Renato Scognamiglio

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Renato Scognamiglio (Roma, 7 giugno 1922Roma, 21 agosto 2020[1]) è stato un giurista italiano, accademico dei Lincei.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Allievo di Francesco Santoro Passarelli, dopo essere stato Professore straordinario di diritto civile nell'università di Urbino e professore ordinario a Napoli divenne professore ordinario nella facoltà di giurisprudenza dell'Università "La Sapienza" di Roma, dove insegnò diritto del lavoro. Fu nominato professore emerito.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Contributo alla teoria del negozio giuridico, Napoli 1950.
  • Il diritto di accrescimento nei negozi tra vivi, Milano 1951.
  • Il diritto di accrescimento nella successioni mortis causa, Milano 1953.
  • Note sulla responsabilità del depositario (in Banca, borsa e tit. di cred.), 1952.
  • Note in tema di violenza morale (in Riv. dir. comm.), 1953.
  • Note sull'approvazione specifica delle condizioni generali vessatorie (in Foro Padano), 1954.
  • Contratti in generale (Trattato Grosso-Santoro Passarelli, vol.IV°/Fasc. II°), Milano 1961.
  • Lezioni sul negozio giuridico, Bari 1962.
  • Illecito: diritto civile (in Novissimo Digesto italiano), Torino, 1962.
  • Lezioni di diritto del lavoro. Parte generale, Bari 1963.
  • Responsabilità civile (in Novissimo Digesto Italiano), Torino 1968.
  • Responsabilità per fatto altrui (in Novissimo Digesto italiano), Torino 1968.
  • Risarcimento del danno (in Novissimo Digesto italiano), Torino 1969.
  • Diritto del lavoro. Parte generale, Bari 1969.
  • Dei contratti in generale. Artt. 1321-1352 (Commentario Scialoja e Branca), Bologna 1970.
  • Manuale di diritto del lavoro, Napoli 1990.
  • Scritti giuridici. Vol.1 Scritti di diritto civile. Vol.2 Diritto del lavoro, Padova 1996.
  • Diritto del lavoro, Bari 2005.
  • Codice di diritto del lavoro, Bologna, 2005.
  • Responsabilità civile e danno, Torino, 2010.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Necrologio Scognamiglio Renato, su necrologie.repubblica.it, 23 agosto 2020. URL consultato il 24 agosto 2020.
Controllo di autoritàVIAF (EN39454601 · ISNI (EN0000 0000 8374 1816 · SBN CFIV030892 · LCCN (ENn79021072 · GND (DE170853748 · BNF (FRcb12358000x (data) · J9U (ENHE987007322575505171 · WorldCat Identities (ENlccn-n79021072