato il 18 settembre 2023 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  9. ^ (EN) 13.01.1973. Grindelwald (PDF), su alpineskiworld.net. URL consultato il 18 settembre 2023.
  10. ^ Renzo Zandegiacomo, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano. URL consultato il 18 settembre 2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]