Quilapayún 4

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Quilapayún 4
album in studio
ArtistaQuilapayún
Pubblicazione1970
Durata35:06
Dischi1
Tracce12
GenereWorld music
Nueva Canción Chilena
EtichettaEMI Odeòn
Registrazione1970, a Santiago del Cile
FormatiLP, download digitale
Quilapayún - cronologia
Album precedente
(1969)

Quilapayún 4 è il sesto album in studio del gruppo cileno Quilapayún pubblicato nel 1970.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Quarto album realizzato dai Quilapayún per l'etichetta EMI Odeòn (da cui il numero presente nel titolo). Come i precedenti, questo disco si caratterizza soprattutto per temi tradizionali, alcuni brani scritti da alcuni componenti del gruppo, sempre legati alla tradizione del sud-america, e alcuni brani di autori della nuova canzone latinoamericana (gli uruguaiani Daniel Viglietti e Víctor Lima, i cileni Víctor Jara e Ángel Parra, il portoricano Rafael Hernández). In particolare si avverte l'influenza del tour effettuato dal gruppo in Uruguay nel 1968, il primo al di fuori del Cile, durante il quale ebbero l'occasione di conoscere la locale scena musicale, per molti versi affine alla Nueva Canción Chilena, e con questa confrontarsi.[1]

Tio Caimán è una canzone della tradizione politico-musicale di Panama, racconta, in maniera ironica e irriverente, del Canale di Panama e di come questo serva gli interessi degli Stati Uniti e produca ingiustizie. È una delle canzoni con cui più veniva identificato il gruppo in quegli anni.[2]

Tierra de Artigas proviene dal repertorio del gruppo uruguaiano Los Olimareños, il titolo fa riferimento a José Gervasio Artigas, eroe nazionale dell'Uruguay. Zamba de las tolderías, appartenente al repertorio di Atahualpa Yupanqui, è una canzone che tratta della cosiddetta Conquista del deserto[3], la sanguinosa campagna militare che a fine Ottocento il governo argentino portò avanti contro le popolazioni indigene che vivevano nella Patagonia.

Plegaria a un labrador è la canzone con la quale Víctor Jara, accompagnato dai Quilapayún, vinse il primo Festival de la Nueva Canción Chilena, nel luglio del 1969[4]. Strutturato in forma di Pater Noster è dedicato al contadino il cui futuro è nelle sue mani.[2] Nel 1969 avevano già registrato questo brano insieme a Víctor Jara in un singolo che sul lato B vedeva Te recuerdo Amanda, verrà reinciso varie volte negli anni seguenti, sia in studio che in dischi dal vivo, risultando uno dei brani più importanti ed eseguiti del loro repertorio.

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Questo album è stato pubblicato per la prima volta nel 1970, in formato LP, non è mai stato pubblicato in formato CD, ma nel 2020 la sua versione in digitale è stata messa in vendita e ascoltabile in streaming sui principali siti dedicati.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. Plegaria a un labrador – 3:14 (Víctor Jara)
  2. El buen borincano – 3:31 (Rafael Hernández)
  3. Huayno 1-2-3-4 – 2:30 (musica: tradizionale peruviano)
  4. El polo salió de España – 3:16 (tradizionale venezuelano)
  5. Canción del agua – 2:35 (musica: Eduardo Carrasco)
  6. Tierra de Artigas – 2:50 (Víctor Lima)
  7. Zamba de las tolderías – 2:54 (testo: Buenaventura Luna – musica: Óscar Valles e Fernando Portal)
  8. Milonga de andar lejos – 2:39 (Daniel Viglietti)
  9. Canción de Frondoso – 3:14 (testo: Lope de Vega – musica: Federico García Vigil)
  10. Gringa – 3:04 (musica: Patricio Castillo)
  11. Guitarra y noche – 2:08 (Ángel Parra)
  12. Tio Caimán – 3:11 (Carlos Francisco Chang Marín)

Durata totale: 35:06

Crediti[modifica | modifica wikitesto]

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Collaboratori[modifica | modifica wikitesto]

  • Vicente e Antonio Larrea - copertina e grafica

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) Eduardo Carrasco, La revolución y las estrellas - capitolo 10, su cancioneros.com. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  2. ^ a b Note di copertina di El pueblo unido jamás será vencido, Quilapayún, I Dischi dello Zodiaco, VPA 8245, 1975.
  3. ^ Zamba de la toldería, su Canzoni contro la guerra. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  4. ^ (ES) Felipe Retamal e Pablo Retamal, El Woodstock de la Nueva Canción Chilena, in La Tercera, 7 settembre 2019. URL consultato il 31 gennaio 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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