Pronuncia regionale del latino
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La pronuncia del latino, sia in età classica che post-classica, variava attraverso regioni diverse ed epoche diverse. Dopo la caduta dell'impero romano il latino influenzò lo sviluppo delle lingue dell'europa occidentale.
Mentre tali lingue andavano incontro a cambiamenti di suono, chi parlava il latino nella chiesa, nella giurisprudenza e nelle accademie applicava le caratteristiche sonore della propria lingua alla pronuncia del latino
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (RO) Romanian Academy, Dicționarul ortografic, ortoepic și morfologic al limbii române, 2ª ed., Univers Enciclopedic, 2005, ISBN 978-973-637-087-8.
- ^ (PT) Carlos Emílio Faraco, Gramática nova, Francisco Marto de Moura, José Hamilton Maruxo, São Paulo, Editora Ática, 2012, ISBN 978-85-08-11311-8, OCLC 783775360.
- ^ La lunghezza vocalica nella pronuncia tradizionale inglese del latino non è determinata dalla quantità vocalica classica, ma dalla divisione in sillabe e dall'accento tonico.
- ^ (EL) ΤΖΑΡΤΖΑΝΟΣ ΑΧΙΛΛΕΑΣ, ΛΑΤΙΝΙΚΗ ΓΡΑΜΜΑΤΙΚΗ Γ' ΓΕΝΙΚΟΥ ΛΥΚΕΙΟΥ ΘΕΩΡΗΤΙΚΗ ΚΑΤΕΥΘΥΝΣΗ [Grammatica latina per la classe terza del liceo di studi umanistici], ΟΕΔΒ (ΟΡΓΑΝΙΣΜΟΥ), ΥΠ. ΠΑΙΔΕΙΑΣ- ΙΤΥΕ ΔΙΟΦΑΝΤΟΣ, 2015, ISBN 9789600624144.
- ^ La legatura risale al Medioevo.
- ^ Nella Venezia del XVII secolo la c dolce era pronunciata /t͡s/: cfr. il mottetto di Monteverdi Venite sicientes (al posto della grafia usuale "sitientes").
- ^ Andrea Calabrese, On the Evolution of the Short High Vowels of Latin into Romance (PDF), su homepages.uconn.edu. URL consultato il 18 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2012).
- ^ Grafema aggiunto solo in età rinascimentale; in precedenza si utilizzava la I.
- ^ La legatura risale al Medioevo.
- ^ La forma minuscola di questo grafema fu aggiunta solo in età rinascimentale; in precedenza si utilizzava la u. In epoca antica non si faceva distinzione grafica fra /u/ e /w/ - come d'altronde non viene fatta nemmeno in italiano - e il suono /v/ ancora non esisteva. Di conseguenza, la scrittura epigrafica romana possedeva solo il simbolo V: VIRTVS, APPIVS, VINVM, VVA, ecc.
- ^ (LA, EN) Benedictines Of Solesmes (a cura di), Liber Usualis with introduction and rubrics in English, Great Falls (Montana), St. Bonaventure Publ., 1997, p. xxxviij.
- ^ Questa combinazione di suoni viene generalmente esemplificata agli anglofoni come "egg shells".