Referendum costituzionale in Bulgaria del 1971

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Referendum in Bulgaria del 1971
StatoBandiera della Bulgaria Bulgaria
Data16 maggio 1971
Tipocostituzionale
Esito
  
99,7%
No
  
0,3%
Affluenza99,7%

Il referendum costituzionale in Bulgaria del 1971 si svolse il 16 maggio 1971 per approvare la nuova costituzione (nota come la Costituzione Živkov).[1]

La nuova costituzione definiva la Bulgaria come uno "stato socialista del popolo lavoratore delle città e dei villaggi", guidato dal Partito Comunista Bulgaro in cooperazione con l'Unione Nazionale Agraria Bulgara. Il risultato fu, secondo quanto riferito, del 99,7% a favore, con un'affluenza alle urne del 99,7%.[2]

Contesto[modifica | modifica wikitesto]

Il Partito Comunista Bulgaro, sotto la guida del segretario generale Todor Živkov, usò lo scoppio della Primavera di Praga del 1968 come pretesto per rafforzare il controllo su tutte le organizzazioni sociali e per ribadire pesantemente il "centralismo democratico" all'interno del partito. Živkov e i suoi colleghi erano determinati a rassicurare i sovietici che non ci sarebbe stata una versione bulgara della Primavera di Praga. Un importante risultato degli eventi del 1968 fu la decisione di sostituire la Costituzione Dimitrov del 1947.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Preferenza Voti %
Si  6 135 218 99,7
 No 15 477 0,3
Schede bianche/nulle 5 533
Totale 6 156 228 100
Elettori registrati/affluenza 6 174 635 99,7
Fonte: Nohlen & Stöver

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

La nuova Costituzione entrò in vigore il 18 maggio 1971, rimanendo vigente fino al 12 luglio 1991.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dieter Nohlen & Philip Stöver (2010) Elections in Europe: A data handbook, p368 ISBN 978-3-8329-5609-7
  2. ^ Nohlen e Stöver, p. 375.