Rally di Sardegna

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Disambiguazione – Se stai cercando il rally raid motociclistico, prova del mondiale cross country rally, vedi Sardegna Rally Race.
Rally di Sardegna
Sport Automobilismo
CategoriaRally
PaeseBandiera dell'Italia Italia
LuogoSardegna
SuperficieTerra
OrganizzatoreACI Sport
CadenzaAnnuale
FormulaWorld Rally Championship
Sito Internethttps://rallyitaliasardegna.com
Storia
Fondazione2004
Ultima edizioneRally di Sardegna 2023
Prossima edizioneRally di Sardegna 2024

Il Rally di Sardegna, comunemente noto come Rally d'Italia Sardegna (in inglese: Rally Italia Sardinia), è una manifestazione inserita nel calendario del Campionato del mondo rally nel 2004, sostituendo il Rally di Sanremo quale tappa italiana del campionato.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2003, ACI Sport, in accordo con il Promoter del WRC, annunciò lo spostamento del Rally d'Italia dalla Liguria alla Sardegna per l'anno successivo, decisione che fu presa sia a causa dei problemi organizzativi, economici e di sicurezza sorti nelle ultime edizioni del Rally di Sanremo, ma anche per le nuove direttive FIA, che previdero la riduzione del numero dei rally mondiali su asfalto in favore di quelli su fondo sterrato.

La prima edizione sull'isola, che si disputò con il nome di Supermag Rally Italia Sardinia, si svolse dal 1° al 3 ottobre 2004 ed ebbe come base operativa la città di Olbia, con il parco assistenza ubicato al molo Cocciani (nella zona industriale di Cala Saccaia) e la sala stampa al Museo archeologico, mentre la cerimonia di partenza e arrivo vennero ospitate a Porto Cervo, rinomata località turistica nel comune di Arzachena. Il percorso di gara, tutto su terra, ricalcò le zone del Monteacuto e della Gallura, all'interno delle piste forestali dell'Ente foreste della Sardegna. La gara venne poi vinta da Petter Solberg, su Subaru Impreza WRC, davanti alle due Citroën Xsara WRC di Sébastien Loeb e Carlos Sainz.

Chris Atkinson sulla Subaru Impreza WRC durante il Rally del 2008

Già dall'anno successivo, l'organizzazione mise a punto un gran numero di novità e migliorie, soprattutto dal punto di vista del percorso di gara (per il 75% completamente nuovo). La decisione fu presa per far fronte ad alcune richieste dei team e piloti, che chiesero prove speciali più veloci e con carreggiate più larghe rispetto a quelle impiegate nella passata edizione. Tra le novità figurarono quindi nuovi tratti cronometrati, in particolare quello di Mamone, che attraversava i confini dell'omonima colonia penale, in provincia di Nuoro. Questo, a seguito di un progetto fortemente voluto da ACI e dall'amministrazione carceraria, e che ebbe come scopo il recupero sociale dei detenuti, alcuni dei quali prestarono servizio come commissari di percorso ausiliari lungo la prova[1]. La gara venne inoltre anticipata a maggio, in modo tale da far da "apertura" alla stagione turistica in Sardegna. La cerimonia di partenza e arrivo vennero stavolta ospitate a Porto Rotondo, mentre il parco assistenza venne spostato al Molo Brin, nel centro di Olbia.

Dal 2006 la gara passò sotto la gestione diretta di ACI Sport, cambiando il nome in Rally d'Italia Sardegna. La gara, per il secondo anno consecutivo, presentò un itinerario diviso tra le province di Olbia-Tempio e Nuoro per tutta la 1ª tappa, composta da tre prove speciali da ripetersi nel pomeriggio (tra cui figura la nuova prova di Siniscola), altre sei prove nella subregione del Monteacuto durante la 2ª tappa, e altrettante in Gallura per la giornata finale. Sotto la nuova gestione, gli organizzatori decisero inoltre di riportare la cerimonia inaugurale e di chiusura a Porto Cervo, e il parco assistenza a Cala Saccaia.

Nei tre anni successivi, il format del rally non subì grandi modifiche, mantenendo comunque un programma di gara tra i più apprezzati nel Mondiale, sia dal livello del percorso (grazie soprattutto alla partnership con l'Ente foreste della Sardegna), che da quello organizzativo. Nell'edizione 2009, per la prima volta, la cerimonia di partenza venne ospitata a Olbia, in Viale Principe Umberto, e vennero inoltre aggiunte due nuove prove speciali nell'area del Goceano per la seconda giornata di gara: la prima, Sa Linea, venne ricavata dal tracciato dell'ex ferrovia del Tirso tra i comuni di Bultei, Anela e Bono, mentre la seconda, quella di Fiorentini, venne corsa all'interno della foresta demaniale omonima.

Nel 2010, a causa del nuovo criterio di rotazione dei rally nel calendario mondiale, che dall'anno precedente venne notevolmente ridimensionato, il Rally d'Italia non fu inserito nel WRC, ma nell'Intercontinental Rally Challenge. Ovviamente, i regolamenti diversi imposero un percorso cronometrato più corto rispetto a quello degli anni precedenti, e con una giornata di gara in meno. Questa edizione segnò inoltre il primo approdo del RIS nel centro dell'isola, con due nuove prove speciali nella zona dell'Alta Marmilla e nel complesso forestale di Monte Grighini. Inizialmente fu anche prevista una prova spettacolo inaugurale a Cagliari, poi però cancellata[2].

Dall'anno successivo il rally tornò a far parte del WRC, nonostante che vari rumor ipotizzassero uno spostamento della manifestazione in Sicilia o in Toscana. Il parco assistenza venne trasferito dal Porto Cocciani di Cala Saccaia al neonato Molo 1 bis del porto Isola Bianca, in modo da essere in una posizione più centrale e vicina a Olbia. Il percorso, per il secondo anno consecutivo, ricalca nuovamente le zone centrali dell'isola per tutta la 1ª tappa, riproponendo poi le classiche prove nel Monteacuto e in Gallura nelle due tappe rimanenti.

Verso la fine del 2011 si aprì una controversia tra la Regione Sardegna e l'ACI a causa di mancati finanziamenti da parte dell'amministrazione sarda delle edizioni dal 2007 al 2011, e che sfociò nella decisione da parte della CSAI di spostare il Rally d'Italia 2012 in Sicilia. Tuttavia, la proposta sicula non trovò approvazione da parte della FIA, e in seguito poi ad un nuovo accordo tra ACI Sport e Regione Sardegna, in cui quest'ultima si impegnava a fornire tutti i finanziamenti mancanti, l'appuntamento mondiale del WRC fu riconfermato sull'isola dei quattro mori[3].

L'edizione 2012 ripropose la gara nel mese di ottobre, come nel 2004, e dal punto di vista del percorso figurano due tratti inediti nella subregione dell'Anglona, precedentemente impiegati in passate edizioni del Rally Costa Smeralda e del Rally Golfo dell'Asinara: la Tergu-Osilo e la Castelsardo, intervallati, prima della ripetizione pomeridiana, da una breve assistenza a Sassari; città nuovamente scelta per l'anno successivo anche come location per la cerimonia di partenza, tenutasi in Piazza d'Italia il giovedì sera.

Jari-Matti Latvala durante lo shakedown dell'edizione 2014

Nel 2014 il Rally abbandona la sede di Olbia, trasferendosi nella cittadina catalana di Alghero, nel nord-ovest dell'isola. Il nuovo quartier generale della manifestazione trova posto tra il centro storico e il porto turistico, con il parco assistenza sdoppiato tra il piazzale della Pace e la Banchina Millelire, e la cerimonia di partenza e arrivo ospitata alla Banchina Dogana, davanti ai Bastioni. Questa edizione rappresenta inoltre il ritorno della prova inaugurale a Cagliari, disputata il giovedì sera, mentre per quanto riguarda le altre prove speciali, rimangono i classici tratti cronometrati nel Monteacuto, con l'aggiunta di nuove Ps nel sassarese per la giornata finale.

Nel 2015 il RIS presentò un percorso di gara esteso su quasi tutta l'isola: partenza e prova inaugurale a Cagliari il giovedì sera, nuove prove speciali nell'Oristanese, Montiferru e Planargia per la giornata di venerdì, tappa del sabato divisa tra Monteacuto e Meilogu, e giornata finale nella Nurra. Le prove in totale furono 23, registrando il chilometraggio cronometrato più alto finora raggiunto dalla gara sarda: 394,63 km.

Dall'anno seguente, in seguito a proteste di molti team riguardo l'eccessiva durata delle giornate di gara, il Rally tornò a disputarsi esclusivamente nel nord dell'isola. Numerose le novità dal punto di vista del percorso; prima su tutte la breve SuperSpeciale del giovedì sera nel comune di Ittiri, che andò a sostituire la prova cagliaritana, ritenuta oramai troppo dispendiosa da organizzare, soprattutto per ragioni logistiche. Al venerdì comparve la nuova prova di Tula, mentre alla domenica esordì la Sassari-Argentiera, valida per il secondo passaggio come Power Stage.

Nel 2017 si arrivò a un accordo per dividere il rally tra i comuni di Alghero e Olbia, con il ritorno nella città gallurese per il Parco chiuso del giovedì sera e il Tyre Fitting Zone del venerdì mattina. Con la partenza della prima frazione di gara nell'est dell'isola, venne scelto un itinerario diviso tra Monteacuto e Anglona, mentre per le due restanti giornate il percorso rispecchiò a grandi linee quello dell'edizione precedente. Nei due anni successivi Alghero tornò invece a essere la sede fissa per l'intero evento.

L'edizione 2020, inizialmente prevista a giugno, ma successivamente posticipata nel mese di ottobre a causa della pandemia di COVID-19, presentò un programma ridotto rispetto a quello delle annate precedenti, per far fronte sia ai tempi organizzativi limitati, che per le restrizioni adottate dal governo riguardanti le competizioni agonistiche. La gara dunque non presentò la suddivisione Alghero-Olbia precedentemente decisa dall'organizzazione a inizio anno, mantenendo la prima come base fissa per tutto il rally, e riducendo il chilometraggio cronometrato, che passò da a 308,63 km ad appena 238,84 km. Anche il numero di prove speciali venne abbassato, da 20 a 16. Nonostante questo, nell'itinerario di gara figurò la rientrante Ps di Tempio Pausania, precedentemente impiegata nel 2005 con il nome di San Bachisio, che riportò così una prova iridata in Gallura dopo un'assenza di ben sette anni.

Sébastien Ogier durante il Rally di Sardegna 2017

Per il 2021 nacque un nuovo accordo di alternanza annuale tra le città di Alghero e Olbia riguardo la collocazione della sede centrale del rally, che in questa edizione segnò il ritorno degli Headquarters del Mondiale nella città gallurese dopo 8 anni di assenza. Il programma di gara previse la collocazione del parco assistenza al Molo Brin, il parco chiuso sdoppiato tra Piazza Elena di Gallura e Piazza Terranova Pausania, quartier generale al Centro Commerciale Gallura, gli uffici televisivi al Museo Archeologico, e la cerimonia di premiazione al Molo Bosazza; mentre quella di partenza venne invece ospitata ad Alghero, così come il parco chiuso del giovedì sera. Per quanto concerne il percorso di gara, vennero riproposte le prove storiche di Su Filigosu e Terranova al venerdì mattina, Bortigiadas nel pomeriggio di sabato e Braniatogghiu alla domenica. Nuova la Power Stage di Aglientu-Rena Majore, che ricalcò alcuni tratti storici precedentemente impiegati in alcune edizioni del Rally Costa Smeralda.

Il 2022 rappresentò il secondo anno di alternanza tra Alghero e Olbia, stavolta con la prima impiegata come quartier generale, e la seconda come location per la cerimonia di partenza e la prova spettacolo inaugurale del giovedì sera, denominata Olbia - Cabu Abbas; svolta su un percorso ricavato tra il Lungomare Balaguer, l'area sterrata in località Tilibbas e il raccordo davanti all'Hilton DoubleTree Hotel. Il percorso di gara non presentò novità sostanziali, ricalcando a grandi linee quello delle due edizioni precedenti.

L'edizione 2023 ha celebrato il ventennale della gara sarda, che per l'occasione ha riproposto la città di Olbia come base fissa per l'intero evento, inclusa la cerimonia di partenza e di arrivo, ospitate nella rinnovata Piazza Crispi sul nuovo lungomare intitolato a Francesco Cossiga. L'itinerario del rally ha presentato i ritorni di vari tratti impiegati nelle primissime edizioni, tra i quali spiccano la prova speciale di Tantariles nel territorio di Padru (prima storica prova del RIS nel 2004), la Ps di Terranova con la famosa discesa Kitzbuhel, e la prova di Monte Lerno da ben 49 km cronometrati. Al sabato c'è stato invece il ritorno della Su Filigosu e il tratto cronometrato a L'Agnata, all'interno della prova speciale di Tempio Pausania. Inalterata rispetto al 2021 la tappa finale del rally.

Nel 2024 il RIS sarà il primo rally del calendario WRC ad adottare il nuovo format di percorso previsto dal Promoter per la stagione 2025[4], il quale consiste nella riduzione dei giorni di gara (da quattro a due e mezzo, con partenza il venerdì e arrivo di domenica mattina), e del chilometraggio cronometrato, fissato per quest'edizione a poco più di 260 km. Nessuna novità sostanziale dal punto di vista delle prove, fatta eccezione per la Osilo - Tergu, che presenta un settore finale completamente inedito. Per quanto riguarda la base del rally, sarà Alghero a fare da cuore pulsante per tutta la durata dell'evento.

Albo d'oro[modifica | modifica wikitesto]

Anno Denominazione Vincitori Auto Scuderia Validità
2004 1º Supermag Rally Italia Sardinia Bandiera della Norvegia Petter Solberg
Bandiera del Regno Unito Phil Mills
Subaru Impreza WRC2004 Bandiera del Giappone Subaru WRT WRC
2005 2º Supermag Rally Italia Sardinia Bandiera della Francia Sébastien Loeb
Bandiera di Monaco Daniel Elena
Citroën Xsara WRC Bandiera della Francia Citroën Total WRT WRC
2006 3º Rally d'Italia Sardegna Bandiera della Francia Sébastien Loeb
Bandiera di Monaco Daniel Elena
Citroën Xsara WRC Bandiera del Belgio Kronos Racing WRC
2007 4º Rally d'Italia Sardegna Bandiera della Finlandia Marcus Grönholm
Bandiera della Finlandia Timo Rautiainen
Ford Focus RS WRC 06 Bandiera del Regno Unito BP Ford WRT WRC
2008 5º Rally d'Italia Sardegna Bandiera della Francia Sébastien Loeb
Bandiera di Monaco Daniel Elena
Citroën C4 WRC Bandiera della Francia Citroën Total WRT WRC
2009 6º Rally d'Italia Sardegna Bandiera della Finlandia Jari-Matti Latvala
Bandiera della Finlandia Miikka Anttila
Ford Focus RS WRC 09 Bandiera del Regno Unito BP Ford Abu Dhabi WRT WRC
2010 7º Rally d'Italia Sardegna Bandiera della Finlandia Juho Hänninen
Bandiera della Finlandia Mikko Markkula
Škoda Fabia S2000 Bandiera della Rep. Ceca Škoda Motorsport IRC
2011 8º Rally d'Italia Sardegna Bandiera della Francia Sébastien Loeb
Bandiera di Monaco Daniel Elena
Citroën C4 WRC Bandiera della Francia Citroën Total WRT WRC
2012 9º Rally Italia Sardegna Bandiera della Finlandia Mikko Hirvonen
Bandiera della Finlandia Jarmo Lehtinen
Citroën DS3 WRC Bandiera della Francia Citroën Total WRT WRC
2013 10º Rally Italia Sardegna Bandiera della Francia Sébastien Ogier
Bandiera della Francia Julien Ingrassia
Volkswagen Polo R WRC Bandiera della Germania Volkswagen Motorsport WRC
2014 11º Rally Italia Sardegna Bandiera della Francia Sébastien Ogier
Bandiera della Francia Julien Ingrassia
Volkswagen Polo R WRC Bandiera della Germania Volkswagen Motorsport WRC
2015 12º Rally Italia Sardegna Bandiera della Francia Sébastien Ogier
Bandiera della Francia Julien Ingrassia
Volkswagen Polo R WRC Bandiera della Germania Volkswagen Motorsport WRC
2016 13º Rally Italia Sardegna Bandiera del Belgio Thierry Neuville
Bandiera del Belgio Nicolas Gilsoul
Hyundai NG i20 WRC Bandiera della Corea del Sud Hyundai Motorsport N WRC
2017 14º Rally Italia Sardegna Bandiera dell'Estonia Ott Tänak
Bandiera dell'Estonia Martin Järveoja
Ford Fiesta WRC Bandiera del Regno Unito M-Sport WRT WRC
2018 15º Rally Italia Sardegna Bandiera del Belgio Thierry Neuville
Bandiera del Belgio Nicolas Gilsoul
Hyundai i20 Coupe WRC Bandiera della Corea del Sud Hyundai Shell Mobis WRT WRC
2019 16º Rally Italia Sardegna Bandiera della Spagna Dani Sordo
Bandiera della Spagna Carlos del Barrio
Hyundai i20 Coupe WRC Bandiera della Corea del Sud Hyundai Shell Mobis WRT WRC
2020 17º Rally Italia Sardegna Bandiera della Spagna Dani Sordo
Bandiera della Spagna Carlos del Barrio
Hyundai i20 Coupe WRC Bandiera della Corea del Sud Hyundai Shell Mobis WRT WRC
2021 18º Rally Italia Sardegna Bandiera della Francia Sébastien Ogier
Bandiera della Francia Julien Ingrassia
Toyota Yaris WRC Bandiera del Giappone Toyota Gazoo Racing WRT WRC
2022 19º Rally Italia Sardegna Bandiera dell'Estonia Ott Tänak
Bandiera dell'Estonia Martin Järveoja
Hyundai i20 N Rally1 Bandiera della Corea del Sud Hyundai Shell Mobis WRT WRC
2023 20º Rally Italia Sardegna Bandiera del Belgio Thierry Neuville
Bandiera del Belgio Martijn Wydaeghe
Hyundai i20 N Rally1 Bandiera della Corea del Sud Hyundai Shell Mobis WRT WRC

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Vittorie[modifica | modifica wikitesto]

Piloti[modifica | modifica wikitesto]

Totale Pilota Edizioni
4 Bandiera della Francia Sébastien Loeb 2005, 2006, 2008, 2011
Bandiera della Francia Sébastien Ogier 2013, 2014, 2015, 2021
3 Bandiera del Belgio Thierry Neuville 2016, 2018, 2023
2 Bandiera della Spagna Dani Sordo 2019, 2020
Bandiera dell'Estonia Ott Tänak 2017, 2022
1 Bandiera della Norvegia Petter Solberg 2004
Bandiera della Finlandia Marcus Grönholm 2007
Bandiera della Finlandia Jari-Matti Latvala 2009
Bandiera della Finlandia Juho Hänninen 2010
Bandiera della Finlandia Mikko Hirvonen 2012

Copiloti[modifica | modifica wikitesto]

Totale Copilota Edizioni
4 Bandiera di Monaco Daniel Elena 2005, 2006, 2008, 2011
Bandiera della Francia Julien Ingrassia 2013, 2014, 2015, 2021
2 Bandiera del Belgio Nicolas Gilsoul 2016, 2018
Bandiera della Spagna Carlos del Barrio 2019, 2020
Bandiera dell'Estonia Martin Järveoja 2017, 2022
1 Bandiera del Regno Unito Phil Mills 2004
Bandiera della Finlandia Timo Rautiainen 2007
Bandiera della Finlandia Miikka Anttila 2009
Bandiera della Finlandia Mikko Markkula 2010
Bandiera della Finlandia Jarmo Lehtinen 2012
Bandiera del Belgio Martijn Wydaeghe 2023

Costruttori[modifica | modifica wikitesto]

Totale Costruttore/Squadra Edizioni
6 Bandiera della Corea del Sud Hyundai 2016, 2018, 2019, 2020, 2022, 2023
5 Bandiera della Francia Citroën 2005, 2006[5], 2008, 2011, 2012
3 Bandiera della Germania Volkswagen 2013, 2014, 2015
2 Bandiera degli Stati Uniti Ford 2007, 2009
1 Bandiera del Giappone Subaru 2004
Bandiera della Rep. Ceca Škoda 2010
Bandiera del Regno Unito M-Sport (Ford) 2017
Bandiera del Giappone Toyota 2021

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Marco Giordo, Sogno Mondiale, Paolo Sorba Editore, p. 65.
  2. ^ (EN) Shacki, Itinerary Rally d'Italia Sardegna 2010, su eWRC-results.com. URL consultato il 4 luglio 2023.
  3. ^ https://www.facebook.com/storiedirallyes, Quando il RIS divenne Rally Italia Sicilia per due mesi » Storie di Rally, su Storie di Rally, 22 aprile 2019. URL consultato il 4 luglio 2023.
  4. ^ (EN) Alasdair Lindsay, Sardinia adopts new 48-hour WRC itinerary, su DirtFish, 30 gennaio 2024. URL consultato il 1º febbraio 2024.
  5. ^ Nel 2006 la gestione della squadra ufficiale Citroën era affidata alla scuderia belga Kronos Racing

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (ITEN) Sito ufficiale, su rallyitaliasardegna.com. Modifica su Wikidata
  • (EN) Jouni Tikkanen, Rally di Sardegna, su juwra.com. Modifica su Wikidata
  • (CSDEENESETFRITNLPLPTRU) Rally Italia, su ewrc-results.com, Shacki. URL consultato il 6 giugno 2022.
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