Polypodium

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Polypodium
Polypodium
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
DivisionePteridophyta
ClassePolypodiopsida
OrdinePolypodiales
FamigliaPolypodiaceae
GenerePolypodium
L., 1753

Polypodium L., 1753 è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Polipodyacee.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le specie del genere Polypodium L. sono piante rizomatose, con squame di colore bruno. Fronde lunghe fino a 80 cm ovato-lanceolate o triangolari, pennate con pinnule intere. Sori rotondeggianti, gialli in maturazione rosso ruggine durante la sporificazione, disposti a coppie al di sotto delle pinnule. Sporangi con anulus con 11-15 ispessimenti, spore numerose con perisporio da 70 a 100 µm.[3]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Come tutte le pteridofite, Polypodium ha un ciclo biologico aplodiplonte, con alternanza di generazione gametofitica e sporofitica. Lo sporofito adulto è indipendente dal gametofito. I leptosporangi sono riuniti in gruppi e protetti da uno strato protettivo detto indusio; sporangi e indusio, insieme, formano un soro. All'interno degli sporangi avviene una meiosi che produce spore aploidi, le quali germinano e producono un gametofito a forma di cuore, di dimensioni ridotte e capace di foto-sintetizzare; esso porta sia anteridi che archegoni. Gli spermatozoidi che hanno origine negli anteridi, essendo flagellati, nuotano nell'acqua (le felci sono caratteristiche, infatti, di zone umide) e raggiungono l'archegonio per dare il via alla fecondazione. Una volta che il giovane sporofito si è ancorato al suolo, il gametofito muore.

Il ciclo biologico descritto è esemplificativo per tutti i taxa isosporei.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

In Italia, questo genere è presente con tre specie:[3]

  1. Polypodium vulgare L. microtermo. Solitamente concentra la sporificazione nella stagione calda.
  2. Polypodium cambricum L. termofilo. Solitamente concentra la sporificazione nella stagione fredda, fronde lunghe 80 centimetri da largamente triangolari a lanceolate, pinne indivise a margini interi o più o meno seghettati. Sori rotondeggianti, disposti sotto le pinne a coppie divise dalla nervatura centrale, anulus con parete ispessita fino a 11. Perisporio largo 84 µm. Diffusa in tutte le regioni da 0 a 1 000 metri, sporificazione da dicembre a maggio. Su rupi, muri alberi.
  3. Polypodium interjectum Shivas igrofilo. Solitamente concentra la sporificazione nella stagione fredda. Fronde lunghe fino a 70 centimetri, da strettamente ovata a ovato-lanceolata.

E i loro ibridi

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Polypodium, su The Plant List. URL consultato il ottobre 2017.
  2. ^ PPG I, A community-derived classification for extant lycophytes and ferns, in Journal of Systematics and Evolution, vol. 54, n. 6, 2016, pp. 563–603, DOI:10.1111/jse.12229.
  3. ^ a b Dino Marchetti, Pteridofite d'Italia (PDF), in Annali dei Musei civici di Rovereto, Vol.19, Rovereto, 2003, pp. 136-139. URL consultato il 14 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2017).

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