Renzo Pecchenino

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Renzo Antonio Giovanni Pecchenino Raggi[1], noto anche con lo pseudonimo di Lukas (Ottone, 29 maggio 1934Viña del Mar, 7 febbraio 1988), è stato un disegnatore e caricaturista cileno di origine italiana, la cui opera è volta in particolare alla creazione di vignette di caricature, abitudini e politica, oltre che alla storia di Valparaíso nei secoli XIX e XX.[2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Pecchenino si stabilisce con la famiglia a Valparaíso all'età di un anno.[3] Studia architettura nell'Università Cattolica della città, carriera che lascia dopo la morte del padre per dedicarsi al disegno e specialmente alle caricature.[4]

Nel 1958 inizia a lavorare come caricaturista nel giornale La Unión de Valparaíso, dove comincia anche ad utilizzare lo pseudonimo di LUKAS.[2][4]

Nell'aprile 1964 sposa María Teresa Lobos Koyck, con la quale ha cinque figli: Giulio, Antonella, Daniella, Renzo e Franco.[4]

Nel 1966 comincia a disegnare per El Mercurio de Valparaíso, per passare poi a El Mercurio e La Segunda di Santiago. Ha realizzato lavori per pubblicazioni nazionali e straniere, per le Poste del Cile, e in campo pubblicitario e televisivo.[3] Nel 1967 ha creato il suo personaggio più conosciuto, Don Memorario, che appare sulle pagine di El Mercurio, dove commentava gli eventi nazionali.[2]

Nel 1981 ha ricevuto il Premio Nacional de Periodismo, e il 1º aprile 1987 la nazionalità cilena per grazia.[1][3]

È deceduto l'anno seguente a causa di un cancro.

Lukas e i vigili del fuoco di Valparaíso[modifica | modifica wikitesto]

Lukas ha riflesso nei suoi fumetti tutta l'ammirazione che aveva per i volontari del corpo dei vigili del fuoco di Valparaíso. È stato amico della Prima Compagnia Bomba Americana[5] e della Sesta Compagnia Cristoforo Colombo. Il video Lukas e i vigili del fuoco di Valparaíso raccoglie alcuni dei suoi disegni che relaziona la città con i volontari e la storia di Valparaíso, nonché alcune delle fotografie che hanno dato origine alle sue vignette.[6]

Ideologia politica[modifica | modifica wikitesto]

Pecchenino ha lavorato fondamentalmente per giornali che avevano una linea editoriale di destra. Durante il periodo della dittatura militare, ha realizzato disegni che sostenevano il regime di Augusto Pinochet.[7][8]

Il 7 novembre 1974 ha pubblicato una caricatura ne El Mercurio in cui si burlava del fatto che il corpo senza vita del militante del MIR Lumi Videla fosse finito nei cortili dell'ambasciata italiana.[9]

Fondazione, museo e piazzetta[modifica | modifica wikitesto]

Casa Mirador Lukas, nel Cerro Concepción di Valparaíso

Dopo la morte di Lukas, la sua vedova, María Teresa Lobos, ha creato il 15 maggio 1989 la Fondazione Renzo Pecchenino, con lo scopo di proteggere e diffondere la sua opera.[2]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Ministerio del Interior de Chile, Concede por gracia, nacionalidad chilena a don Renzo Antonio Giovanni Pecchenino Raggi, su LeyChile.cl, 1º aprile 1987. URL consultato il 29 febbraio 2016.
  2. ^ a b c d Lukas (1934-1988), su memoriachilena.cl. URL consultato l'8 settembre 2013.
  3. ^ a b c Renzo Pecchenino, su artistasplasticoschilenos.cl. URL consultato l'8 settembre 2013.
  4. ^ a b c Historia de Lukas, su Lukas.cl. URL consultato l'8 settembre 2013 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2013).
  5. ^ Primera Compañía de Bomberos
  6. ^ Lukas y los Bomberos de Valparaíso, su youtube.com, YouTube.
  7. ^ Espinoza, Denisse, A 50 años de su edición, rescatan el primer libro de humor gráfico de Lukas, su diario.latercera.com, La Tercera, 31 luglio 2012. URL consultato il 26 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2016).
  8. ^ Landau, Inbal, María Teresa Lobos, viuda de Lukas: "llevo 24 años sin mirar para el lado", su lanacion.cl, La Nación, 13 giugno 2010. URL consultato il 31 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  9. ^ El pecado de 'El Mercurio' y 'La Segunda' en el crimen de Lumi Videla, La Trinchera de la Imagen, 26.03.2006; acceso 24.08.2015

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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