Pompilio Fastiggi

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Pompilio Fastiggi
Fotografia di Pompilio Fastiggi dalla scheda segnaletica originale con foto e impronte digitali del 28 maggio 1936
SoprannomeMariani[1]
NascitaPesaro, 6 agosto 1911
MorteSant'Angelo in Vado, 1º febbraio 1944[2]
Cause della mortescontro a fuoco in caserma coi fascisti
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataGuardia Nazionale[3]
Unità5ª Brigata Garibaldi "Pesaro"
Gradomaggiore[4]
GuerreGuerra di liberazione
CampagneCampagna d'Italia
DecorazioniMedaglia d'argento al valor militare (alla memoria)
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Pompilio Fastiggi[5], nome di battaglia Mariani[1] (Pesaro, 6 agosto 1911Sant'Angelo in Vado, 1º febbraio 1944), è stato un partigiano italiano.

Operaio fonditore e attivista del Partito Comunista d'Italia, è stato un martire della libertà assassinato dai fascisti, medaglia d'argento al valor militare alla memoria[6][7][8]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Pompilio nasce il 6 agosto 1911 a San Pietro in Calibano, frazione del comune di Pesaro, figlio di Ciro ed Ermelinda Pasquini; operaio della Fonderia Montecatini Pesaro e militante del Partito Comunista d'Italia.

Per la sua attività antifascista è deferito al Tribunale speciale ed arrestato il 22 maggio 1936. Il 15 marzo 1937 è condannato a 14 anni di reclusione, ridotti successivamente a 10, ne sconta 7[9] nelle carceri di Civitavecchia e San Gimignano[10]. In seguito alla caduta del regime, uscito dal carcere di Civitavecchia il 27 agosto 1943, fa ritorno a Pesaro per dirigere, da segretario, la locale Federazione comunista provinciale (il primo dalla caduta del fascismo). Dopo l'8 settembre 1943 prende parte al lavoro cospirativo contro l'occupazione tedesca e contro i “repubblichini” con la lotta partigiana per la Guerra di liberazione nazionale, ed è attivissimo organizzatore delle formazioni gappiste e ispettore delle Brigate partigiane "Garibaldi".[7][8]

Il 1º febbraio 1944[2], mentre si trova assieme a Evio Tomasucci in missione presso le formazioni partigiane dell'Alta Valmetauro per organizzare il movimento[11], segnalati ai militi fascisti del luogo, vengono entrambi condotti da questi nella caserma della milizia di Sant'Angelo in Vado, da dove Fastiggi tenta di fuggire ma superati i gradini della scala che danno accesso agli uffici del Comando, dopo aver estratto la pistola e fatto fuoco sulla scorta, rimane ucciso nel conflitto a fuoco che ne scaturisce.[7]

Finita la guerra si decise di ribattezzare la località di San Pietro in Calibano col nome di Villa Fastiggi, dedicando la frazione alla memoria di Pompilio, personaggio di spicco e simbolo della Resistenza pesarese.[12]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Fastiggi Pompilio di Ciro e Pasquini Ermelinda, da Pesaro, classe 1911, partigiano combattente (alla memoria) – Vecchio militante antifascista, non appena dimesso dal carcere dove stava scontando una lunga pena inflittagli per motivi politici, riprendeva immediatamente il suo posto nelle file dei combattenti per la libertà. Organizzatore delle prime bande partigiene nella zona e di un vasto movimento patriottico clandestino, fu sempre primo la ove fosse il pericolo e si rendesse necessaria la sua presenza incitatrice. Catturato nel corso di uno scontro con una formazione avversaria e trasportato in caserma, estratta fulmineamente la pistola, ingaggiava un furioso combattimento corpo a corpo con i suoi aguzzini che lo stavano pressando da ogni parte. Sopraffatto dal numero immolava la sua vita nel miraggio di quell'ideale per cui con tanta fede ed ardore aveva combattuto e sofferto.»
— Zona di Pesaro (S. Angelo in Vado),
8 settembre 1943 – 1º febbraio 1944.[2][13]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Topografia della liberazione – ISCOP Pesaro-Urbino.
  2. ^ a b c La maggior parte delle fonti consultate per la redazione di questa voce, comunque citate nel corpo del testo, così come la Gazzetta Ufficiale nel conferimento della medaglia, riportano come data di morte il 1º febbraio 1944, pochi altri quella del 2 febbraio, quale giorno della morte di Pompilio Fastiggi.
  3. ^ La Guardia Nazionale fu trasformata in GAP nel maggio del 1944, cfr. in Relazione ufficiale (di Ottavio Ricci detto Nicola Antonini) sull'attività della 5ª Brigata.
  4. ^ Quadri militari e politici della "V Brigata Garibaldi Pesaro" - (1944) su Memorie di Marca.
  5. ^ A volte erroneamente citato o trascritto come Fastigi, con una sola “g” come ad esempio erroneamente riportato nella scheda segnaletica della PS.
  6. ^ Scheda su Pompilio Fastiggi per Memorie di Marca.
  7. ^ a b c Sant’Angelo in Vado storia Marche 900.
  8. ^ a b Uomini e donne della resistenza.
  9. ^ Pietre della Memoria. 43371 - Lastra a Pompilio Fastiggi – Sant’Angelo in Vado (PU), su pietredellamemoria.it.
  10. ^ Pompilio Fastiggi - 1936-1994 su Memorie di Marca.
  11. ^ Evio Tomasucci, Nel ricordo del sacrificio di Pompilio Fastiggi (PDF), su memoriedimarca.it, La Provincia, 1950. URL consultato il 29 aprile 2020.
  12. ^ Da San Pietro in Calibano a Villa Fastiggi – Biblioteca Bobbato, Pesaro.
  13. ^ Gazzetta Ufficiale del 3 febbraio 1958, n. 29 – Decreto 17 gennaio 1957 registrato alla Corte dei conti il 26 luglio 1957 registro n. 9 – Presidenza – foglio n. 354

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA. VV., La 5ª Brigata Garibaldi "Pesaro", Pesaro, Provincia di Pesaro e Urbino, Anpi Provinciale, 1980
  • Paolo Giannotti, La provincia di Pesaro e Urbino nel regime fascista, Ancona, Il Lavoro editoriale, 1986
  • Ruggero Giacomini, Ribelli e partigiani. La Resistenza nelle Marche 1943-1944, Ancona, Affinità elettive, 2008.
  • Andrea Girometti, Per Pompilio Fastiggi, Pesaro, Pesaro, ISCOP Pesaro e Urbino, 2015.
  • Giuseppe Mari, Guerriglia sull’Appennino. La Resistenza nelle Marche, Urbino, Argalia, 1965.
  • Umberto Marini, La Resistenza nel Candigliano, Fossombrone, Metauro, 2000.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]