Renato Dario Lupo

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Renato Dario Lupo
NascitaTaranto, 1893
MorteDonec, 22 gennaio 1943
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
Anni di servizio1915-1942
GradoTenente colonnello in s.p.e.
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
CampagneInvasione della Iugoslavia
Comandante diIII Battaglione, 38º Reggimento fanteria della 3ª Divisione fanteria "Ravenna"
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Renato Dario Lupo (Taranto, 1893Donec, 22 gennaio 1943) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Taranto nel 1893, figlio di Antonio e Maria Perone.[2] Arruolatosi nel Regio Esercito, fu nominato sottotenente di complemento nel luglio 1915, partecipando poi alla prima guerra mondiale con il 9º Reggimento fanteria e poi con il 113º Reggimento fanteria, operando sempre sull'altipiano del Carso e rimanendo ferito due volte in combattimento.[1] Passato in servizio permanente effettivo nel 1916, fu promosso tenente nel febbraio 1917.[1] Dopo la fine della guerra prestò successivamente servizio nel 1º Reggimento coloniale di marcia, nel 4º Reggimento fanteria mobilitato e nel 47º Reggimento fanteria, dove nel novembre 1927 fu promosso capitano in forza al Comando Militare della Sardegna ed infine, dal 1935, presso l'Istituto Geografico Militare di Firenze.[1] Promosso maggiore nel 1937 e destinato in servizio presso l'83º Reggimento fanteria, nel marzo 1940 ritornò all'Istituto Geografico a Firenze, dove fu promosso tenente colonnello nel settore successivo.[1] Trasferito al 38º Reggimento fanteria della 3ª Divisione fanteria "Ravenna", partecipò alle operazioni di guerra contro la Jugoslavia e nei Balcani dall'aprile al maggio 1941.[1] Assunto il comando del III Battaglione del reggimento, nel giugno del 1942 partì per l'Unione Sovietica.[1] Cadde in combattimento a Donec il 22 gennaio 1943 e fu decorato di medaglia d'oro al valor militare alle memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valore militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di battaglione da lui forgiato al suo entusiasmo e alla sua fede e da lui guidato in precedenti azioni, per tre giorni di aspra ed epica lotta resa più dura dal freddo e dalla tormenta, stroncava l’impeto offensivo di soverchianti forze nemiche che, in reiterati attacchi, tentavano sommergere i reparti posti a difesa di un ampio ed importante settore sul Donez. Assunta poi in difficili condizioni la difesa in un abitato attaccato da forze superiori di numero e di mezzi, manteneva la posizione, infondendo ai dipendenti ferrea volontà di resistenza ed alto spirito di sacrificio. Accerchiato e ridotto il battaglione ad un pugno di uomini, riuniva i superstiti ed alla testa di essi si lanciava arditamente al contrassalto a colpi di bombe a mano e baionetta. Gravemente ferito, prostrato e sanguinante, ma non domo nello spirito, continuava ad incitare alla lotta i propri fanti i quali, galvanizzati dalle sue parole e dall’esempio, avevano ragione del più numeroso avversario. Conscio dell’imminente fine, che avveniva infatti sul campo di battaglia, esprimeva sentimenti di fede e di alto patriottismo. Superdecorato al valor militare, grande luminosa figura di eroe, sintesi del dovere, dell’ardimento e del sacrificio. Fronte russo (Donez), 19-22 gennaio 1943.[3]»
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Hermada, agosto 1917
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di battaglione dislocato in prima linea, teneva testa con le sue truppe per sette giorni consecutivi a violenti e poderosi attacchi del nemico, enormemente superiore di uomini e di mezzi, muovendo numerose volte al contrattacco per riconquistare i caposaldi temporaneamente sopraffatti dal nemico, avanzante in masse compatte. Con contegno calmo, sereno valore personale e sprezzo del nemico, era di alto, costante esempio ai propri dipendenti. Costretto il battaglione a ripiegare di fronte a forze soverchianti appoggiate da formazioni corazzate, superando ogni ostacolo ed ogni stanchezza si prodigava, oltre misura, per riordinare i propri reparti e per imprimere loro nuova efficienza combattiva, schierandoli a difesa di nuovo settore affidatogli in condizioni di estremo disagio, solo superate mediante eccezionale spirito di sacrificio ed elevatissimo senso del dovere. Ansa di Mamon, 11-17 dicembre 1942-Fiume Donez. 20-31 dicembre 1942
Medaglia di bronzo al valore militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di battaglione lanciato all'attacco contro il nemico che era penetrato in una nostra posizione, portò con decisione e rapidità i suoi reparti sull'obiettivo. Noncurante del fuoco nemico animò ed esaltò lo slancio e l'impeto dei suoi uomini e fu per tutti di costante esempio di abnegazione, spirito di sacrificio e di sereno coraggio personale. Fiume Don: Sslonsy-SSwinjncha, 12 settembre 1942

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b c Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 192.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Lupo, Renato, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 150.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Lupo, Renato, su Combattenti liberazione. URL consultato l'11 gennaio 2022.