Rats - Notte di terrore

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Rats - Notte di terrore
Una scena del film
Titolo originaleRats: Night of Terror
Paese di produzioneItalia, Francia, Stati Uniti d'America
Anno1984
Durata97 min
Genereorrore, fantascienza
RegiaClaudio Fragasso, Bruno Mattei
SceneggiaturaClaudio Fragasso, Rossella Drudi
FotografiaFranco Delli Colli
MontaggioGilbert Kikoïne
Effetti specialiMaurizio Trani
MusicheLuigi Ceccarelli
Interpreti e personaggi

Rats - Notte di terrore (Rats: Night of Terror) è un film del 1984, diretto da Bruno Mattei e Claudio Fragasso.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2015, a seguito di un olocausto nucleare, alcuni sopravvissuti si sono stabiliti nel sottosuolo, in un regime dittatoriale. Un gruppo di ribelli si imbatte in un villaggio misterioso, per creare una nuova colonia. Quivi, trovano cibo e viveri a sufficienza. Durante la notte, però, la compagine viene ferocemente attaccata da un branco di topi assassini.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Riprese[modifica | modifica wikitesto]

Le riprese durarono circa quattro settimane. Gli interni sono stati ricreati negli studi De Paolis di Roma. Per alcune sequenze, furono riutilizzate le costruzioni del film C'era una volta in America di Sergio Leone.[1]

Stando alle dichiarazioni di Geretta, il lungometraggio venne diretto soltanto da Mattei. L'attrice, inoltre, dovette usare un dizionario per auto-tradursi i suoi dialoghi.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Rats uscì nelle sale italiane il 23 maggio del 1985. Venne, in seguito, distribuito negli USA l'anno successivo. É conosciuto col titolo internazionale Rats: Night of Terror.

Esistono numerose edizioni home video. La maggior parte di esse presenta una durata ridotta, a causa di contenuti espliciti.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Il programma Nanaroscope, prodotto dal canale arte, ha dedicato una puntata su questa pellicola.[2]

La rivista Nocturno considera il film un cult italiano.[3]

FilmTv ritiene l'opera di Mattei un «esperimento fallito (...) che sprofonda nel trash fine a se stesso».[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Brando Taccini, Stracult Horror. Guida al meglio (e al peggio) del cinema horror italiano anni '80, Quintilia, Roma, 2012, p. 458.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]