Ralf Rothmann

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Ralf Rothmann

Ralf Rothmann (Schleswig, 10 maggio 1953) è uno scrittore, poeta e drammaturgo tedesco. Cresciuto nella regione della Ruhr, dal 1976 vive a Berlino.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo l'infanzia trascorsa in un paese dello Schleswig-Holstein, il Land più settentrionale della Germania federale, in una famiglia di lavoratori agricoli, si trasferì con i genitori e il fratello a Oberhausen nel bacino della Ruhr, dove il padre divenne minatore nelle miniere di carbone. Il giovane Rothmann, dopo un apprendistato da muratore, fece esperienza nei cantieri, poi lavorò come cuoco e autista, prima di appassionarsi alla scrittura.

Nel 1976 si trasferisce a Berlino ovest. L'esordio letterario è del 1984, con un volume di poesie. La prima opera in prosa è il racconto Messers Schneide del 1986, edito da Suhrkamp. Tra gli anni Ottanta e Novanta Rothmann compie diversi viaggi negli Stati Uniti e in America Latina, fa lunghi soggiorni nelle isole della Grecia e sul mare del Nord. Nel '94 è writer in residence a Oberlin, Ohio, Usa. Dopo la Riunificazione tedesca abita per qualche tempo nella parte est della capitale, per poi stabilirsi a Berlin-Frohnau, nel nord.

La sua notorietà internazionale si consolida in anni più recenti, a partire dal 2015, con il romanzo Im Frühling sterben (Morire in primavera), tradotto in venticinque lingue.[1] Tra i temi principali che caratterizzano la sua opera narrativa si segnalano: il ricordo della propria infanzia e giovinezza in un famiglia proletaria della Ruhr; il passaggio dal mondo agricolo o minerario alla vita emancipata nella grande città (in particolare Berlino)[2]; il periodo di transizione della Germania tra la fine della Seconda guerra mondiale sotto l'amministrazione degli Alleati e gli anni del dopoguerra, con la ricostruzione economica e morale della Bundesrepublik. Quest'ultima vena riguardante la storia tedesca post 1945 ispira una trilogia iniziata con Im Frühling sterben, proseguita con Der Gott jenes Sommers e conclusa con Die Nacht unterm Schnee.[3] Rothmann ha pubblicato, negli anni, diverse raccolte di racconti, un genere a cui è particolarmente affezionato.[4] Il suo editore è, sin dagli esordi, Suhrkamp Verlag.

Ralf Rothmann è stato insignito di numerosi premi letterari. Tra questi:

  • Literaturpreis Ruhrgebiet, 1996
  • Literaturpreis der Konrad-Adenauer-Stiftung, 2008
  • Hans-Fallada-Preis, 2008
  • Friedrich-Hölderlin-Preis, 2013
  • Kleist-Preis, 2017,
  • Uwe-Johnson-Preis, 2018
  • HWA Gold Crown for Historical Fiction, 2018
  • Thomas-Mann-Preis, 2023

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

  • Messers Schneide (Erzählung), Suhrkamp, Frankfurt am Main, 1986
  • Stier, Suhrkamp, Frankfurt am Main, 1991
  • Flieh, mein Freund!, Suhrkamp, Frankfurt am Main, 1998
  • Milch und Kohle, Suhrkamp, Frankfurt am Main, 2000
  • Hitze, Suhrkamp, Frankfurt am Main, 2003
  • Feuer brennt nicht, Suhrkamp, Frankfurt am Main, 2009
  • Shakespeares Hühner (Erzählungen), Suhrkamp, Berlin, 2012
  • Im Frühling sterben, Suhrkamp, Berlin, 2015
  • Der Gott jenes Sommers, Suhrkamp, Berlin, 2018
  • Hotel der Schlaflosen (Erzählungen), Suhrkamp, Berlin, 2020
  • Die Nacht unterm Schnee, Suhrkamp, Berlin, 2022

Opere tradotte in italiano[modifica | modifica wikitesto]

  • Morire in primavera (Im Frühling sterben), traduzione di Riccardo Cravero, Neri Pozza, Vicenza, 2016, ISBN 978-88-545-1162-0.
  • Il dio di una estate (Der Gott jenes Sommers), traduzione di Riccardo Cravero, Neri Pozza, Vicenza, 2019, ISBN 978-88-545-1792-9
  • Hotel degli insonni (Hotel der Schlaflosen), traduzione di Enrico Arosio, Neri Pozza, Vicenza, 2022, ISBN 978-88-545-2331-9
  • Quella notte sotto la neve (Die Nacht unterm Schnee), traduzione di Enrico Arosio, Vicenza, Neri Pozza, 2023, ISBN 978-88-545-2723-2

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Andreas Kilb, Der Atem meines toten Freundes, in Frankfurter Allgemeine Zeitung, 26 luglio 2015.
  2. ^ Hubert Spiegel, Dichterflügel, frisch gestutzt, in Frankfurter Allgemeine Zeitung, 2 giugno 2009.
  3. ^ Adam Soboczynski, Absolut entsetzlich, unglaublich schön, in Die Zeit, 15 luglio 2022.
  4. ^ Thomas Steinfeld, Sterben üben, in Süddeutsche Zeitung, 13 ottobre 2020.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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